Viaggio nella leggenda del Bolscioi Qui le «stelle» non si spengono mai di Luigi Rossi

Viaggio nella leggenda del Bolscioi Qui le «stelle» non si spengono mai Viaggio nella leggenda del Bolscioi Qui le «stelle» non si spengono mai MOSCA — Duecento appassionati di tutta Italia sono venuti alla mecca del balletto mondiale per una immersione di una settimana nello spettacolo coreografico e nei suoi risvolti artistici e scolastici. E' il primo esperimento di abbinamento fra il turismo e la danza. Ed è proprio dal Bolscioi che è iniziata la serie degli spettacoli per il nostro gruppo. Mai, pensiamo, nella bisecolare storia di questo teatro si sono avuti tanti spettatori italiani. Neppure nelle due trasferte della Scala degli ultimi quindici anni, quando il pubblico era essenzialmente russo o internazionale. Lo spettacolo di apertura della serie è stato La bella addormentata di Ciaikovski, che rappresenta un po' la quintessenza del ballettane tradizionale bolscioiano. Di notevole interesse, per gli spettatori italiani, la prova della stella emergente Ludmila Semeniaka che impersonava la principessa Aurora, affiancata dal giovane Edgateriev. I due non erano mai stati visti da noi e sono risultati interpreti interessanti anche se non eccezionali. Non tutto ad alto livello il corpo di ballo e non sempre sopraffini i solisti. Ma si trattava di una recita di routine, la quarantanovesimo di questo allestimento e la quattrocentocinquantesima del balletto nella storia del Bolscioi. Non si poteva dunque pretendere molta tensione, cosi come non potevamo aspettarci un'orchestra al massimo livello, sebbene l'esecuzione sia stata anche inferiore ad un livello medio. Ma il giorno dopo abbiamo visto subito l'altra faccia del pianeta coreografico U.r.s.s. e dobbiamo dire che ci ha entusiasmati di più del grosso mammut ufficiale. Si tratta della giovanissima compagnia del balletto classico di Mosca diretta da due interessanti coreografi che fanno coppia artistica e coniugale. Si tratta di Ludmilla Kasatkina e Vladimir Vasiliov, quasi omonimo della famosa stella del Bolscioi. ma indirizzato su strade artistiche ben diverse. I due hanno presentato, nel moderno Teatro Olimpico nella cittadella sportiva creata per le Olimpiadi, una loro versione di Romeo e Giulietta su musica di Prokofiev. Se la coreografia è parsa a momenti discutibile, per un eccesso di simboli talvolta oscuri e aggrovigliati, l'esecuzione dei giovani interpreti è stata una delle più entusiasmanti che abbiamo avuto modo di vede re nelle innumerevoli versioni di questo capolavoro. Straordinario soprattutto il Romeo di Serghei Isaev, ma anche dolce ed espressiva la Giulietta di Galina Scuratova, circondati da freschi e entusiasti interpreti non ancora intaccati dalla ruggine burocratica come i loro cugini del Bolscioi. Lo stesso discorso vale anche per la formidabile orchestra diretta da Alexei Vinogradov. che ha condiviso l'entusiasmo del pubblico. Luigi Rossi

Persone citate: Alexei Vinogradov, Ludmilla Kasatkina, Prokofiev, Serghei Isaev, Vladimir Vasiliov

Luoghi citati: Italia, Mosca, U.r.s.s.