Uno Schmidt raggiante ha salutato il capo del Cremlino all'aeroporto di Tito Sansa

Uno Schmidt raggiante ha salutato il capo del Cremlino all'aeroporto Uno Schmidt raggiante ha salutato il capo del Cremlino all'aeroporto Cerimonia con inni e onori militari al castello di Gymnich - Alla scaletta dell'aereo il Cancelliere e il leader sovietico si sono scambiati un caloroso «arrivederci» - Mentre l'Iljushin rullava sulla pista dietro gli oblò si sono visti cenni di mani e sventolare di fazzoletti - Breznev è apparso anche ieri in buona forma UAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Helmut Krluni.lt era raggiante come di rado, ieri all'aeroporto di Colonia, quando — a passo svolto, scherzando ad alta voce con i suoi e. imbonitori — si è avviato verso l'elicottero che lo avrebbe riportato alla cancelleria. La -visita di lavoro- di Leonid Breznev (cominciata domenica sera) si era appena conclusa, il quadrigetto lljushin-62 del segretario generale del pcus stava rollando lentamente verso la posizione di partenza e 11 Cancelliere sembrava visibilmente soddisfatto o perlomeno sollevato, con l'aria di uno che dice: - Anche questa e fatta-. Sulla pista dell'aeroporto civile spazzalo dal nevischio, dopo tre giornate primaverili (■Bresneti ha portalo il disgelo- si diceva nel giorni scorsi) la cerimonia di commiato e stata brevissima, ma molto cordiale. Tre minuti In tutto: Breznev e Schmidt sono arrivati insieme dalla residenza dell'ospite, nel castello di Oymnlch. dove si era svolta la consueta cerimonia con gli onori militari e gli inni, hanno ricevuto garofani da bambini russi, hanno stretto una dozzina di mani, si sono fermati ai piedi della scaletta dell'aereo, si sono detti -arrivederciciascuno nella propria lingua. Anche ieri Breznev era in buona forma. Dato il freddo Intenso, stavolta indossava il pastrano e un'elegantissima lobbia grigio scuro, con le tese impeccabili rivolte verso l'alto. Helmut Schmidt la solita berretta da marinaio dell'isola di Helgoland resa famosa dal principe Heinrich. Sostenuto dal suo aiutante di campo, un generale, ma con passo sicuro. Breznev ha salito la scaletta dell'apparecchio e. fermatosi nel vano del portellone. ha salutato agitando la mano, con un gesto che sembrava la benedizione pontifi¬ cale. Subito dopo il sempre giovanile ministro degli Esteri Andrej Gromyko ha salutato all'americana, con un ampio gesto del cappello. Dopo un tempo che è sembrato interminabile (per scaldare i motori), mentre già gli inservienti avevano arrotolato il tappeto rosso, quando finalmente il colosso dellVteroflot si e mosso, dietro gli oblò si è visto un agitare di mani e di fazzoletti, al quale ha risposto un identico gesto collettivo di coloro che erano rimasti a terra. Una scena da film, mancavano soltanto le lacrime. Il dispositivo di sicurezza -numero uno., cominciato domenica pomeriggio, poteva venire revocato. Agli abitanti di Bonn e di Oymnich aveva dato molto fastidio (circolazione bloccata, passanti cacciati dalle strade), denunciando (>eraltro diverse pecche Alla cancelleria e all'aeroporto — per esempio — * stato possibile a centinaia di giornalisti accostarsi a Breznev senza alcun controllo di vali gic. borse e cappotti appesi al braccio. I sovietici, evidentemente non fidandosi, avevano invia lo una imponente squadra di 43 agenti del servizio segreto al comando del lenente generale Jurlj Storoscev. Inconfondibili, tulli vestiti di nero spostavano con garbata energia chiunque si avvicinasse al Segretario generale, sempre reggendo In mano una vali getta. Esperti tedeschi dice vano che la valigia conteneva armi automatiche e probabilmente esplosivo (da usare In caso di incendio o di attentalo in luogo chiuso), lant'è che in vicinanza delle valigette i ca ni poliziotto -si innervosi vano-. cc•nqtEuptleIl sospiro di sollievo tratto dal capo del servizio di sicu- rezza. Boeden (l'ex capo del- l'ufficio antiterrorismo), vie- ne turbato dalla rivelazione che martedì, nonostante il di- vieto assoluto a tutti gli aerei di sorvolare Bonn e 11 castello di Gymnich, -almeno setteapparecchi militari tedeschi del tipo Starfighter sono sfrecciati a bassa quota e con sibilo assordante sopra la residenza di Leonid Breznev. Un'inchiesta immediatamente aperta dalle autorità militari ha permesso di accertare che si trattava di apparecchi levatisi in volo dalla vicina base Nato di Noervenich. che nel codice militare Usa viene classificata come -base degli Starfighter con armi atomiche-, cioè proprio quelle armi che sono state la materia del contendere negli tnflesslbli colloqui tedesco-sovietici. A parte il -contenuto- del colloqui, che viene valutato • abbottarmi positivo- o -meno peggio del temuto- per quel che riguarda il tema centrale del missili nucleari in Europa, la visita ha portato una intensificazione dei rapporti economici ed energetici tra I due Paesi, compresa Berlino Occidentale, la chiarezza e la sincerità del linguaggio In un atmosfera di Stima e di amicizia-, l'invito tanto al presidente della Repubblica Karl Carstens quanto al cancelliere Helmut Schmidt a visitare l'Unione Sovietica. E. soprattutto, la speranza. Ancor prima che il suo aereo lasciasse il cielo della Germania. Leonid Breznev ha te- legrafato a Helmut Schmidt la sua -profonda gratitudine per l'ospitale accoglienza-, aggiungendo: -Credo che questa visita e i nostri colloqui serviranno veramente a consolidare la pace e la sicurezza dei popoli in Europa e a liberarli dal pericolo di una catastrofe atomica-. La speranza passa ora da Bonn a Ginevra. Soprattutto quella di Helmut Schmidt. che (riferisce la Sueddeutsche Zeitung di Monaco di Baviera) ha confidato a giornalisti tedeschi: -Ho detto ai russi: se non negoziate seriamente mi dimetto, e se gli americani non negoziano seriamente, mi dimetto pure-. Ieri sera il Cancelliere ha già telefonato a Reagan. Tito Sansa a a e o a e l Bonn. Accompagnato da Schmidt. Breznev, che tiene il cappello per il forte vento, si appresta alla partenza dopo la visita di 4 giorni