Uno dei tre digiunatoli è in pericolo di vita?
Uno dei tre digiunatoli è in pericolo di vita? La protesta contro le violenze della vita in carcere Uno dei tre digiunatoli è in pericolo di vita? Secondo il suo difensore, che ha presentato una nuova richiesta di libertà, i danni al suo organismo sarebbero già irreversibili DALLA REDAZIONE MILANESE MILANO — Per il momento i sanitari responsabili della vita di Ciro Paparo — uno dei tre detenuti che dal 23 settembre fanno lo sciopero della fame per protestare contro le violenze della vita in carcere e le lungaggini delle inchieste giudiziarie — non chiederanno al sindaco di Milano l'autorizzazione al trattamento obbligatorio. Le condizioni di Paparo avevano nei giorni scorsi suscitato maggiore preoccupazione in quanto il detenuto pareva intenzionato a riprendere un regime di digiuno rigoroso. Contemporaneamente, però, il perito nominato dalla difesa, professor Ponti, ha depositato il risultato dei suoi esami. Nell'atto si afferma che il giovane è -in situazione di rischio di vita-, che tale stato è dovuto agli effetti del prolungato digiuno, e che all'origine della decisione di non volersi più nutrire sta lo choc provocato dalle violenze cui il detenuto assistette e che subì durante la notte del 22 settembre a San Vittore. Gli altri detenuti, che dalla stessa data rifiutano di ali¬ mentarsi, sono Giovanni Valentino e Roberto Pironi, entrambi ricoverati all'ospedale di Parma. La richiesta di libertà provvisoria avanzata dai difensori è stata respinta per entrambi la settimana scorsa. Per Roberto Pironi, tuttavia, una delle ragioni di rimostranza sarebbe cessata, in quanto il giovane è stato rinviato a giudizio a conclusione di lina istruttoria che durava da oltre un anno. La data di inizio del processo sarà comunicata a giorni: non dovrebbe comunque essere lontana. Per Valentino, invece, nessun accenno di schiarita. Il suo avvocato ieri ha presenta- to a Milano un'altra istanza di libertà provvisoria, motivandola con il .peggioramento deciso» delle condizioni di salute e facendo anche l'ipotesi che i danni provocati dal digiuno siano già irriversibili. Da Parma, però, vengono notizie contraddittorie. Per esempio s'era anticipata per il pomerìggio di lunedi una riunione in comune sulla decisione di ricorrere o meno fin da ieri sera all'alimentazione forzata: l'incontro non c'è stato. Si prevedeva inoltre un consulto fra i medici dell'ospedale di Parma per stabilire le misure indispensabili (qualcuno suggeriva anche la possibilità del ricorso alla rianimazione) per garantire la sopravvivenza di Valentino: in serato si è appreso che i medici dell'ospedale si sono riuniti solo per valutare — protraendosi la situazione — le loro eventuali responsabilità dal punto di vista giuridico. Intanto quattro parlamentari, tre del pei e uno della sinistra indipendente — il senatore Tolomelli e i deputati Bocchi, Cordignani e Granati —, hanno visitato i due detenuti all'ospedale.
Persone citate: Bocchi, Ciro Paparo, Giovanni Valentino, Granati, Paparo, Roberto Pironi, Tolomelli
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