Notabili e immobili

Notabili e immobili De dopo l'Eur Notabili e immobili Non sottovaluterei quanto sta accadendo nella democrazia cristiana. La democrazia cristiana è il partito di maggioranza relativa, fa parte della coalizione di governo e di tale coalizione, anche nell'attuale governo laico, costituisce una delle strutture portanti: tutto ciò che riguarda la democrazia cristiana, che la rafforza o la indebolisce, si riflette inevitabilmente sul funzionamento delle istituzioni parlamentari. Ma l'interesse sta anche nel fatto che negli attuali avvenimenti confluiscono esigenze che si sono manifestate o si manifestano, o si potranno manifestare anche in altri partiti. I filoni che confluiscono sono vari, ed ora si intrecciano, ora si sommano. Un primo filone, abbastanza evidente, è quello del cambio generazionale. Sul finire degli Anni 50 una nuova leva di politici (pensiamo ai Fanfani, ai Moro, ai Rumor, Colombo, Andreotti ed altri) con una energica spallata eliminò i vecchi notabili, che quasi tutti avevano esperienza prefascista ed avevano guidato il partito sin dalla reintroduzione del regime democratico. La nuova generazione si insediò ai vertici e da allora vi è rimasta stabilmente, per circa venti anni. Ora una generazione nuova, di uomini già maturi per il comando, si fa avanti, preme e scalpita. E' fisiologico che ogni paio di decenni vi sia un avvicendamento nelle leve di comando. Quando ciò si è verificato, il partito ha goduto di un periodo di maggiore fantasia e prontezza decisionale, quindi di dinamismo e splendore. Il fenomeno si è prodotto nella democrazia cristiana negli Anni 60, nel partito comunista negli Anni 70. L'attuale fase di successo del partito socialista consegue a sua volta ad una sostituzione generazionale nei quadri dirigenti. La democrazia cristiana degli Anni 50 era essenzialmente un partito di opinione. Disponeva di una organizzazione estremamente ridotta, si appoggiava ad organizzazioni parallele, prendeva le competenze dove le trovava. Divennero ministri, e furono considerati democratici cristiani, personalità cui nessuno forse aveva mai chiesto la tessera. Quando morì Mattei, si racconta che Fanfani chiamò di notte Imbriani Longo, allora alla Banca Nazionale del Lavoro, per offrirgli la presidenza dell'Eni. Un fatto simile sarebbe oggi inconcepibile. Responsabili politici ed amministratori chiedevano consigli là dove vi erano uomini che potessero darli, basandosi su rapporti di fiducia, senza far questione di partito. Per scalzare i notabili la generazione degli Anni 60 si avGiuseppe Guarino (Continua a pagina 2 in quarta colonna)

Persone citate: Andreotti, Fanfani, Imbriani, Longo, Mattei, Moro