Tanti bravi e nuovi uomini in serie

Tanti bravi e nuovi uomini in serie Tanti bravi e nuovi uomini in serie E9 possibile oggi, o sarà possibile tra qualche anno, .clonare» un uomo, cioè far nascere, per riproduzione asessuata, una serie di Individui geneticamente identici a un uomo di nostra scelta? I mezzi d'informazione si sono occupati del problema abbastanza di recente: una prima volta nel 1978. quando un giornalista americano pubblicò un libro In cui descriveva la nascita di un presunto «figlio identico- di un non identificato miliardario. Conoscendo lo stadio di avanzamento delle ricerche in questo campo oggi, nessuno dubita che si trattasse di pura invenzione. Più recentemente, la comparsa su un'autorevole rivista scientifica di un articolo che riportava la clonazione di topi ha ancora suscitato scalpore nel grande pubblico. Vediamo di fare 11 punto su queste ricerche. La riproduzione asessuata non è rara in natura: essa è il normale modo di riprodursi per gli organismi fatti di una sola cellula (come 1 batteri) ed esiste anche nei vegetali e in animali molto semplici e. sotto forma di partenogenesi, in alcuni Insetti, ad esemplo le api. Individui geneticamente identici possono nascere naturalmente anche negli animali superiori, come l'uomo: è il caso dei gemelli Identici o monozigotici. Questi ultimi sono però eventi rari derivanti da una riproduzione sessuale normale, in cui un uovo viene fecondato da uno spermatozoo e poi »i divide dando origine a due individui distinti, identici tra loro ma diversi sia dal padre che dalla madre. Teoricamente, ottenere più individui identici a partire da cellule non sessuali di un dato animale, con l'aiuto delle moderne tecniche di mlcromanlpolazione che permettono veri e propri interventi chirurgici su singole cellule, dovrebbe essere perfettamente possibile ed Miche abbastanza facile. Si tratta di estrarre 11 nucleo da una cellula qualunque (purché non sessuale) di un individuo, introdurlo in un uovo di una femmina della stessa specie, rimuovere il nucleo originario dell'uovo stesso, impiantare l'uovo cosi manipolato in utero se l'animale è vivipare ed aspettare la nascita. Il nucleo trapiantato contiene il DNA della cellula del donatore e porta tutta l'informazione necessaria a costruire un individuo identico, se espressa in opportuna condizione. 81 tratta di trovare le condizioni giuste. I primi esperimenti di questo tipo vennero fatti circa 30 anni fa su una rana africana. Questa è particolarmente adatta a tale tipo di ricerca in quanto le sue uova sono molto più grandi di quelle dei mammiferi (e quindi più facilmente manipolabili) e si sviluppano normalmente al di fuori del corpo della madre (e non devono quindi essere rimesse in utero dopo il trapianto di nucleo). Oli esperimenti confermarono che il nucleo di una cellula presa da un embrione di rana, introdotto In un uovo fecondato di un'altra rana (cut era stato tolto il nucleo) era in grado di dar origine a una rana intera e normale. L'esperimento mise però in evidenza alcune difficoltà non previste. Infatti, ve il nucleo veniva preso da una cellula di un animale adulto, o anche semplicemente da un embrione ad uno stadio un po' avanzato, l'esperimento non funzionava: dall'uovo ricevente non si sviluppava una rana adulta. Siccome esperimenti diretti sul DNA sembrano mostrare che non c'è differenza tra il DNA di cellule embrionali e di cellule dell'animale adulto, non resta che pensare che una parte dell'informazione genetica in esso contenuta venga irreversibilmente inattivata durante lo sviluppo. Ciò sarebbe compatibile con il fatto che le cellule dell'adulto sono differenziate e specializzate: ogni tipo di cellula esegue solo certe funzioni ed esprime solo una parte dell'Informazione genetica che contiene. I più recenti esperimenti sui topi ricalcano essenzialmente le stesse conclusioni e non aggiungono quindi gran che alle nostre conoscenze, se non la constatazione che spettacolari progressi tecnici permettono oggi di eseguire nei mammiferi esperimenti che fino a qualche anno fa sembravano confinati agli anfibi. Per il momento, quindi, non e possibile far nascere individui geneticamente identici a un dato individuo adulto, ma soltanto individui identici tra loro In quanto derivanti da cellule di uno stesso embrione. In altre parole, oggi è possibile solo -clonare un embrione-, non un animale. Siccome l'embrione usalo come donatore di nuclei viene di¬ strutto dal prelievo, non e possibile sapere come sarebbe stato l'animale adulto che ne sarebbe derivato. Queste sono, in sintesi, le possibilità e le limitazioni odierne del trapianto di nuclei. Per il momento non sappiamo se l'impossibilità di far esprimere nell'uovo un nucleo preso da un adulto è solo un fatto tecnico o se è biologicamente impossibile. Solo se questa difficoltà sarà superata (e i tempi non sembrano vicinissimi) sarà possibile clonare un animale adulto e probabilmente anche un uomo. Il problema a quel punto non sarà più scientifico ma legislativo. La comunità scientifica e già divisa sull'argomento: nomi altisonanti come J. Lederberg (premio Nobel). J. Bonner. B. Davis. J. Fletcher sono favorevoli, altri, molto più numerosi, nettamente contrari ad ogni predeterminazione genetica di esseri umani. Una possibilità offerta dal trapianto di nuclei umani potrebbe essere quella di permettere a due genitori entrambi portatori sani di un grave difetto ereditario di avere un figlio geneticamente identico a uno dei due (maschio o femmina a scelta) che risulterebbe quindi certamente sano e a sua volta portatore. Risultati analoghi si potranno però ottenere (in molti casi ciò e già possibile) mediante la diagnosi prenatale, che offre in più il vantaggio di permettere la nascita anche di figli sani e non portatori. Considerazioni eliche a parte, in un mondo in cui ogni giorno tonnellate di spermatozoi arrivano senza difficoltà al posto giusto per vie tradizionali, la nascita di alcuni individui geneticamente identici ad alcuni altri non sembra rappresentare una seria minaccia al futuro biologico dell'umanità. Gabriele Milanesi La clonazione possibile

Persone citate: Bonner, Gabriele Milanesi, J. Fletcher, Lederberg