Assassinato con un colpa di pistola perché non vuole cedere una sedia

Assassinato con un colpa di pistola perché non vuole cedere una sedia Delitto ieri sera all'Asilo notturno di via Ormea, presenti 50 persone Assassinato con un colpa di pistola perché non vuole cedere una sedia La vittima aveva 52 anni, l'assassino (un «barbone» milanese) 42 - Hanno cominciato a litigare perché l'omicida si era impadronito della seggiola e l'aveva portata al centro della camerata - All'improvviso l'alterco si è trasformato in tragedia: sparati tre proiettili, due a vuoto, l'ultimo ha raggiunto la vittima al cuore, fulminandola L'asilo notturno di vìa Ormea ieri sera è stato lo sfondo di un dramma della miseria Un uomo ha ucciso un altro uomo Motivo del litigio: il possesso di una sedia E'accaduto pochi minuti prima delle ventuno. Testimoni del delitto gli altri cinquanta ospiti dell'asilo notturno Sante Sartor. 52 anni — la vittima — lutino di un paesino in provincia di Trento, risiede, per l'anagrafe, in ria IV Novembre 15. a Venaria. ma da tempo, ormai, la sua casa è qui. in un cameronc con una cinquantina di letti Uno di questi è il •suo- e accanto ha un piccolo comodino e una sedia, come tutti gli altri poveracci che troiano riparo in questo ospizio. Sono circa le ventuno quando Romandino /funi, 40 anni, guardaportone, vede rientrare lospite un po' alticcio: lo conosce bene. Sartor ha dormito in via Ormea nell'aprile e nel giugno scorsi ed e tornato a lettembre. L'uomo, un /><< barcollando, entra nel camerone e si avvia in direzione del suo letto che si trova quasi al centro della stanza. Subito s'acciglia notando che la sedia che ha in dotazione è sparita. Si guarda attorno e si accorge che un gruppetto di persone sta ascoltando qualcuno che suona l'armonica a bocca E' Gaetano Lanzafame. 41 anni, nativo di Caltanissetta. muratore, residente a Milano, in via Vesurio. E'giunto a Torino da una settimana ed è stato accolto nel ricovero perché non aveva un posto dove andare. Sartor si accorge che l'uomo che suona è seduto sulla -suasedia. Gli si avvicina e gli dice che vuole accanto al proprio letto il maltolto. Forse, sotto l'effetto dell'alcol, qualche parola suona più dura del necessario. Dopo un battibecco la sedia torna al suo posto. Ma intanto Gaetano Lanza¬ fame non è disposto a subire l'affronto. Si dirige verso la sua roba, fruga in una valigia piena di indumenti personali e ne estrae una scacciacani. Con questa apostrofa il Sartor: -Ti ammazzo, sai. li ammazzo con questa- pfi onda. Preme il grilletto un paio di volte, ma l'arma, ovviamente, è innocua e gli altri ospiti hanno l'impressione che si tratti di uno scherzo un po' • torte'. Attirato dal trambusto entra nel camerone anche II direttore e invita i due litiganti a stare tranquilli, a tornarsene ai loro posti, a dormire. Cosi fa Sartor. ancora barcollante si avvicina al suo letto e non si decide a spogliarsi, forse alla ricerca di un po' di equilibrio sulle gambe. rrdvfciCsNel frattempo il Lanzafame è tornato al suo letto Fruga ancora fra la roba e prende una pistola Tutto questo tra- mi", la i non è notato dagli altri ospiti che, quando vedono l'uomo dirigersi, arma in pu-l gno. verso il Sartor pensano che ancora voglia minacciare i il rivale con la scacciacani. Nessuno interviene. Sante Sartor sente l'altro che lo chiama, si volta e vede ancora l'arma. Vuole beffare ] il suo compagno di camerata, fargli vedere che non ha paura, pensa che si voglia prolun- j gare lo scherzo: offre il petto I al Lanzafame che fa fuoco tre volte. Due pallottole si conficCORO nel muro, una colpisce la vittima al cuore Senza un lamento l'uomo cade supino sul suo letto, le braccia spalancate. L'ornicida, ancora con la pistola in pugno, esce dal ricovero e fug- ge nella notte, abbandonando la sua valigia e le sue -cosesparpagliate. Si cerca soccorso, ma per il Sartor non c'è più nulla da fare. Ora la polizia, sotto la guida del commissario Loreto, cerca un uomo senza precedenti penali, con un giubbotto di finta pelle marrone, due grandi baffi e un cappello grigio a targhe falde. Assassino per un impeto d'ira. Alessandro Rinaldo la scena del delitto nel dormitorio di via Ormea: la ultima in una pozza di sangue (foto Gianni Giovannini)

Luoghi citati: Caltanissetta, Milano, Torino, Trento, Venaria