Prosegue il piano Rizzoli licenziati 124 dipendenti

Prosegue il piano Rizzoli licenziati 124 dipendenti I giornalisti hanno proclamato per oggi un nuovo sciopero di tutte le testate del gruppo Prosegue il piano Rizzoli licenziati 124 dipendenti Chiusi la Tv Contatto, la Rizzoli Mailing e il Club Italiano dei lettori - Tassan Din ascoltato dal pretore sull'assetto editoriale MILANO — La prima raffica dei licenziamenti previsti dal piano di ristrutturazione dell'editoriale Rizzoli-Corriere della Sera è giunta a segno: 124 dipendenti del notiziario televisivo «Contatto» (della rete «Pin»), della Rizzoli Mailing (vendite per corrispondenza) e del Club italiano dei lettori, hanno ricevuto le lettere dell'azienda che annuncia la risoluzione dei loro rapporti di lavoro. Prima conseguenza è stata la proclamazione di uno sciopero dei giornalisti di tutto il gruppo per oggi, in modo da impedire l'uscita dei quotidiani dell'editoriale (Corriere della Sera, Corriere d'Informazione, Gazzetta dello Sport, Occhio, Mattino di Napoli; Adige di Trento e Piccolo di Trieste) per mercoledì 2 dicembre. Anche i periodici, a seguito di questa agitazione, subiranno dei ritardi. I dipendenti della Rizzoli Mailing e del Clu Italiano dei Lettori inoltre hanno deciso l'occupazione delle rispettive sedi dopo averne effettuato l'inventario. II problema della proprietà della Rizzoli è stato nuovamente al centro della causa intentata dal sindacato contro il gruppo editoriale. Questa volta, a nome dell'azienda, ha parlato Bruno Tassan Din, amministratore delegato e direttore generale. Su un punto ha insistito particolarmente: -L'accordo tra la Rizzoli Spa e la Centrale Finanziaria è tale che comunque vadano le cose la gestione edi¬ toriale rimane in mano alla Rizzoli». Per confermare la solidità del sindacato di maggioranza Tassan Din ha esibito un patto, datato 25 novembre, da cui risulta il passaggio del diritto di voto ad Angelo Rizzoli di quel 7 per cento di azioni che sono in usufrutto al padre Andrea. Un documento di cui non si era saputo nulla e che solamente sabato sarebbe stato consegnato al servizio per l'editoria della presidenza del Consiglio. Contemporaneamente però Tassan Din ha confermato una notizia già preannunciata venerdì dai legali dei sindacati: le 300 mila azioni date in pegno alla Centrale per la copertura di eventuali «minusvalenze» sono diventate 900 mila, pari al 10 per cento. Ciò nonostante non esisterebbe — secondo Tassan Din — -nessun problema per il sindacato di maggioranza». Problemi — sempre secondo Tassan Din — non ne esisterebbero più nemmeno sulla questione Italtrust. cioè la società fiduciaria (controllata dalla Centrale) che aveva avuto il mandato dalla Fincoriz dello stesso Tassan Din per il 10,2 per cento di azioni. Il direttole genpralc- della Rizzoli ha infatti dichiarato di avere revocato il mandato all'Italtrust. Terminata l'esposizione di Tassan Din i legali dei sindacati hanno chiesto che venisse interrogato Michel Leemans. amministratore delegato della Centrale, s. mr.

Persone citate: Angelo Rizzoli, Bruno Tassan Din, Michel Leemans, Tassan Din

Luoghi citati: Milano, Napoli, Trento, Trieste