Genova, fermati 3 presunti terroristi Svelato l'arresto di ex sindacalista di Paolo Lingua

Genova, fermati 3 presunti terroristi Svelato l'arresto di ex sindacalista L'operazione permette di scoprirne un'altra avvenuta un mese e mezzo fa Genova, fermati 3 presunti terroristi Svelato l'arresto di ex sindacalista Sono un biologo del San Martino e un operaio dell'Italsider di Campi - Segreto il nome del terzo, ma alcune illazioni costringono i carabinieri a rivelare l'azione precedente DAL NOSTRO CORRISPONDENTE GENOVA — I carabinieri hanno fermato nei giorni scorsi a Genova tre persone sospettate di far parte, non si sa ancora con quali ruoli e con quale «grado» gerarchico, del movimento eversivo delle brigate rosse ed in particolare della brigata «Buranello» che negli ultimi mesi ha firmato alcuni volantini e alcune sortite (macchine bruciate, striscioni, ecc.). Il fermo è stato convalidato dalla procura della Repubblica e nei prossimi giorni il provvedimento quasi sicuramente sarà trasformato in arresto. Fino ad ora sono trapelati solo i nomi di due dei tre fermati: Enrico Cresta, 25 anni, e Luciano Rossi, 36 anni. Il primo è laureato in biologia presso l'università di Genova e, come obiettore di coscienza, sta prestando il servizio militare alternativo presso l'istituto di oncologia dell'ospeda- le di San Martino. Rossi, sposato, padre d'un bambino, è operaio specializzato allo stabilimento siderurgico di Campi dell'Italsider. Del terzo nome non si sa ancora nulla: s'era diffusa la «voce» che si trattasse d'un sindacalista, ma gli inquirenti hanno smentito, rivelando però che già un mese e mezzo fa c'era stato l'arresto di un ex membro del comitato di fabbrica dell'Italsider, il trentenne Enzo Sabatelli. E' accusato di banda armata. Per quanto riguarda l'ultima operazione i carabinieri e la procura della Repubblica stanno ancora indagando sugli eventuali «contatti» del misterioso «terzo uomo» e solo oggi o domani si potrà uscire dallo stretto riserbo dell'inchiesta e rivelare la sua identità. I due fermati di cui è stata resa nota l'identità non si sono dichiarati «prigionieri politici». Entrambi, che a quanto pare sono accusati di partecipazione a banda armata, hanno protestato la propria innocenza e si sono dichiarati vittime d'un errore. Il biologo Cresta ha detto ai carabinieri d'essere un «nonviolento» e di aver scelto appunto, in coerenza con le proprie convinzioni, di fare il militare in un ospedale. Anche il secondo ha detto d'essere «un pacifista» e di non occuparsi di politica e di sindacato da molti anni, pur avendo militato alla metà degli anni Settanta in diversi movimenti dell'ultrasinistra. Da questi pochi elementi si è potuto presumere che i fermi dei carabinieri, che si aggiungono agli arresti compiuti a Genova dagli stessi militari e dalla Digos nelle scorse settimane, sono legati alla complessa operazione di «dragaggio» negli ambienti degli «autonomi» e dei fiancheggiatori della famigerata colonna genovese guidata da Riccardo Dura. Ancora una volta le indagini sono affondate in due delle «culle» naturali del terrorismo rosso: l'Italsider (e comunque le aziende a partecipazione statale) e l'ospedale di San Martino. Paolo Lingua

Persone citate: Buranello, Cresta, Enrico Cresta, Enzo Sabatelli, Luciano Rossi, Riccardo Dura, Rossi

Luoghi citati: Genova