Una frappofa per giovani drogati la bottiglia con vino al cianuro?

Una frappofa per giovani drogati la bottiglia con vino al cianuro? Drammatica ipotesi, mentre i giovani intossicati migliorano (uno è stato dimesso) Una frappofa per giovani drogati la bottiglia con vino al cianuro? E' stata trovata in un angolo della stazione di Milano frequentato da tossicodipendenti, come la fontanella dove fu trovato il bitter avvelenato - Siamo di fronte ai disegni di un folle? Dopo la gran paura, i tre studenti avvelenati dal vino al cianuro possono considerarsi fuori pericolo; anzi, avviati a rapida guarigione. Uno, Bruno Mayda, 17 anni, è già stato dimesso; i suoi due compagni di sventura, Roberto Prina e Riccardo Muller dovranno trascorrere ancora un breve periodo di osservazione alle Molinette dove sono stati portati ieri da Vercelli. Alle 10,40 sono stati visitati entrambi dagli anestesisti del centro di terapia intensiva del pronto soccorso, che hanno redatto un referto di 20 giorni per il primo e di 10 per il secondo. Confermata la diagnosi: sospetta intossicazione da cianuro. All'esame medico sono apparsi in buone condizioni. Uno dei sanitari ha commentato: «Li tratteniamo a scopo puramente cautelativo. Entro due o tre giorni ripeteremo gli esami e se non vi saranno complicazioni potranno tornare tranquillamente a casa-. Roberto e Riccardo, che sono in osservazione nel reparto del prof. Ciocatto, appaiono in buone condizioni di umore: -E' stato davvero terrìbile, pensavamo di non farcela. Un incubo: meno male che l'intervento è stato tempestivo. L'abbiamo proprio scampata-. Un incubo, la morte in agguato dentro la bottiglia forse abbandonata a bella posta da un pazzo e, meno male, dopo l'angoscia, il sorriso e la certezza di aver salvato tre giovani vite. Intanto, a Milano, polizia e carabinieri, impegnati nelle indagini per rintracciare l'avvelenatore si trovano davanti a un compito enorme. Quando sarà stabilito che l'avvelenamento della bottiglia è volontario, le indagini punteranno a stabilire dove e come il folle si è procurato il veleno. E già qui nascono grossi problemi: in quasi tutte le far¬ macie ci sono scorte di cianuro che viene impiegato in preparazioni galeniche (chi si presenta per acquistarne una deve però presentare una ricetta medica che viene trattenuta dal farmacista il quale vi annota sopra nome, cognome e indirizzo dell'acquirente). Ma il cianuro viene usato anche in numerosi procedimenti industriali, come quelli di galvanoplastica. Inoltre, può essere impiegato nei laboratori fotografici, ma non basta ancora. Chiunque abbia qualche minima conoscenza di chimica, o abbia a disposizione un testo, può facilmente ricavare in casa il cianuro di potassio combinando carbonato di potassio (la comune potassa) con ammoniaca in ebollizione, infine il cianuro è impiegato, sia pur molto più raramente di un tempo, in qualche ospedale per disinfettare ferri chirurgici. A questo punto cercare di rintracciare il pazzo avvelenatore, che semina bevande mortali per Milano, attraverso il luogo in cui può essersi rifornito del veleno diventa praticamente impossibile. Con ogni probabilità, lo sconosciuto avvelenatore è lo stesso che con un procedimento analogo ha ucciso nell'agosto scorso Mario Brembati, 52 anni. La moglie Elmide Pianzola, 47 anni, aveva bevuto solo un sorso della bibita scura che la coppia aveva trovato di fianco ad una fontanella del centro della città, eppure ancora oggi non è in grado di raccontare con esattezza quel che avvenne. Perché l'omicida semina per la città i suoi veleni colpendo vittime innocenti? Si è cercato di fare un ritratto della psicologia di questa persona attraverso i luoghi in cui sono state abbandonate le bottiglie. Le prime (4) vicino ad una fontanella, il 16 di agosto, la bottiglia di vino sul mezzanino della Stazione Centrale, luoghi entrambi frequentati da ragazzi sbandati e per lo più dediti agli stupefacenti. L'omicida voleva «vendicarsi», colpire i drogati fare una strage? Polizia e carabinieri dunque possono solo cercare di individuare l'assassino attraverso questo suo presumibile odio feroce nei confronti dei tossicodipendenti. Bisogna, magari attraverso l'esame di episodi di cronaca, clamorosi o oscuri, cercare di individuare chi possa avere la mente tanto sconvolta da nutrire un desiderio di vendetta tanto cieco da travolgere sulla sua strada vittime innocenti. Psicanalisi — Questa sera, alle 21, sala conferenze club Turati (palazzo Carignano) in via Accademia delle Scienze 5, conferenza di Luciano Faioni — membro del Movimento freudiano internazionale — su: -La scienza nella psicanalisi-. Artigiani alimentaristi — Oggi, alle 21. nella sala riunioni del consiglio provinciale in via Maria Vittoria 12. assemblea dell'associazione.

Persone citate: Bruno Mayda, Ciocatto, Elmide Pianzola, Luciano Faioni, Mario Brembati, Riccardo Muller, Roberto Prina

Luoghi citati: Milano, Vercelli