Gli imputati per I'«Italica s» parlavano di P2 già nel '76 di Vincenzo Tessandori

Gli imputati per I'«Italica s» parlavano di P2 già nel '76 Il processo cerca di ricostruire i legami dei terroristi neri Gli imputati per I'«Italica s» parlavano di P2 già nel '76 Luciano Francì interrogato su due lettere in cui parlava di Celli e della sua loggia Risposte evasive, poi: «Basta con queste domande» - Tuti interviene quando si citano i «pentiti»: «Anche a noi interessano i loro indirizzi» - Il ruolo del Sid dal nostro inviato SPECIALE BOLOONA — Cupa e sinistra l'ombra della loggia ■ Propaganda 2» si allunga ancora sullo sfondo della tragedia Ualicus e si intuiscono più che vedere nitidamente i cento intrighi e i troppi tentativi di colpo di 8tato progettati in quegli anni. Si interroga Luciano Franci. al processo per la strage sul treno, e la »P2» balza in piena luce. E" un altro momento cruciale del dibattimento. L'aw. Antonino Filaste di Firenze, patrono di parte civile, insiste su un punto fondamentale: nel settembre e nell'ottobre 1976 l'imputato scrisse dal carcere a Massimo Balani, personaggio di spicco nell'inchiesta sul gruppo terroristico Ordine Nero, e a certo Riccardo. In entrambe le lettere chiedeva al .camerata- Balani di deporre anche lui sulla loggia coperta. Franci ma-onta della »P2». accenna al mondo -nero- di Arezzo del quale ha (atto parte a lungo il Maestro venerabile Udo tifili, ora inseguito da un mandalo di cattura, parla del genero di costui. Mario M ars ili. sostituto procuratore ad Arezzo. E° la prima volta che. al di fuori del segreto della loggia, si hanno notizie sul gruppo dei -piciinsti. Nessuno, sottolinea la parte civile, al di fuori della loggia, fino a quel mese di ottobre aveva ancora parlato di »P2». E' argomento scottante, troppo grosso per l'imputato Franci. già condannato a diciassette anni per attentato dinamitardo sulla ferrovia, presso Terontola Sono le undici, un'ora crii Ica per Franci che. come nel giorni passati, perde la calma e con lui la perde il suo difensore, avv. Oreste enuncili, militante del msi. già federale in Arezzo. Franci dà una spiegazione che non sembra convincere: assicura che le notizie sulla • P2- le aveva avute da Batani ed era stato autorizzato a servirsene, in caso di bisogno, ma comunque erano cose di poco o nessun conto. Aveva deciso di parlarne soltanto perché, destinato dal continente al supercarcere di Nuoro, aveva tentato di evitare il viaggio promettendo ad un giudice fiorentino rivelazioni clamorose. Negli scritti non sempre prudenti di Franci si trovano tuttavia altri indizi sull'esistenza di una banda armata. L'imputato allude a quattro ■camerati' un tempo, si dice, militanti di Ordine Nuovo: Paolo l'eroi idio. di Livorno: Mauro Tornei e Mauro Mencuccl. di Lucca: Lamberto Lamberti, di Pisa. Fra costoro, sembra, qualcuno si e •pentito' o. come sostengono i >fasci> in carcere, e diventato un 'infame'. Si ricordano i memoriali di Pecoriello e le deposizioni di Menateci. In uno scritto con stizza Franci ha notato: • Gli infami sono fuori-. Ora gli chiedono chi siano questi 'infami». Risponde: 'Potrebbe essere lo stesso giudice Morsili, che mi fece condannare a diciassette anni per Terontola. Ma l'argomento 'infami' appare troppo importante per essere lasciato trattare da un gregario. Cosi interviene Mario Tuti. capo manipolo in gabbia. Dice minaccioso: .L'indirizzo di Mencucci interessa anche noi. Aggiungo che costui ha chiesto al ministero degli Interni la taglia per la mia cattura quando in Francia ci fu un tentativo di "killeraggio" nei miei confronti. Ha anche fatto causa civile per riscuotere i trenta milioni perché il ministero si era servito delle sue notizie per mandare i suoi bounty killer:-,. Tace, quello che qualcuno chiama •U macellaio di Empoli», su qcadl'upbzaI pndvaAtodddFaSmgnsesdqCdilos questo particolare: quando lo catturarono, soltanto la rapidità dei poliziotti gli impedì l'uso delle armi. Una domanda dopo l'altra, una risposta dopo l'altra comprese le molle reticenti e la banda armata, la cut esistenza e alla base dell'accusa, apI pare sempre meno incerta. I nomi si moltiplicano, si parla di Elio Mstssagrande. ordinovista, e l'imputato nega di averlo conosciuto: si parla di Augusto Caucht. l'uomo legato ai servizi segreti, accusato di attentati e ricostituzione del partito fascista, inseguito da un mandato di cattura, e Franci ammette: 'Eravamo amici.. Dunque, le deviazioni del Sid. Si chiede a Franci: -Ha mai M'udrò dire a Cauchi che gli autori della strage andavano ricercati fra gli uomini del seri izio segreto?'. La risposta sconcerta: .51. ma si trattava di discorsi accademici'. Poi. quando gli si domanda se Cauchi gli avesse mai confidato di essere in contatto con il Servizio informazione dife¬ sa, lupunue con un tono che vorrebbe essere sarcastico: • E lo veniva a dire a me?'. Oli interrogativi sono troppi per questo ex postino con la vocazione »lel terrorismo. La sicurezza ostentata scompare rapidamente e la collera esplode: .JVon risponderò ad altre domande che non riguardino il processo Ualicus. Voi della parte civile non siete in grado di fare domande, non sapete dove battere la testa'. Interviene il presidente. Mario Negri di Montenegro, e conciliante sussurra: .SI. effettivamente...' Qualcuno aspro lo interrompe e gli ricorda che esiste anche un'accusa di partecipazione a banda armala e che le domande sul inondo nero sono pertinenti. Ce stata una prima defezione tra i giudici popolari: un uomo non si e presentato, hanno mandato a controllare: e ricoverato per appendicite. Cosi il primo dei quattro supplenti ha cominciato una nuova fatica. Vincenzo Tessandori