Dita ricucite otto anestesia giorni due

Dita ricucite otto anestesia giorni due Un eccezionale record chirurgico Dita ricucite otto anestesia giorni due PER quasi due giorni Michael Bates. 21 anni, che aveva avuto otto dita troncate da una pressa in un incidente sul lavoro, è rimasto sotto anestesia totale in una specie di maratona chirurgica: 46 ore e mezzo, mentre un'equipe di medici e infermieri del Massachusetts General Hospital di Boston gli riattaccavano le dita. Un'operazione spettacolare, forse la prima nella quale i chirurghi hanno riattaccato tante dita allo stesso paziente. I medici erano preoccupati soprattutto per la durata dell'anestesia: Bates si sarebbe svegliato presto? E la lunghissima anestesia avrebbe causato postumi da intossicazione? Con sorpresa e gioia dei dottori, il giovane si è svegliato pochi minuti dopo la fine dell'effetto del narcotico e non ha avuto complicazioni, tranne un'amnesia di 24 ore. Secoi;do il Gutnness Hook dei primati, un solo paziente e stato sotto anestesia per un tempo più lungo: è James Boydston. che nel 1979. a 26 anni, è stato sottoposto a un intervento di 47 ore (mezz'ora di più) per correggere una malformazione dei vasi sanguigni cerebrali. Tredici anestesisti si sono alternati ogni 4 ore al tavolo operatorio di Bates. Ola prima dell'intervento (cominciato il 4 settembre) i medici sapevano che la cosa sarebbe stata lunga, almeno le 16-24 ore tipiche degli interventi di microchirurgia del trapianto. Di conseguenza hanno messo Bates su un materasso d'acqua per evitare infiammazioni da decubito nei punti in cui c'é poco grasso fra la pelle e le ossa, come le anche e I gomiti. Bates non aveva mangiato nelle tre ore e mezzo trascorse fra 11 momento dell'incidente e l'Inizio dell'operazione, ma i medici erano preoccupati per l'eventualità che un po' di cibo fosse rimasto nello stomaco. Per questo, ha riferito il primo anestesista. Michael C. Long, e stata somministrata la cosiddetta anestesia a •induzione rapida*, che serve a prevenire il vomito del contenuto dello stomaco e la sua conseguente Inalazione nei polmoni, che può provocare una polmonite mortale. Bates e stato operato a pochi metri dall'anfiteatro in cui. quasi 135 anni fa. l'allora audace uso di etere durante un'operazione chirurgica rivoluzionò la medicina. Ora vi sono molti anestetici, che gli specialisti scelgono secondo le condizioni del paziente. Ma le conoscenze sulla loro affidabilità e tossicità si basano sull'utilizzazione per periodi ben più brevi rispetto al caso di Bates. Nei lunghi interventi soltanto pochi tipi possono essere usati senza pericolo. Il dottor Long ha scelto una combina- zione di thiopental. protossido d'azoto e enflurane. somministrando dosi relativamente piccole, soprattutto perché il paziente aveva perduto quasi completamente la sensazione del dolore nel momento in cui 1 nervi delle mani erano stati troncati. A cose fatte. Long ha detto che avrebbe scelto proprio quella miscela se avesse saputo che l'operazione sarebbe durata cosi a lungo. In molti interventi per riattaccare dita troncale si iniettano farmaci, per esempio novocaina, nei nervi del braccio, e il paziente rimane sveglio. Questa tecnica di anestesia locale ha '.1 vantaggio di evitare i rischi minori ma reali dell'anestesia generale. Nel caso di Bates. i medici hanno usalo la seconda formula perché sapevano che avrebbero dovuto togliere alcune vene dalle gambe e trapiantarle L n-stesla non serve solo a far dormire 11 paziente. Una delle operazioni più importanti nel caso di Bates è stato sostituire il sangue perduto in seguito all'Incidente e poi durante l'intervento. Normalmente, nel corpo vi sono circa sei litri di sangue. Durante l'intervento ne sono siati iniettati circa 17 litri. Bates. cioè, ha perduto tre volte 11 suo volume di sangue, ma non ne ha subito alcuna conseguenza, perché la trasfusione è proceduta di pari passo con la perdita del sangue. Altro motivo di preoccupazione era il fatto che si formassero coaguli nelle gambe di Bates. che si staccassero durante o dopo l'intervento e finissero nei polmoni, provocando la morte immediata. Per ridurre questo rischio, dopo l'asportazione delle vene da innestare, gli assistenti hanno massaggiato le gambe del paziente ogni due o tre ore per facililare la circolazione. Secondo i medici, il paziente avrà - buoni risultati» dall'Intervento. I tempi, anche in anestesia, sono cambiati rispetto all'epoca in cui la capacità di un chirurgo veniva misurata in base alla sua rapidità. Lawrence K. Al iman <■>!>> ncht «Science Times - The Ne* York Time\. e per NliHi «I* Sttatfat 7 è 1

Luoghi citati: Boston, Massachusetts