Tono più morbido a Mosca dopo il rientro di Breznev di Fabio Galvano

Tono più morbido a Mosca dopo il rientro di Breznev Primi commenti in attesa che si riunisca il Politburo Tono più morbido a Mosca dopo il rientro di Breznev a i o e o DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Appena arrivati all'aeroporto di Vnukovo. ieri pomeriggio. Breznev e Gromyko hanno brevemente illustrato ai membri del Politburo tv n ti 11 ad accoglierli le conclusioni che essi traggono dai due giorni di colloqui a Bonn Le immagini della televisione hanno mostrato il capo del Cremlino un po' stanco, ma visibilmente di buon umore, e i primi commenti moscoviti sembrerebbero confermare la soddisfazione del Cremlino. Non perché si siano fatti passi concreti in vista del negoziato sugli euromissili in programma da lunedi a Ginevra — e il comunicato ufficiale pubblicato anche a Mosca è fin troppo esplicito al proposito — ma perché Breznev è riuscito a superare indenne un importante impegno politico al quale si era presentato spiazzato dall'iniziativa di Reagan. Che poi dai colloqui con Schmidt possa anche emergere qualche elemento poltrirò in vista del negoziato con gli Usa. lo dimostrerebbero non solo le prime reazioni americane, ma anche un discorso a Praga nel quale il membro candidato del Politburo. Bori* Ponomarev. ha implicitamente ammesso che questa volta gli Usa potrebbero essere sinceri In mancanza di espliciti commenti al viaggio di Breznev — 1 giornali, la Tass, radio e tv usano la falsariga del comunicato congiunto — acquiI 5fa peso ciò che in forma privata sostengono fonti t'ietne al Comitato Centrale, e dot che Breznev avrebbe conseguito a Bonn due precisi obiettivi: primo, avrebbe demolito la tesi della -minaccia sovietica-, secondo, avrebbe convinto Schmidt che l'Urss è impegnata allo spasimo in programmi economici e industriali, ma anche commerciali, a lunga prospettiva, i quali escludono nella logica sovietica la possibilità di destinare altri fondi all'apparato militare o di rompere traumaticamente — cioè con una guerra — 1 tegami con quei Paesi occidentali ai quali è associato il processo di rinnovamento interno. A Mosca, cioè, si tende a ridimensionare in qualche modo un -gap- negoziale tra Est e Ovest apparso a Bonn più ampio del previsto. Dopo tutto, si fa notare nella capitale sovietica. Breznev è stato più esplicito che in passato sul tema dello smantellamento di •centinaia di sistemi nucleari- in cambio di una rinuncia Nato ai nuot'i euromissili Non solo, ma ha anche indicato che il vasto quadro delle discussioni ginevrine potrebbe essere affrontato in tasi successive, per facilitare un accordo. D'altra parte, il capo del Cremlino ha ottenuto da Schmidt l'ammissione che anche le armi strategiche francesi e inglesi dovrebbero essere discusse, un punto sul quale l'Urss ha insistito quotidianamente Ma è stato soprattutto l'intervento di Ponomarev a dare il polso degli umori sovietici Il discorso di Reagan. ha ammesso, -e stato diverso dalle più recenti dichiarazioni bellicose ascollale a Washington-. Pur osservando che il presidente Usa ignora ancora il principio -dell'uguaglianza e dell'uguale sicurezza-, egli ha affermato che. se obiettivo di Washington fosse la supremazia militare, le parole di Reagan -perderebbero ogni senso politico e si ridurrebbero a un trucco propagandistico». Anche la Literaiurnaja Oazeta ha lanciato ieri, all'unisono con Ponomarev. un cenno distensivo. Pur affermando che l'iniziativa di Reagan • non può essere presa sul serio da persone intelligenti-, precisa che -non è questo il problema-. E scrive: -La cosa più importante e che Reagan abbia parlato di pace e di negozialo-. E'un tono ben diverso da quello che. la scorsa settimana, accolse le proposte del presidente Usa. Fabio Galvano