Salme di re e pratiche grottesche di Vittorio Gorresio

Salme di re e pratiche grottesche Taccuino di Vittorio Gorresio Salme di re e pratiche grottesche Come forse era giusto, la famosa questione del ritorno in Italia delle spoglie di Vii-, tono Emanuele III. nostro penultimo re. si sta intricando nelle ragnatele dei giuristi e dei cultori del protocollo. Non provo alcuna soddisfazione per il fatto in se. e tanto meno — Dio me ne guardi — mi tentano il dileggio e l'ironia: intendo solo far presente che essendo l'Italia il Paese che e. viene sempre immancabile il momento dei Ialali formalismi. Può essere un momento irritante, sono qualche aspetto, ma peraltro può anche significare che una dala questione comincia lilialmente a essere presa sul seno secondo il verso del gemo causidico nazionale. I-i' come quando m burocrazia si comincia a ostruire una pratica»: magari non se ne verra mai a capo, ma questo e il primo passo inderogabilmente necessario' Dunque, per farla breve: contro la richiesta di dare sepoltura nel Pantheon di Roma alle spoglie regali degli ultimi Savoia inumate attualmente in terra straniera, una mente giuridica nostrana ha eccepito un'ohic/ionc di bronzo: il fu Vittorio Emanuele Ili non ha titolo a occupare un sepolcro nel Pantheon, essendo questo • destinato solo ai re d Italia unirli in < nrn a. caso t he non è quella di l'mono Emanuele III. il tpiale aveva abdicato a lavare del tiglio Ciliberto II mirandosi poi in Egitto». Trovo meravigliosa la dizione • re morti in carica*- E" sublime ignoto chi ne sia l'inventore, né desidero saperlo, ma sono indotto a immaginare la fantastica esistenza di una scuola e dottrina di diruto dinastico, con proprie norme non dissimili da quelle contenute nel diritto canonico. Ai fini di una certa sepoltura sarebbe dunque impedimento dirimente essere morto non tilt carica di re». Mi tocca riconoscere che gli impedimenti dirimenti previsti, per altri casi, dai Code.\ niris della Chiesa sono storie più scric. I- così pure impedimenti dirimenti per ncga,'c la gloria del Pantheon alle spoglie del penultimo re se ne possono trovare di più seri nell'ambito storico, politico, morale.-e personalmente ritengo che ce ne siano in quantità. Perciò e ridicolo e desolante e smisi istruisca questa grottesco, siro. che •pratica* nel modo c col criterio che si usa per accertare se un servitore dello Stalo abbia o no maturalo l'amiamia che dà diritto alla quiescenza privilegiala. Proprio pei questo, tuttavia, ho parlalo all'inizio della mia impressione che il problema delle salme regali da seppellire in patria stia avviandosi di fatto sulla strada giusta, cioè su quella burocratica, che sarà lunga e tortuosissima, defatigante e ossessiva, ma che iti Italia e l'unica esistente e obbligatoria da percorrere anche se si tratta di un loculo dove deporre le proprie ossa, lui lo quello che si e dello finora sul conto di Vittorio Emanuele Ili da parte degli storici e dei politici e di una grande quantità di privali Cittadini, sia di parie monarchica sia di parie repubblicana, non ha alcun senso e in avvenire sarà inutile citarlo: abbia o non abbia fallo bene il suo mestiere di re nel lungo corse* dei 4(< anni durame i quali sedette in irono: chs* egli sia da ricordate come il modesto e coscienzioso re soldato della prima guena mondiale, protagonista fra l'altro del fatidico Convegni! di Peschiera: o non piuttosto meriti l'accusa di re fellone per avere tradito lo Statuto subendo il ricatto delle squadrasse fasciste: abbia ti non abbia avuto responsabilità nella seconda guerra mondiale terminata per lui nella vergogna della fuga a Pescara tulio ciò è aliro ancora che si potrebbe prendere in considerazione per tracciare nel bene e nel male un bilancio del suo regno, non ha alcuna importanza: il fatto c che egli venne a morte quando non eia più in carica, non più in servizio attivo permanente, ma re in pensione. I quindi niente Pantheon. Ignoro s„- nello sterminato torpus delle leggi italiane una ne esista che preveda il caso dei diruti funebri spettanti ai re in ritiro. Se una ce ne fosse mi farebbe ridere, e mi domandi! perché mai fra i chiarissimi motivi per negare al terzo re d'Italia la sepoltura nel Pantheon sta stalo scello proprio il più infondato, risibile e cretino. Mentre c'era ben altro cut appellarsi, ma i legali hanno preferito un'arrampicata sugli specchi di una Corte dei vomì fasulla, di uno pscudo Tar, di una fantomatica pretina. Povera noslra Repubblica che pensa in questo modo di accreditare i fondamenti delle proprie legni mie sovrane risoluzioni. I ormila che le viene in soccorso, con uguale insipienza, la parte dei monarchici. Si sente dire su quella sponda che il problema delle legali sepolture non potrà essere risolto se non grazie a un atto di cerimoniale sottomissione della vigente Repubblica nei confronti della decaduta monarchia. In altri termini, Perluu dovrebbe in qualche modo riconoscersi un usurpatore, o andare a Cascais-Canossa come un nuovo Enrico IV per inginocchiarsi davanti a Umberto II. nuovo Gregorio VII. Sono evidenti insane stramberie, ma la notizia vera è stata, seminane fa. che quando il nostro Presidente era andato in Portogallo in visita di Sialo, il magnanimo l imhcito fece sapere altravetso un'agenzia di stampa: 'Se verrà a bussare alla ima porla gli aprirà». Ha poi tentilo a confermare che non saia ceno lui a scrivere al sigimi Pelimi per iniziare convenazioni circa un possibile ritorno delle spoglie regali m Italia Cosi Ira il giure dei legulei e il protocollo dinastico .un ho le pam si trastullano. Sarà pur vero, come ho detto, che proprio questa e la via italiana, ma inni é meno veto che a percorrerla nessuna delle due parti fa una bella figura.

Persone citate: Ciliberto Ii, Cosi Ira, Enrico Iv, Gregorio Vii, Peschiera, Savoia, Umberto Ii

Luoghi citati: Egitto, Italia, Pescara, Portogallo, Roma