« Perché non parliamo di pace?» e gli studenti occupano il Parini

« Perché non parliamo di pace?» e gli studenti occupano il Parini Prosegue da tre giorni a Milano il braccio di ferro tra preside e studenti « Perché non parliamo di pace?» e gli studenti occupano il Parini DALLA REDAZIONE MILANESE MILANO — L'occupazione del liceo Parini è giunta al terzo giorno; questa mattina, gli insegnanti si riuniranno per scegliere 11 modo migliore al fine di sbloccare la situazione. Ordine del giorno: la richiesta che un certo numero di studenti ha rivolto ai professori affinchè riprendano a tenere regolarmente le lezioni. Alla domanda su quanti siano 1 firmatari dell'istanza, gli allievi favorevoli all'occupazione rispondono: •Poche decine»; 1 professori e il preside affermano: -Alcune centinaia'. Pareri opposti anche riguardo alla votazione (avvenuta lunedi. nell'Aula Magna) sull'opportunità di occupare. Docenti e preside (professor Mario Spegne) concordano nel dire che l'azione e stala decisa -da un manipolo di netta minoranza, nel quale, inoltre, s'erano infiltrati non pochi elementi esterni ed estranei alla scuola-. Oli occupanti del Parini invece ribattono che su 1090 allievi, lunedi erano presenti almeno ottocento e al conteggio per alzata di mano, i contrari erano non più di cento, massimo 130: dieci gli .osservatori» di altri istituti, nessuno dei quali ha votalo. Attraverso le loro mozioni e a voce, i ragazzi raccontano che II preside Inveisce e minaccia appena incontra uno studente in corridoio, durante le ore di lezione. Aggiungono che io stesso non permette di sviluppare, a scuola, argomenti quali la pace, la giustizia, le carceri e la didattica scolastica: precisano in proposito che il professor Spegne lia negato l'autorizzazione alla proiezione di una serie di film del neorealismo e ad un incontro con il giudice Viola sul tema .Magistratura e Costituzione-. Desiderano che durante le ore scolastiche sia possibile Indire collettivi e dibattili su problemi particolarmente attuali: chiedono la facoltà di assentarsi dalle lezioni, per partecipare a manifestazioni pubbliche, senza l'obbligo — per i minori — di presentare la giustificazione scritta dei genitori. Concludono perorando il miglioramento di alcuni servizi e strutture: le docce sarebbero gelide e installate in stanze sporche: una delle vetrate della palestra — quella che dà sulla strada, all'altezza del marciapiede — sarebbe trasparente, con il risultalo di mettere a disagio ragazze e ragazzi quando si cambiano per la ginnastica: solo una parte delle aule sarebbe prov- vista di altoparlanti e da tre anni gli studenti insistono per ottenere un impianto. Il prof. Spegne risponde che la scuola e uno spazio messo, dallo Stato, a disposizione dei cittadini affinchè questi usufruiscano del diritto di apprendimento e ognuno vi svolga II proprio dovere. Perciò, le lezioni si devono tenere e nessuno deve uscire dalle aule. I temi di particolare attualità possono essere approfonditi durante l'ora di educazione civica, oppure nel pomeriggio, fuori orario scolastico: sulla proiezione dei film neorealisti si deciderà quando la generalità degli allievi dimostrerà di volerli vedere (finora, la proposta è stata avanzata da due classi della terza liceo): per quanto riguarda il giudice Viola, non e stato rifiutalo, ma — in nome del principio del pluralismo — sarà accolto soltanto quando verrà Insieme con altri personaggi che la pensino diversamente da lui. Nessuna assemblea ne collettivo si potrà tenete durante le ore dedicate allo studio: la necessità di giustificazione scritta in caso di assenza per i minori è inderogabile. Infine, per le migliorie al servizi, il preside risponde che le docce sono perfettamente funzionanti: che nel '74 quando i la vori della palestra furono fi ntti pesanti tendaggi copriva no i vetri: nel tempo 1 ragazzi strapparono la stoffa - e ora l'unico rimedio consentilo per mancanza di mezzi, e sialo schermare le vetrate: la stessa carenza di disponibilità finanziarie impedisce di in stallare un completo impian to di altoparlanti: la relativa spesa, comunque, spetterebbe al Comune. La maggior parte dei professori sembra essere d'accordo sulla linea adottala dal preside: In ogni caso, chiunque di loro venga interpellato sulla propria op'.nlone rispon de che e megl'.o rivolgersi di rettamente al professor Spegne- Fra 1 ragazzi che occupa no il Parini molti sono della Fgci. il proli-sor Spegne è da tanti anni iscritto al pei: sia gli uni che l'altro, tuttavia, affermano di non vedere, in quest'episodio, motivo o timore per un'eventuale frattura politica.

Persone citate: Mario Spegne, Parini

Luoghi citati: Milano