La Stampa - Consultazione Archivio

L'incendio sulla «A. Lauro» forse per un corto circuito Due anziani turisti sono morti soffocati dal fumo L'incendio sulla «A. Lauro» forse per un corto circuito NAPOLI — Notizie e indiscrezioni filtrano col contagocce dalla direzione della «Flotta Lauro», sul tragico incendio sviluppatosi due giorni fa a bordo dell'ammiraglia, il transatlantico «Achille Lauro», mentre era in navigazione 10 miglia al largo dalle isole Canarie. In un primo momento, forse per qualche ritardo nei collegamenti radio, non aveva neppure trovato conferma la drammatica circostanza della morte per asfissia di due passeggeri: il pensionato britannico Sibil Symmer. 71 anni, e la cittadina sudafricana D.R. Wyborn. 66 anni. Con molto riserbo un portavoce della società ha ammesso il sinistro, verificatosi per cause non ancora ben note. «Al momento non possiamo dire nulla, abbiamo ini'iato sul posto un nostro tecnico, il comandante Mario Mancino, che ci farà il punto della situazione...». Viene comunque assicurato che i 393 membri dell'equipaggio, come gli altri 476 turisti, sono in perfette condizioni di salute, non hanno accusato malesseri né danni. L'altro passeggero inglese. C. Zakarias. rimasto intossicato dalle esalazioni di fumo, è migliorato. Si è appreso che l'«Achille Lauro» era partita da Napoli il 28 novembre scorso. Era stata noleggiata, per un periodo di due mesi, da un gruppo di operatori turistici sudafricani, per una serie di micro-crociere della durata di una settimana. Mèta finale: Città del Capo. Il 29 gennaio prossimo doveva essere a Genova per iniziare la «crociera dei miliardari». Il fuoco è divampato in uno dei bar a poppa dell'unità, denominato Capri, e si suppone che la causa sia stato un corto circuito. Al momento in cui sono divampate le fiamme nel locale c'erano una ventina di passeggeri, oltre al personale di servizio. L'acre fumo e soprattutto il panico determinato dal fuoco hanno ostacolato il deflusso dei passeggeri.