" E la sera Moricca divideva i soldi»

" E la sera Moricca divideva i soldi» Roma: seconda udienza del processo per i letti venduti al Regina Elena " E la sera Moricca divideva i soldi» 11 racconto dell'assistente del primario: «A me toccavano dalle 30 alle 50 mila lire» - Le deposizioni degli imputati - La caposala: «lo eseguivo ordini; ho sempre sperato che qualcuno più in alto intervenisse» ROMA — Seconda udienza per i letti venduti al -Regina Elena*. Hanno deposto i medici imputati con il prof. Moricca (il primario era stato ascoltalo lunedi), due caposala, i familiari di pazienti deceduti di cancro. Sale sul banco d'accusa il doti. Franco Saullo. assistente di Moricca. •Confermo la deposizione resa in istruttoria — dice —. Preciso ino/ire di ut it sempre svolto attività ausiliaria-. Il suo racconto: .Ero stato incaricato dal mio primario di incassare gli onorari dai pazienti. Nego di aver determinato io le somme da pagare e nego di aver chiesto soldi per favorire i ricoveri al "Regina Elena" La somma che veniva raccolta in un giorno, era poi suddivisa la sera dal prof. Moricca con tutti gli assistenti. Qualche volta mi i capitato di intascare 100 mila lire, normalmente però mi ve¬ nivano consegnate dalle 30 alle 50 mila-. Il doti. Saullo lascia il posto a Michelina Morelli, una delle caposala. La donna e agitata, precisa subito di essere innocente: * Tutto ciò che ho fatto l'ho tatto a fin di bene- Nega di aver ricevuto compensi per i ricoveri e chiarisce -che le visite prii'ate a "Valle Giulia" erano il modo più sicuro e celere per ottenere il ricovero al "Regina Elena"-. Dopo aver spiegalo ai giudici le mansioni cui era preposta, la donna ha aggiunto: .Quando erano liben i posti letto contattavo l'ufficio accettazione deliospedale e questo avveniva quando il prof. Moricca era fuori Roma; se lui c'era, i suoi pazienti (quelli che passavano da Valle Giulia) coprivano la disponibilità Comunque io non (acero mai nulla che non tosse stato prescritto dal primario, data la sua indiscussa autorità-. E ha ancora detto: • lo eseguivo ordini, ho sempre sperato che qualcuno più in alto intervenisse- Presidente — .Dei 30 letti ufficiali e dei 40 reali che cosa ne sapeva?-. Risposta: -S'ori se sapevo nulla. Nel reparto terapia del dolore c'erano 40 lettini-. D — «Ma lei riempiva, dopo il ricovero dei malati che provenivano da "Valle Giulia", i relativi biglietti per l'accettazione?.. R. — -Impossibile, caso mai lo faceva l'anestesista D. — .Le risulta che quando un paziente proveniva da "Valle Giulia" non veniva visitalo dal medico di guar dia?.. E. — .Non so Evidentemente aveva avuto già la diagnosi dal prof Moricca-. Tocca ora a suor Agnesita. la seconda caposala. Anche lei precisa subito di essere in¬ nocente e di non aver mai preso soldi dagli ammalati. •Si. è vero, ricevevo buste da pazienti, ma pensavo che contenessero documenti. Si. una volta credo che ci fosse del denaro- Poi come per liberarsi: • Comunque eseguivo le disposizioni di Moricca che peraltro conosco da molti anni. P m. — - E da chi erano prenotali i letti, forse da altri medici».. D. — .Ma lei che indicazioni dava alla direzione?*. R. — -Di quelli che erano occupati-. Presidente — *Ma allora perche la signora Ciavarelli (impiegata dell'ufficio accettazione, ndn sostiene che nel suo reparto non c'erano mai letti disponibili per il ricovero?.. L'imputata tace. Tocca al prof. Antonio Capilo, direttore sanitario del • Regina Elena*, accusato di omissione d'atti d'ufficio. Sereno e sicuro, spiega: -Non ho mai rilevato alcuna irregolarità, non controllavo i registri dell'accettazione». Poi la testimonianza di alcuni familiari di pazienti deceduti di cancro. La signora Catalda Occhinegro accusava Invece un dolore alla gamba. Fu consigliata dì farsi visitare da Moricca. -Andai a "Valle Giulia" — ha raccontato la donna — dove, senza che io lo richiedessi, venni sottoposta al "blocco di prora". Poi mi spedirono a! "Regina Elena", dopo la richiesta di 500 mila lire. In ospedale mi sottoposero a un secondo "blocco" che mi paralizzò le gambe. Decisi di andarmene e in seguito un medico, con poche cure, mi ha fatto passare il dolore». Il processo riprende domani. r. s.

Luoghi citati: Michelina Morelli, Roma