Suspense alla Scala: per un elmo scontro di Lohengrin con Strehler
Suspense alla Scala: per un elmo scontro di Lohengrin con Strehler Agitata vigìlia di S. Ambrogio e voci di fuga del tenore Rollo Suspense alla Scala: per un elmo scontro di Lohengrin con Strehler MILANO — Una volta i tenori (a Parma) scappavano dopo la recita, sotto le bordate di fischi del loggione. Ora sembrano fuggire dopo uno scontro col regista. E' avvenuto alla Scala con René Kollo. protagonista del Lohengrin che inaugura la Scala lunedi. Già da alcuni giorni filtravano, attraverso il rigido «top secret» imposto alle prove, voci di contrasti tra il tenore tedesco, considerato uno tra i maggiori esperti wagneriani, e il regista Giorgio Strehler. I contrasti, apparentemente, vertevano su un particolare abbastanza fatuo, come la necessità o meno che il Cavaliere del cigno dovesse mettere un lucente elmo sul capo. Strehler e lo scenografo Ezio Frigerio intendevano, con questo simbolico copricapo, accentuare il carattere guerriero del personaggio inserendolo in un contesto guerresco e ferrigno sottolineato dall'allestimento nero e grigio. Kollo invece ha un'idea sua di Lohengrin che considera una sorta di santo proveniente da una «remota terra» ove custodisce, con gli altri cavalieri, la sacra coppa del Graal. Così, intendeva presentarsi a capo scoperto. Lo scontro tra i due era sembrato in un primo momento, risolversi, come molti altri, in acute tensioni che si sarebbero sciolte dopo la prima. Ma non è stato cosi, a quanto pare sinora. Nella notte tra mercoledì e giovedì. dall'Hotel Milan di via Manzoni (lo stesso ove mori Verdi), Kollo è sparito ed ha raggiunto Ascona. Le voci più allarmistiche assicurano di un abbandono definitivo della recita, mentre le fonti ufficiali della Scala parlano semplicemente di una giornata di riposo in attesa di riprendere la prova generale fissata per questa sera, a porte chiuse, come è abitudine di Strehler. Anche se la Scala smentisce ufficialmente la notizia, sembra accertato che ieri il sovrintendente Badini e il vi¬ ce direttore artistico Mazzonis siano partiti per Zurigo per contattare un eventuale sostituto di Kollo. Per la verità esiste in cartellone anche il nome di un altro tenore, Peter Hiffmann, che dovrebbe riprendere Kollo nelle ultime recite. Ma appare dubbio che egli possa essere disponibile subito, poiché anche quella dei tenori wagneriani è ormai una razza in estinzione. L'ulteriore difficoltà, considerando i tempi ormai strettissimi, è quella di inserire l'eventuale sostituto in un contesto completamente scono¬ sciuto come è quello della regia di Strehler e della scenografia di Frigerio. presumibilmente lontane dalla tipologia corrente a Bayreuth e in altri teatri tedeschi. Queste considerazioni hanno probabilmente originato un'altra voce di questa agitatissima vigilia, quella cioè di un ritiro della firma di Strehler dalla locandina del Lohengrin. In tal modo si salverebbe comunque lo spettacolo, consentendo al nuovo protagonista di interpretare il «suo» Lohengrin che non sarà necessariamente quello pensato dal regista. Naturalmente la cosa è tutta da verificare e sarà possibile farlo soltanto in giornata, prima della prova generale prevista per le ore 19. Impensabile sarebbe uno slittamento della data di Sant'Ambrogio (in diretta europea alla radio). L'apertura è sempre avvenuta puntualmente anche negli anni ruggenti della contestazione, con la Scala assediata dai manifestanti. L'apertura di quest'anno che sembrava avviata senza patemi, piomba nella «suspense» più acuta. I timori vengono accentuati dall'annuncio della presenza in teatro del presidente della Repubblica Pertini e del presidente del Consiglio Spadolini. La Scala è esauritissima, anche se le poltroone costano le bellezza di 187 mila lire. Luigi Rossi René Kollo in una scena del «Lohengrin» durante le prove
Luoghi citati: Milano, Parma, S. Ambrogio
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