L'Olivetti preannuncia al sindacato «800 in cassa integrazione nell'82»

L'Olivetti preannuncia al sindacato «800 in cassa integrazione nell'82» L'Olivetti preannuncia al sindacato «800 in cassa integrazione nell'82» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE IVREA — L'Olivetti ha annunciato che nel 1982 metterà in cassa integrazione a zero ore 800 dipendenti degli stabilimenti canavesani (per 400 di questi, attualmente già sospesi, si tratta di una prosecuzione di «cassa»). La notizia è scata data alla Firn nella tarda serata di ieri durante il secondo incontro per la verifica dell'accordo stipulato nel dicembre '80. Alla trattativa apertasi in mattinata, ha fatto da sfondo la preoccupazione dei lavoratori in cassa. Un gruppetto di sospesi sostava all'ingresso dell'Associazione Industriali del Canavese, di fianco a cartelli con slogans: -Non vogliamo il sussidio», -Rientro garantito», -Basta con le parole, chiediamo la sicurezza di tornare in fabbrica». Altri operai a turno erano presenti nella sala delle trattative. -Per noi — spiegavano — la "cassa"è proprio l'anticamera del licenziamento. Quest'anno molti non prenderanno la tredicesima o l'avranno ridotta. L'anno prossimo, se passa il provvedimento in discussione a Roma (dopo due anni di cassa integrazione, tagli iti busta paga del 10% ogni trimestre n.d.r.) ci pagheranno solo più il 60%.. Questa preoccupazione è stata raccolta dal sindacato che ha riproposto due punti fermi: rientro in azienda dei 380 attualmente sospesi (in realtà il numero sarebbe inferiore perché oltre una trenti¬ può dirsi del governo (e su questo in buona misura Firn ed azienda concordano), terzo firmatario dell'accordo. La legge sui registratori di cassa promessa per il febbraio di quest'anno è ancora lettera morta, resta cosi aperto il problema dei 450 lavoratori di Pozzuoli in cassa integrazione; non c'è stato il rifinanziamento del Fondo Imi per la ricerca; per la «rete trasmissione dati» l'unico incarico finora assegnato è andato all'Hai tei: l'automatizzazione degli uffici di collocamento non è stata realizzata. Infine è mancata la domanda pubblica aggiuntiva, a meno che non si voglia considerare tale il «piano delle comunicazioni» che prevede 20 mila nuovi allacciamenti in tre mesi (la media attuale è di 8000 all'anno) e la commessa di 22 miliardi per terminali TC 800 destinati al controllo del materiale rotabile (si tratta, secondo l'azienda, di semplice sostituzione di vecchi prodotti Olivetti). La Firn non contesta le cifre ma l'impostazione del confronto. -La Olivetti si è presentata al tavolo della trattativa — ha detto D'Aloia. che guida la delegazione sindacale — come se fossimo nell'autunno '79. Ma le cose non stanno cosi, il processo di risanamento è stato imponente, non siamo più di fronte ad una crisi economica, finanziaria e produttiva». E il segretario nazionale Firn. Burroni, ha aggiunto: -Sul problema delle eccedenze di manodopera (la volta scorsa l'azienda aveva denunciato un 'esuberanza di 800 addetti, cioè circa 400 dipendenti oltre quelli attualmente sospesi, senza considerare il problema di Pozzuoli! da parte nostra non c'è nessuna rigidità preconcetta, ma anche nessuna disponibilità a percorrere strade che non tengano conto delle positive novità di bilancio e di riorganizzazione, e delle concrete aspettative aperte o imminenti per quanto riguarda le commesse pubbliche». In realtà il sindacato sa che i margini per un accordo sono esigui e che si trova di fronte ad un caso atipico dove la forza-lavoro presenta un 60% di impiegati e tecnici, e solo il 40% di operai. Evoluzione tee nologica e sviluppo vogliono dire riduzione dell'occupazio ne? Come favorire la prima senza «pagare» in termini di posti? La Firn non ha presentato una ricetta, ma ha indicato alcune strade: dimissioni consensuali. prepensionamento (la legge scade a fine anno ma si ritiene possa venir prorogata), riqualificazione dei dipendenti (mentre si sospendono operai, si assumono infatti tecnici e specializzati), applicazione dell'orario ridotto previsto dal contratto. Dopo l'annuncio della cassa integrazione la riunione è stata sospesa e la delegazione sindacale si è riunita per valutare l'improvvisa svolta Francesco Bullo na avrebbe già trovato un'altra sistemazione): avvicendamento totale dei dipendenti lasciati senza lavoro. Ma vediamo la cronaca della giornata. In prima battuta la delegazione Olivetti ha presentato il conto degli impegni assunti con l'accordo del dicembre '80. settore per settore: dai prodotti per ufficio alla meccanica strumentale, dall'informatica distribuita al settore commerciale, dalla ricerca (107 miliardi investiti nell'81 pari al 4% del fatturato di 2700 addetti, contro 47,1 miliardi e 2300 dipendenti nel 1978) alle consociate. Un elenco dal quale risulta che la Olivetti ha onorato la firma sulla cambiale data al sindacato. Non altrettanto

Persone citate: Burroni, D'aloia, Francesco Bullo

Luoghi citati: Pozzuoli, Roma