Un vero artista con la voglia di fare spettacolo di Paolo Fossati
Un vero artista con la voglia di fare spettacolo Fossati Un vero artista con la voglia di fare spettacolo Paolo Fossati, critico d'arte è studioso di Oc Chirico, è autore del saggio sull'artista intitolato .Valori plastici 1918-1922» oh* uscirà fra un mass da Einaudi. Oli abbiamo chiesto quanto conta oggi l'opera dal pittore, aldilà di tanto polemiche sulla sua figura. CHE intrìarire quali la mostra romana dedicata a De Chirico si moltiplichino è bene, e che la consuetudine con il «pictor op/imiu. si faccia oggi più intimamente legata a quadri e disegni non può che risultare vantaggioso per un artista che appare divulgato più tu riflessioni letterarie, ideologiche e filosofiche che su una conoscenza formale e linguistica. Non che le questioni ideologiche non siano fondate per De Chirico, e diversi anni fa mi era capitato di affer¬ marlo in un libretto in cui, di fronte a un'esaltazione generica e senza radici dell'aura poetica di De Chirico, mi pareva necessario ribadire come questi affondasse in un terreno preciso, offrisse risposte o adesioni molto dirette « per nulla cifrate, se solo si iniziava a sondarle. Oggi, uscita dal generico l'ammirazione per De Chirico, e con un buon materiale su cui illuminarne l'opera. penso a Calvesi a Fagiolo a Briganti alla Coen a Schmied, una domanda non t banale mi pare questa: come , laudava De Chirico? Non i ntendo in die modo impugnasse t pennelli o allestisse la tavolozza, mi par chiaro, o non solo questo. Cìie succede a mettere uno vicino all'altro certi quadri secondo il filo di ■ ripetizioni, riprese, aggiustamenti astudiarne modifiche' e anche minimi trapassi? Non mi pare solo una questione sociologica o di debolezza artistica, come Ila so- ■ stenuto Ragghiami in un acre ti bretto passa to i nosservato; i pregiudizi del critico per De Chirico sono di vecchia data e oggi non fa che accentuarli con annotazioni non sempre inaccettabili, come la pressione che hanno avuto mercato epubblico nel suo lavoro d'artista. Proprio questo filo diretto col pubblico e ti senso di una presenza immediata sulla scena artistica momento per momento mi pare un dato di ricerca da non abbandonare. La grintosa e elitaria solitudine del genio creatore si nutre in un rapporto né occasionale né banale con eventi e fata d'arte, di gusto e di costume. Ha un significato? Credo di si lasciamo da parte le influenze mercantili (i gustosi aneddoti di Gualtieri di San Lazzaro non sono un'invenzione di oggi), ma un preciso Intento spettacolare e una volontà di didattica sui contemporanei ci sono in tutto De Chirico. Vale a dire, l'idea die la cultura, ti museo, la filosofia, il mestiere e iottimalita poetiche non sono autorappresentanone di sé e del loro valore intrinseco, ma un modo di comunicazione e di creazione, e che questa non avviene solo in pittura e con la pittura, ma con un'attesa di lettura e risposta nello spettatore che entra a far parte dello stesso bagaglio formale e figurativo, è un dato di cut •■ tenere ben conto tn tede critica e di attenzione del pubblico oggi chiamato a capire De Chirico. Forse questo scongelerà il mito dechiricluamt da una sua pur simpatica •Inattualità; accorcerà i tempi fra l'immobilita mentale della metafisica e questo secolo, per il •pictor ophmus' vile e volgare, ma la statura nonne perderà: ed è statura molto alta. Paolo Fossati
Luoghi citati: Briganti
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