Addio a Talmone (dolce e moroso)

Addio a Talmone (dolce e moroso) Chiuderà il bar di piazza Carlo Felice? Addio a Talmone (dolce e moroso) Dopo una lunga, complessa e curiosa vicenda giudiziaria è giunto l'ordine di sfratto ai due gestori Tra un paio di mesi al massimo i gestori di uno dei più antichi bar di Torino, il «Talmone» di piazza Carlo Felice, a due passi da Porta Nuova e quasi all'imbocco con via Roma, potrebbero essere costretti a chiudere i battenti del locale e a togliere un'insegna cara soprattutto ai vecchi torinesi. Ma gli affari sono affari e quando si parla di denaro la realtà è molto più prosaica di una gloriosa insegna. La società proprietaria dei muri del locale, la «Santa Costanza spa». assistita dagli avvocati Cagno e Besostri, ha intimato lo sfratto agli attuali gestori del bar, Vincenzo Condarcuri e Sergio Pina. Il loro legale, avv. Bianchetti. farà opposizione al precetto, ma teme di dover soccombere perché lo sfratto è ormai esecutivo. La vicenda giudiziaria ha origini lontane. Ai tempi del vecchio gerente del «Talmone», Baroero, c'era già dell'attrito con la proprietà immobiliare per l'affitto dei muri. Pesce e Tosetto, che rilevarono la gestione nel '71. pagarono l'affitto cinque giorni dopo la data stabilita e incapparono subito in una delle clausole de) contratto: per un solo giorno di ritardo nel pagamento dell'affitto dei muri il proprietario poteva ottenere la risoluzione del contratte. La causa è durata una decina d'anni e si è conclusa con una sentenza di Cassazione che dà ragione alla «Santa Costanza spa» e rende esecutivo lo sfratto. Nel frattempo Pesce e Tosetto hanno ceduto la gestione del bar a Condarcuri e Pina (nel '78). senza però darne avviso alla proprietà. Mentre la causa di sfratto seguiva il tortuoso e lungo percorso della giustizia, Pesce e Tosetto venivano denunciati per truffa e nel luglio scorso sono stati processati e condannati dal tribunale a un anno di reclusione senza condizionale. I proprietari dell'immobile hanno proseguito l'azione di sfratto contro i nuovi gestori e pochi giorni fa è arrivato a Condarcuri e Fina il precetto. La vicenda volge dunque al l'epilogo e sembra vi siano po che vie d'uscita per evitare la scomparsa della vecchia inse gna torinese. Gli attuali gestori sostengono che spettava a Pesce e Tosetto avvertire il proprietario dei muri della cessione. La «Santa Costanza spa» non ha mai voluto un soldo da Condarcuri e Fina (che da tre anni, da quando cioè hanno rilevato il locale non pagano l'affitto) proprio perché è sicura del suo buon diritto a sfrattarli. c_ cer

Luoghi citati: Talmone, Torino