Scandalo degli «alberghi d'ero» Altri cinque in carcere a Latina

Scandalo degli «alberghi d'ero» Altri cinque in carcere a Latina L'inchiesta sui contributi versati dalla Regione per lavori mai compiuti Scandalo degli «alberghi d'ero» Altri cinque in carcere a Latina DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Altri cinque arresti a Latina per lo scandalo degli -alberghi d'oro-: salgono cosi complessivamente a dodici le persone finite in carcere nell'inchiesta sui contributi versati dalla Regione per lavori di ristrutturazione mai compiuti in decine di esercizi pubblici della provincia. Gli ordini di cattura emessi per lo stesso motivo in tutta la provincia di Prosinone dal procuratore della Repubblica Paolino Dell'Anno sono più di sessanta. La truffa ammonta a qualche decina di miliardi. Al centro della vicenda ce l'ex assessore regionale al Turismo. Guido Varlese. prima socialdemocratico poi socialista, anch'egli colpito insieme con il fratello Antonio da un provvedimento del magistrato: l'uomo politico si e costituito martedì scorso dopo venti giorni di latitanza insieme col fratello Antonio. Verso le 8.30 di martedì. Guido e A* Iconio Varlese. accompagnati dal difensore, sen. Angelo Tomassini. si sono presentati al tribunale di Latina ai carabinieri della squadra di polizia giudiziaria. Subito sono stati interrogati dal giudice istruttore Ottavio Arcidiacono. Secondo l'ordine di cattura, devono rispondere di truffa aggravata e continuata al danni della Regione Lazio, di falso ideologico e associazione per delinquere con persone che. attualmente, sono detenute a Prosinone. Degli stessi reati dovranno rispondere le cinque persone arrestale ieri a Latina: Alfonso De Pasquale. 43 anni, presidente dell'Automobile club di Latina: Renalo Maragonl. ex consigliere delia Regione Lazio e vicepresidente della commissione turismo: Rodollo Marigliani. 36 anni, impiegalo all'amministrazione provinciale ed ex assessore democristiano all'urbanlsiica del Comune di Terractna: Gino Tubili. 57 anni, funzionario tecnico della Regione: Pulvio Capiiellanti. 52 anni, di Terracina. proprietario dell'albergo -Rio Claro-. sulla via Fiacca. Gli arresti sono stati decisi dal giudice istruttore Arcidiacono, che (lupo la formalizzazione dell'inchiesta ha addebitato a De Pasquale e Maragoni. oltre al concorso in truffa aggravata e falso ideologico, anche l'associazione per delinquere, la concussione e la corruzione aggravata. Nata in sordina, l'indagine ha cominciato a prendere quota proprio dopo la confessione di Renato Maragoni e del suo segretario Alfonso De Pasquale, entrambi democristiani. Sulla scorta delle loro rivelazioni, in tutta la regione la magistratura aveva emesso decine di comunicazioni giudiziarie. Il primo a interessarsi della vicenda era stato il procuratore della Repubblica di Fro linone, seguito poi dai magi strati di numerose altre citta laziali. Che cosa aveva scoperto, il dottor Dell'Anno? Che per anni era stato sufft dente presentare alla Regio ne Lazio un modulo per ottenere contributi su lavori di ampliamento o restauro di esercizi alberghieri che nes ■uno, pui andava mai a velili care. Per questo contributo, la Regione aveva stanziato complessivamente 27 miliardi: buona parte di quel dena ro era stalo incassato senza che i lavori fossero mai stali compiuti.