Mare avaro per gli incapaci di Franco Giliberto
Mare avaro per gli incapaci La conferenza nazionale sui problemi marittimi a Napoli Mare avaro per gli incapaci Trasporti, sicurezza di navigazione, risorse marine, inquinamento, cantieristica: finora non esiste una visione d'insieme, dice il ministro Marmino - Condannato l'assistenzialismo e le sovvenzioni pubbliche che non migliorano la competitività DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE NAPOLI — Tre milioni di tonnellate di merci ogni anno entrano in Italia o ne escono attraverso porti stranieri. Il Paese dagli 8000 chilometri di costa (a cilecca. Eppure, via mare importiamo circa il 90 per cento delle risorse ed esportiamo 11 65 per cento del nostri prodotti. Ma a quale prezzo? Se l'opinione pubblica sapesse quanti scompensi esistono nel settore, se conoscesse nei dettagli su quale massiccia forma d'assistenzialismo si regge il sistema marittimo, avrebbe altri motivi di pessimistica valutazione, oltre a quelli già preoccu panti d'economia generale. Tuttavia c'è chi vuole alzare il velo: • Una volta per tutte — dice il ministro della Marina mercantile. Calogero Mannino —, dobbiamo riuscire a porre al Paese la questione marittima'. Il Proposito è sta¬ to espresso ieri, all'apertura della prima .Conferenza nazionale sul mare» affollatissima di esperti, che a Napoli per tre giorni discuteranno oroblemi marittimi: ci saranno sessioni dedicate alla flotta mercantile, alla sicurezza di navigazione, alle risorse marine (pesca e sfruttamento minerario), all'inquinamento, alla cantieristica, ai porti, ai trasporti particolari, .intermodali». Moltissimi dunque I temi in discussione e non ci si può stupire: è la prima volta che nel Paese dei navigatori si tiene una 'Conferenza sul mare •: bisogna cominciare •dapprincipio e da tutto., chissà se basteranno le parole. L'augurio di Sandro Pettini, in un telegramma giunto all'apertura dei lavori, è ottimistico: mSono sicuro che questa conferenza sarà l'inizio e la premessa di un'azione co- e l i r e i o e l o a mune. lunga e intensa, per il progresso non solo dell'Italia, ma di tutto il bacino del Mediterraneo.. L'onorevole Mannino ha aggiunto: .Dobbiamo percorrere un itinerario che da un confronto organico — oserei dire scientifico — passi alla proposta politica. Finora la questione marittima o i singoli problemi ad essa relativi sono stati posti come un'operazione d'intervento settoriale, sema una visione d'insieme, senza alcun legame apprezzabile con una complessiva politica di sviluppo industriale, commerciale ed economico.. I pubblici poteri non possono essere chiamati per interventi finanziari sempre più elevati — ha detto ancora Mannino — ma devono porre il problema di rigorosi vincoli e di adeguale garanzie. Devono finire le aberrazioni dello Stato assistenziale, oggi messo in crisi proprio dal principale dei suoi effetti: l'Inflazione alimentata dal gigantismo della spesa pubblica. A questa dichiarazione, molti applausi Ma poco dopo, il presidente dell'Iri. Pietro Sette, in un In tervento sulle attività marittime del suo istituto ha previ sto che nel 1983 dovrà fare un •consistente ricorso» alla cassa integrazione per la cantieristica mentre per le attività di trasporto marittimo .si dovrà ancora contare su congrue sovvenzioni per le linee marittime che non possono tuttora raggiungere l'equilibrio economico, ma che il governo giù dica di interesse nazionale.. E se ha di queste necessità assistenziali l'Iri. il cui fatturato marittimo del 1979 e del 1980 è stato di complessivi 4000 mi Hardt, ci si può fitrurare che cosa accade in generale. Ma non sarà il ricorso a più o meno velate misure protezionistiche né l'adozione di una indiscriminata politica di sovvenzioni ad assicurare un futuro alla nostra flotta — ha detto il prof. Bruno Trezza, primo relatore ufficiale —. E' necessario invece agire nella direzione di un contenimento dei costi di produzione e di esercizio che renda competiti' vo 11 nostro naviglio (al 30 per cento vecchio, con un'età media d'oltre 15 anni) di fronte a quello dei Paesi concorrenti. L'oratore ha sostenuto che più in generale la flotta italiana potrà reggere alla sfida de gli Anni 80 se saprà promuovere una moderna politica del mare imperniata su criteri di efficienza, economicità e sicurezza: .Solo una svolta in questa direzione potrà garantire al settore di acquisire nuovi mercati evitando allo stesso tempo la scorciatoia illusoria del protezionismo.. Franco Giliberto RtsadmtriPddlmc3•ddzfs3n
Persone citate: Bruno Trezza, Calogero Mannino, Hardt, Mannino
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