Quando Rita a tempo di twist protestava con l'amico tifoso
Quando Rita a tempo di twist protestava con l'amico tifoso Quando Rita a tempo di twist protestava con l'amico tifoso Venti anni fa, lecanzonette uscivano con l'eterno fragore dalle radioline e dai juke-box mentre la tv (esclusivamente di Stato) era ancora un lusso per la maggioranza di un pubblico che osservava con ottimismo l'esplosione di un .big bang, economico impegnato nella promessa di pace e prosperità con gli interventi al Parlamento dell'on. Tambroni e con la vocina discografica di Rita Pavone, regina della Hit parade. Un disco a 45 giri allora costava 350 lire (l'equivalente di tre litri di benzina super) e l'Italia s'imponeva agli occhi di tutti quale il bel paese per trascorrervi le vacanze estive e l'Adriatico era la metodi un turismo internazionale. L'Italia fabbricava divi per il cinema e per la canzone. Il divertimento era una grande industria che prosperava sul disimpegno: .Perché, perché I la domenica mi lasci sempre sola I per andare a vedere la partita: di palloonee?...., urlava a tempo di twist la Pavone, piagnucolosa sedicenne al coetaneo tifoso accanito, puntuale fedelissimo dello stadio. Quella canzonetta non era solamente bruttina, era anche sciocca, ma rese all'interprete un sacco di soldi (centomila copie vendute in due mesi). Nessun paroliere correrebbe oggi ti rischio di apparire ridicolo di fronte al pubblico delle adolescenti, ben liete di prendersi una vacanza domenicale, nell'avventura delle discoteche. Ma non sono le rivendicazioni di estrazione femminista le cause di una moda die si evolve. E'stato Wnght Mills a dire che nella società di massa la formula sostituisce la forma. La canzonetta e sempre vissuta di formule, oggi come ieri è sempre stata modellata secondo un procedimento standard. Oggi ècambiata la formula. Una formula più raffinata (ma pur sempre .gastronomica., secondo un'immagine ''i ri" t*ri>h*\ ^nrt> alla affaticata melodia si accom¬ pagnano tuttavia testi le cut parole sovente esprimono idee e talvolta invitano al dibattito. I concerti di un Renato Zero o di un Francesco Guccini hanno ora le caratteristiche di un comizio se non addirittura di un rito dove l'officiante rivela una verità e la discute con l'uditorio. Non la balera ma gli stadi e le piazze dei festival accolgono tali manifestazioni dove il pubblico diventa comprotagonista e fa spettacolo dentro lo spettacolo. Erede e prodotto di un Sessantotto di maniera, la nuova canzone inventa eroi e sopprime il divismo. Guccini entra in scena con un fiasco di vino rosso e da quella bottiglia trae ampie sorsate tra un motivo e l'altro. Guccini (come Dalla, De Gregori e la nuova ondata al completo dei cantautori di successo) fa di tutto (riuscendovi) per confondersi con il pubblico e cerca un contatto che e fatto di identificazioni flaubertiane r-Io sono come il mio pubblico, il pubblico è come me./ li divo che ostenta la Jaguar color caramella e tramontato (come accadde alla star dei telefoni bianchi), semmoi e d'attualità esibire una frettolosa cultura di impostazione marxista, mitigata nella prassi dalle ore di anticamera trascorse nell'attesa di contattare un produttore discografico. Dove e come è ancora cambiata la canzone durante questi ultimi venti anni?Nella gestione. Le associazioni di partito, le cooperative (di partito) hanno infatti sostituito l'obsoleta figura dell'impresario. Ora concerti e festival sono diretti e organizzati con metodo e puntualità durante le Feste e i Festival che i partiti politici alternano nel corso dell'anno. Ora anche la canzone é tra gli strumenti usati nella battaglia delle idee, una battaglia che tuttavia segnala un solo vincitore: il cantante. Franco Mondini
Persone citate: Dalla, De Gregori, Francesco Guccini, Franco Mondini, Guccini, Mills, Renato Zero, Rita Pavone, Tambroni
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