II nemico di Francesco Santini

II nemico II nemico (Segue dalla 1* pagina) volta, gli «addetti ai lavori» di Montecitorio sono spinti a trovare nelle parole pronunciate da Piccoli in tv non il loro significato concreto ma un qualcosa di più, un segnale per i prossimi mesi politici. L'abitudine allo scandalo fa dire «ci risiamo» come se, d'improvviso, si fosse tornati a dieci anni fa quando Tom Ponzi e il commissario Beneforti facevano tremare il Paese. Il ministro Formica sulle intercettazioni dice: «Io vorrei essere molto cauto. Non basta la generica indicazione del singolo. C'è l'obbligo di domandarsi chi intercetta e come. Se l'uso è giusto e legale, se è consentito o no. Un soffio non basta». Cade la comunicazione. Si ricompone il numero, il ministro conclude: «Ci hanno interrotto, è un fatto tecnico: se qualcuno era in ascolto doveva dare la prova di non ascoltare». L'Italia via cavo è rassegnata. Il Palazzo non crede al Watergate telefonico. Roma, piazza internazionale di tutti i servizi segreti, assorbe anche la denuncia grave di un segretario di partito. Il segretario del psi Craxi sembra comunque intenzionato a non lasciar cadere la vicenda: «Quello delle intercettazioni telefoniche è un problema molto delicato — ha detto — die va attentamente esaminato e su cui bisognerà tornare^. Francesco Santini

Persone citate: Beneforti, Craxi, Formica, Tom Ponzi

Luoghi citati: Italia, Roma