Meryl Streep fantasma corrotto del villaggio aspetta il tenente francese e intanto seduce

Meryl Streep fantasma corrotto del villaggio aspetta il tenente francese e intanto seduce PRIME FILM: l'attrice di «Kramer contro Kramer» protagonista del film sceneggiato da Pinter Meryl Streep fantasma corrotto del villaggio aspetta il tenente francese e intanto seduce La donna del tenente francese di Karel Reisz con Meryl Streep. Jeremy Irons. Milton MacRae. Emily Morgan. Dal romanzo di John Fowles. sceneggiatura di Harold Pinter. Produzione anglo-americana a colori. Sentimentale. Cinema Doria. Non c'è un tenente francese, come sa chi ha letto il romanzo di Fowles. C'è una donna che dice di aspettarlo. Ammantellata e silenziosa sul molo percosso dalle onde può trascorrere ore guardando il mare in un'attesa inutile e scandalosa. Poiché siamo nel 1867 in un villaggio meridionale della costa inglese, l'aver resa pubblica una passione ed evidente un'attesa basta a marchiare l'altera donna come la puttana del tenente francese, quella che un giorno s'è concessa e non ha vergogna di dirlo. Ma perché Meryl Streep, la presunta donna del tenente, ha inscenato la commedia e vi si tiene fedele, secondo un copione che la danneggia e la ferisce? Perché accetta di fare la dama di compagnia ad una piccola possidente imbecille e sopraffattricc che non perde occasione per rinfacciarle la sua colpa? Perché ha scelto di diventare il fantasma corrotto del villaggio, la presenza ammonitrice della puttana? Nelle risposte a queste domande sta appunto il romanzo che è il ritratto di una donna tanto fiera da cercare il disprezzo, tanto appassionata da inventarsi l'amore, tanto orgogliosa da punirechi l'ama. Un giorno che nel villaggio capita un giovane studioso di paleontologia, venuto da Londra in cerca di fossili. Meryl con determinazione lo seduce, profittando della propria fama, dei propri sguardi spauriti, della propria natura autenticamente e contraddittoriamente appassionata. Non conta che il giovane studioso sia già fidanzato con una ragazza di buona e vendicativa famiglia, non conta che il medico del paese si metta di mezzo, predicando l'instabilità delle donne isteriche, non conta la rete di pettegolezzi e scandali che subito si tesse il paleontologo e la puttana misteriosa si amano in una locanda, poi lei sparisce Non si dirà che la donna del tenente francese non sia coerente, la sua vocazione è la tuga, la sua condizione è l'attesa, perché tormenta con se stessa anche gli altri che sono forse indegni dell'amore. Però sarebbe ingiusto che la storia finisse con un disinganno, se c'è stata un'apertura di sincerità: dopo tre anni di sospensione e di umiliazione per il giovane londinese, la donna uscirà dal suo esilio segreto. E' un lieto fine? Non si può dire, ma quasi. E' naturale che una storia cosi semplice e sottile, che un personaggio tanto veemente il Ottocento rivisitato da un autore moderno) tentassero il cinema. La donna del tenente francese era un film obbligato. S'è atteso fino a trovare il regista consonante. Karel Reisz. vecchio alfiere del -free cinema- inglese (Sabato sera, domenica mattina/, e lo sceneggiatore complice di grande nome. Harold Pinter. In effetti c'erano le premesse per un film straordinario, un tuffo dentro un'ossessione trionfante, una storia d'amore che è anche uno studio della vadetta del più debole, del più immaginoso contro la propria cultura. Se il film si scioglie prima del risultato, come un'onda che non ha misurato la sua forza, è colpa di troppe intelligenze. Reisz e Pinter hanno pensato, prima di tutto, di prendere le distanze (come per ripetere: -Badate, è una storia vista con occhi moderni-i. Hanno immaginato un legame amoroso tra i due attori che interpretano sul set i due amanti, hanno costruito un film sul film, che dovrebbe aggiungere un confronto di malinconia e realismo, ma è troppo compresso dalla vicenda ottocentesca per avere una sua banalità istruttiva Poi hanno immaginato di fare di Meryl Streep un'eroina fem¬ minista, un'anticipatrice ideologica Non era necessario: sulla forza indipendente della storia prende rilievo una specie di dettato didascalico, un poco imbarazzante, un poco deviante. Ah. ci voleva Truffaut! Stefano Keniani

Luoghi citati: Londra