LETTERE DALL'ITALIA: RAFFINERIE TRA I CANNETI DI ANDES di Guido Ceronetti

LETTERE DALL'ITALIA: RAFFINERIE TRA I CANNETI DI ANDES LETTERE DALL'ITALIA: RAFFINERIE TRA I CANNETI DI ANDES Fuochi nel paese di Virgilio E' un errore cercare qui il poeta dell'Eneide -1 viaggiatori del passato ci arrivavano per via d'acqua, accolti dai contadini - Ora non c'è neppure la più lontana aria di un borgo - Tra i villini non passano né buoi né aratri - Bagliori e stridori di stabilimenti industriali offendono le famose canne - Dietro i faggi e i salici del Mincio quasi uno sfondo di Bosch - Rimpianti e visioni Tra queste piante (ombrose 11 gran Virilio nacque TASSO MANTOVA — Non so perché il 1981 sia stato l'anno del bimillenario virgiliano. Poiché morì, essendo nato trentanni prima di Cristo, nel 19 dell'era nostra, il bimillenario non cadrà che nel 2019. Ma avranno pensato: esisterà ancora, nel 2019, Mantova? o qualcuno che intenda il latino? Anticipiamo! Si raduna un po' di gente, si ravviva il turismo mantovano. Ma. per la verità, duemila anni fa, Virgilio non era che un ragazzino di undici anni. L'occasione mi ha condotto a Mantova, che vedevo per la prima volta, e sono contento di non aver atteso fino al 2019. Mi ha stupito piacevolmente, standoci qualche giorno, quanta pregnanza d'anima lombarda ancora sopravviva dentro e fuori questa nobile città di brume: e per lombardo intendo subito amabile, generoso, decente, tollerante e mai svagato e fatuo. Virgilio, soprannominato la Vergine, messo da Orazio insieme a /fario e Vario nel club degli esseri senza macchia, i l'essenza delle qualità lombarde e mantovane: una fiala che le racchiude, preziosa. Ma tinti di virgiUanesimo infimo — candore, sorriso, amicizia — colore innato che non si acquista, ritrovi un po' tutti i mantovani. Probabilmente non si è fatti nascere a Mantova, senza aver passato prima un esame sullo spirito delle Georgiche e dell'Eneide. E Andes? Sarebbe nato li, a sud della cerchia mantovana, da una madre che faceva sfrani sogni e da un padre die fabbricava vasi di terracotta, contento e ricco di un bel po' di terra che aveva, e che al figlio fu tolta per sopruso di Stato. La nativa dolcezza mantovana gli fu certo acuita dalla nascita in Bilancia, segno dell'autunnalità più morbi da, più intensa, col caratteristico tratto di una grande facilità a cambiare opinione, ad assorbire idee, ad accogliere novità dottrinali. In Virgilio, infatti, coabitano più dogmi e filosofie: le sposava tutte. Pochi minuti di taxi, verso il tramonto, ed eccomi ad Ande*, che nei secoli ha visto più pellegrinaggi di letterati e di curiosi che quarti di luna. Dal Medioevo si chiama Bietole, e Pietole con altri gruppi di case forma oggi il comune di Virgilio, dove leggo: •Lottizzazione Andes Vendesi area fabbricabile residenziale urbanizzata —Informazioni Oeom. Achille Artioli. e ancora •/ comunisti di Virgilio salutano in Sandro Pertini il Combattente della Resistenza.. A chi poteva somigliare Virgilio, se fosse stato (infandum!) comunista? Qualcuno può suggerire una somiglianza? lo gli presterei piuttosto t tratti dell'anarchico Camillo Berneri che fu, virgilianamente, una vittima, e una vittima piena di bontà. Con Pertini, il Mantovano non deve essersi inteso molto. C'è stato un affettuoso abbraccio, ma il Presidente voleva considerarlo ad ogni costo un resistente (forse confondendolo con l'Uticense o Trasea Peto) e Virgilio, che fu piuttosto cedente, si schermiva spaventato. Si sa cosa fanno i contadini quando restano sul posto: chiamano i geometri e si fanno urbanizzare, cominciando dalla casa, che diventa un villino rosa e giallo, coi nani di Biancaneve nello spade ito verde, e le conifere da vivaio e almeno un salice piangente lungo la cancellata. Villinipugno! Vegetazione ortopedica! Tutto questo assurdo comune di Virgilio i composto dei loro lunghi segmenti in rettifilo. Neppure la più lontana aria di un borgo! Oh ecco il monumento, col Poeta intemptato di alloro. Chi lo saluta? •/ tecnici agricoli al poeta delle Georgiche...' E Virgilio se ne andava per i campi, beato, rovesciando DDT, Parathlon. Aspor, fosfati, poi si riposava, non sub tegmine (agi. ma all'ombra del pino nano, appena scaricato dal camioncino. Andiamo al Mincio, a vedere i famosi canneti. E' una piccola mezz'ora di passeggiata, tra i villini coni/erati, lungo l'asfalto dove non passano né buoi né aratri. /( Mincio ha straripato, sommerso faggi e salici, e appare ancor più largo del solito. I canneti virgiliani non man- e a a e ù o w n < o o e o e ni oe e a il ea n a si oe I cono, ma, là di fronte. Ci uno | spettacolo imprevisto. Sulla riva opposta un bagliore d'incendio, di fuoco senza spegnitoi, come in uno sfondo di Bosch, annuncia uno dei tanti inferni industriali padani. Saprò più tardi i nomi: petrolchimico Montedison, raffineria Total, metalmeccanica nucleare Beiteli Viene di là uno stridore continuo, un ronzio lento che afferra come una musica, dannosa ma tenace, come se schiere di demoni si chiamassero per l'aria rossa e grigia. Sul lato sinistro, laggiù, il profilo di Mantova, avviluppata dal suo fiume, intatta; sul destro, la visione infernale, mentre negli orecchi penetra il trapano lento, sonnacchioso, della musica d'abisso che ne promana. I viaggiatori del passato avevano la fortuna dì arrivare ad Andes quasi sempre per via d'acqua, dai laghi mantovani scendendo fino a Pietole il Mincio, e sbarcando dove i contadini indicavano le terre di Virgilio e, in una cosettina di mattoni, i suoi misteriosi muri natali. Ma le loro testimonianze (raccolte in un delizioso volume da Gianni Schizzerotto, Letterati e viaggiatori nel paese natale di Virgilio. Mantova 19811 sono in genere ampollose e fredde E' un errore cercare Virgilio ad Andes: i suoi paesaggi sono puramente fantastici, e più mediterranei che nordici, più marini che lacustri. Si può virgilianeggiare sulle rive del Mississippi come fra i templi di Kyoto. La sua pittura di paesaggio sorge dal sentimento, non dalle impressioni della memoria; la si porta oltretomba, dove rivela il suo senso occulto. l e a snimrsUn'impregnazione virgiliana — se si abbia la fortuna di essersela fatta negli anni giovanili, o di averla innata, ma questo vorrebbe dire essere quasi dei Virgilii, e meglio se bilancini o almeno di Vergine, e lombardi sudorientaU, con una sensibilità non comune afte immagini prodotte dal suono — permette di tra sformare anche la visione in temale del petrolchimico in sogno, attenuandola fino a risolverla in uno spazio vuoto, in cui si accampa una melodia. Bisogna andare al di là del rimpianto; limitarsi a dire brutto o perso per sempre non e riscattare con la forza dell "ideale e il soccorso di Virgilio la brutale rapina venuta dal sottosuolo a mettere un incendio di Sodoma tra le canne del Mincio. La persuasione giusta mi pare questa: l'irrealtà della visione. Ci laggiù un'impurità alchemica, un volgere di satanicità destinate a perdersi nella propria corruttibilità La vedo e la faccio sparire. Apro Virgilio. Nell'inesauribile sesto dell'Eneide, l'apparizione della città di Dite può servire da paragone (versi 548-556): peccato non aver spazio per citarlo. Il testo virgiliano mi da anche una Chiave di quell'incessante rumore: Hinc exaudlri gemltus et saeva sonare verbera... <.Di là provengono gemiti, e un feroce risuonare di colpi, di ferri che stridono, di gente che trascina catene*/ Ombre di pena, sia sul Flegetonte che lungo il Mincio... Queste pensiero, di un luogo simbolico di pena, invita a un grave raccoglimento. E' sera, l'ora più virgiliana di tutte, e sto percorrendo — per puro caso, senza ramo d'oro e senza Sibilla, per non dare nell'occhio — qualche tratto del labirinto inane dove ciascuno i messo ad espiare, per un tempo determinato, il proprio castigo, vigilato dal proprio Passato (se questo t il senso dell'enigmatico suos quisque patlmur mane»/ Dopo la pena dell'aria infetta e nel fuoco impuro del mondo, ritroveremo /aetiierium sensum atque aura! simpliels lgnem, che il Caro S N rende liberamente e mirabilmente cosi: 'Si ch'a nitida fiamma, a semplice aura/ A puro eterlo senso ne riduca: — Afa quando la città infernale, chimica, laggiù, non c'era, e l'aria era pulita e i suoni puri, il viaggiatore aveva davanti una realtà o un sogno? Da sempre il sogno del mondo dura. E probabilmente, già al tempo in cui Virgilio contemplava queste acque, la Montedison e la Total erano là, ferrea turrls, però non visibili né udibili, mentre noi abbiamo oggi organi che le percepiscono, o meglio le creano. Questo però non significa che siano reali. Il viaggio di Enea tra le ombre si conclude col suo transito per la porta d'avorio, quella delle visioni che ingannano: dunque, mentre credeva di viaggiare con la Sibilla e vedere i Mani. Enea i rimasto immobile. E se in Enea, come pare, Virgilio ha figurato Augusto, i lo stesso supremo Principe, il simbolo dell'Impertum, l'Impero stesso, a essere visto come un falso sogno... Così nell'epica virgiliana tutto il grande impero di Roma galleggia dentro un mare di nebbie. Vive molto più nel postero Machiavelli o nel lontano Montesquieu che nel suo contemporaneo Virgilio poeta della sera, dell'ombra e delle allusioni e dei sensi nascosti. Pei conendolo. l'illusione di esistere si perde. La vita che diciamo reale, nel suono virgiliano somiglia all'Euridice delle sue Georgiche, un fantasma in fuga inseguito non da un uomo, ma da un uomo sbranato dalle baccanti, dagli echi sonori delle rive di un fiume che ripetono Euridice Euridice. Vorrei tornare ad essere io. Esco dalla narcosi virgiliana tra le luci delicate. I montili candidi, i cristalli e le voci sommesse della saletta dei Tre Garibaldini, il più distinto ristorante di Mantova, dove si gode di un'ospitalità perfetta. Chi sa dove sono stato oggi? Nel paese dove nacque Virgilio? Ma dove nacque, Virgilio? In una Mantova ideale, che però già somigliava a questa. Guido Ceronetti Mantova. «Prospetto della piazza virgiliana nd momento dell'inaugurazione del busto di Virgilio-i (stampa datata 21 marzo 1801)

Persone citate: Achille Artioli, Bosch - Rimpianti, Camillo Berneri, Gianni Schizzerotto, Machiavelli, Mantovano, Pertini, Sandro Pertini, Virilio