Betabloccanti: a chi giovano a chi no
Betabloccanti: a chi giovano a chi no Un farmaco sempre più diffuso contro le cardiopatie Betabloccanti: a chi giovano a chi no TRA le tante gare al • prodotto più aggiornato, più efficace e più selettivo», poche sono cosi veloci e con altrettanti •sorpassi» come quella che è in corso fra i •betabìoccanti-. Di questi farmaci — amici del cuore «anginoso», moderatori della Ipertensione arteriosa e talora persino • guaritori» di emicranie — sono ormai più di 15 (in commercio o in sperimentazione) le nuove »edizioni». ciascuna con la sua brava terminazione in -olo- Propranololo. alprenololo. nadololo. oxprenololo. penbutololo. pidololo. solatolo, tlmololo. metoprololo. atenololo. acebutololo. tolamololo. eccetera. Ne han fatto di strada 1 betabìoccanti — una «generazione» dopo l'altra, con i • nipoti» ogni volta migliori di «padri» e «nonni» — dai tempi dei loro primi passi e dai giorni, ormai lontani, della prima Idea che li ha scientificamente messi al mondo. Qual è la loro azione? Immaginiamo, largamente distribuito nell'organismo — e con particolare importanza strategica a livello cardiovascolare — un sistema di «recettori» (specie di ultramicroscopiche .antenne» cellulari), straordinariamente sensibili alle «scariche interne» dei neurotrasmettitori del sistema nervoso simpatico e corresponsabili, quindi, di tachicardie, esaltata contrattilità del cuore e «rilascio in circolodi sostanze che intervengono nel gioco al rialzo della pressione arteriosa. Immaginiamo poi di avere scovato una molecola capace di tener «bloccato-, a comando, quel sistema recettoriale e il gioco di tacitazione e fatto. Sintomi e disturbi scompaiono. Di questi farmaci — la cui scoperta equivale, iti altro campo, a quella della penicillina e che De Bakey ha definito .la più grande scoperta non so da quando» — anche la storia e interessante, proprio perche sa di vittoria del razionale sulle -streghe». Quando, più di 30 anni fa. R. P. Ah!quisi e J. Black cominciarono a parlare di •recettori beta» e poi di betabìoccanti. la loro voce — a dimostrazione di come si ripeta la storia delle incomprensioni quando i tempi non sono maturi — rimase isolata e Inascoltata. Ahlquisl era partito nella • fortunata direzione sbagliata-: cercava un farmaco per le anormali contrazioni uterine e fini Invece per postulare l'idea, allora non ortodossa, di due tipi di recettori, gli «alfa» e i «beta», coinvolti (i beta) nella risposta di contrattilità, automatismo, conduzione ed ■irritabilità- del cuore. Quando, nel °48. Ahlquist cercò di pubblicare i suoi risultati, se li vide respingere da due autorevoli riviste e trattenere, a fondo perduto, da una terza. Poi il «caso- volle che il dimenticato manoscritto illuminasse, nella redazione del prestigioso -American Journal of Physiology-, il dottor Black (illustre farmacologo, noto poi per i suoi studi sulle •amine vasoattive- e. più recentemente, su quei -recettori H2- della mucosa gastii- c& che hanno aperto il campo alla scoperta della «cimeUdina», e oggi, della «ranltlclma • ammirerà) Sta di fatto che. alla fine degli Anni 50. Black arrivò a sintetizzare il »propranololo» (che ancor oggi è 11 buon «nonno» dei betabìoccanti). capace, a comando, di moderare molti indesiderati effetti sulla frequenza, gittata e contrattilità cardiaca e sul «tono» del sistema arteriolare. Poi. di farmacologica generazione in generazione, re stata la corsa alla ricerca dei betabìoccanti «cardloselettlvi» (sempre più esenti da certi indesiderati effetti nei diabetici e negli asmatici). Alcuni di questi farmaci rivelano benefiche azioni -associate- («stabilizzazione» delle membrane cellulari, azione anestetico-simile e chinidino-simile). E cosi si é arrivati — accanto all'ormai classico impiego nell'angina pectoris. nell'Ipertensione, in aritmie cardiache, in malattie oculari ed endocrine — anche al programmi di profilassi dell'Infarto cardiaco (150.000 casi all'anno in Italia) e del •reinfarto» (11 33 per cento degli ex infartuati rischia la recidiva e la complicazione): e a far dire al dottor Terje Pedersen. coordinatore del progetto norvegese «tlmolo¬ lo» che «se I risultati ottenuti In Norvegia» (sulla prevenzione dell'Infarto, del remi arto e della «morte improvvisa coronarica») «fossero trasferibili alla realtà epidemiologica degli Stati Uniti si potrebbe calcolare un risparmio di 12 mila-15 mila vite all'anno». La validità del farmaco é stata sottolineata, ancora nel giorni scorsi, a Torino, al Simposio su • Attualità in tema di betabìoccanti- (A. Reale. A. Zanchetti. P. P. Angelino. P. Rossi). Linea non miracolosa, quella dei betabìoccanti. ma straordinariamente razionale. Non tutti i cuori malati ne traggono beneficio e le controindicazioni esistono (no nell'insufficienza cardiaca, no nel blocchi di conduzione cardiaca, no in certe condizioni di diabete, no. ma oggi solo più con beneficio d'inventario. nell'asma bronchiale). E per gli altri cuori, quelli accelerali sino a «battere in testa-, di chi vive nello stress, complici caffè e sigarette, sempre In gara con le lancette dell'orologio e con arter.e non più da ventenne? Diventeremo — come già per gli ansiolitici ed 1 sonniferi — tutti condizionati a questo tipo di farmaco, pur di dar giusti battiti al motore più maltrattato che esista al mondo? Certamente no: ma c'é qualcuno che — In base a un Ipotetico «business» di 300 milioni di dollari di betabìoccanti. previsto per il 1985 — già ci vede, cuori malati e non. tutti con la compressa quotidiana del ' «betablocco« in tasca. Ezio Mine Ito MOLECOLA DEL MESSAGGIO CLINICO MOLECOLA DEL "BETABLOCCANTE(AZIONE ANTAGONISTA) CELLULA Sezione di una cellula. Molte funzioni «itali sono regolate da «recettori» che. emergendo sulla membrana della cellula, catturano specifici «messaggeri clinici» e ne permettono l'ingresso nella cellula stessa. V cosi che può effettuarsi l'azione della cellula. I recettori «Bela» sono i primi recettori cellulari il cui comportamento è stato modificato dai farmaci
Persone citate: De Bakey, Ezio Mine, Terje Pedersen
Luoghi citati: Italia, Norvegia, Stati Uniti, Torino
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