Argentina, passo indietro con la malattia di Viola?

Argentina, passo indietro con la malattia di Viola? Esercito, Marina, Aviazione, partiti: quattro incognite Argentina, passo indietro con la malattia di Viola? NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE BUENOS AIRES — Le condizioni di salute del generale Viola si sono aggravate negli ultimi giorni. Ma che cos'ha esattamente? Insufficienza cardiaca con complicazioni renali? Difficoltà respiratorie? Ha avuto un infarto? E' malato al punto di dover rinunciare definitivamente al potere? Sino a pochi giorni fa gli argentini facevano battute sulla presunta malattia del Presidente, ma ora si chiedono se il ritiro forzato del successore di Videla non sia foriero di tempi difficili. In base allo statuto di «riorganizzazione nazionale», il ministro dell'Interno deve sostituire il Capo dello Stato in caso di assenza o di impedimento; e da sabato il generale Horacio Liendo assicura l'interim. Se il generale Viola non fosse in grado di riprendere le sue funzioni, la Giun¬ ta, organo supremo dello Stato, dovrà designare un nuovo Presidente. La continuità sembra dunque garantita, almeno formalmente. Ma ci sono interrogativi per quanto riguarda l'evoluzione dei rapporti di forza all'interno dell'esercito e quelli fra le tre Armi, nell'ipotesi, tutt'altro che improbabile, in cui il generale Viola fosse costretto a dar le dimissioni. Da alcune settimane le quotazioni del Presidente sono in ribasso, mentre sale il prestigio del generale Galtieri, comandante in capo dell'esercito, il quale, coperto di onori negli Stati Uniti, era considerato dalla maggior parte degli osservatori come il futuro presidente ben prima della malattia di Viola. Galtieri. si dice, avrebbe la fiducia degli ufficiali «duri», che vedono in lui una garan- zia contro un ritorno affrettato alla democrazia, nonché l'appoggio dei difensori del liberalismo economico. I partiti politici, con i quali negli ultimi tempi il generale ha rafforzato i legami, non vedrebbero male l'arrivo al potere di un uomo forte, di un interlocutore valido. La situazione negli alti gradi dell'esercito è però confusa, mentre la posizione della Marina sembra più chiara. Il nuovo comandante in capo, ammiraglio Jorge Anaya. il quale in linea di massima parteciperà alle deliberazioni della Giunta fino al settembre 1984, si dichiara innanzitutto un militare, forse per reazione dell'atteggiamento dei suoi predecessori, Armando Lambruschini e Eduardo Massera, i quali hanno decisamente politicizzato l'Arma. Insistendo sulla modernizzazione della flotta e privilegiando nelle promozioni la professionalità degli ufficiali, l'ammiraglio Anaya fa capire che il posto della Marina è sui mari, piuttosto che al governo. Il generale di Brigata Omar Graffigna, capo dell'Aviazione, è invece soprattutto un «politico»: passa per un uomo del dialogo, favorevole ad un'apertura ordinata. Il ritorno del generale Viola potrebbe rimettere in questione le istituzioni create nel marzo 1976. Il sistema presenta infatti gravi inconvenienti: l'immobilismo dopo la spinta seguita al colpo di Stato, i meccanismi decisionali inceppati, la paralisi del potere militare per tutto ciò che non riguarda il mantenimento dell'ordine : e tutto questo si è accentuato dopo la nomina di Viola. E' chiaro che questa situazione non può durare in una congiuntura politica ed economica che richiede decisioni di londo. I militari argentini sapranno evitare il rischio della disunione e accordare ad un uomo o ad un organismo i poteri necessari per governare? I partiti accetteranno di essere tenuti in disparte se verrà nominato un nuovo Presidente? Queste sono le domande che suscita la malattia del generale Viola. Jacques Desprès Cop\ righi I « Monde e per l'Italia IM Stampa

Persone citate: Anaya, Armando Lambruschini, Brigata Omar Graffigna, Eduardo Massera, Galtieri, Horacio Liendo, Jacques Desprès Cop, Jorge Anaya, Videla

Luoghi citati: Buenos Aires, Italia, Stati Uniti