Il culmine della carriera di Verdi che subiva il vento del wagnerismo

Il culmine della carriera di Verdi che subiva il vento del wagnerismo Il culmine della carriera di Verdi che subiva il vento del wagnerismo TORINO — Un'enorme tempesta di cielo e di mare esploderà alle venti e trenta oggi a Torino. La scatenerà Gianandrea Gavazzeni. il vecchio leone, ciuffo bianco. voce sicura, grigi occhi saettanti. S'aita il sipario siili Olello di Verdi e sulla stagione lirica del Teatro Regio. Lampi e tuoni. Dice il maestro: • Uno straordinario movimento armonico dalla potenza pittorica dei notturni di Tintoretto. E' la veneziana Scuola di San Rocco tradotta in musica». // coro canta. Tregua, dopo la protesta per le prove nei sotterranei. .Per quanto riguarda Otello, il problema del coro è stato risolto con la massima partecipazione di tutti e il più grande fervore di recupero del tempo che è stalo perduto*. Settantadue anni, quasi meteo secolo di carriera iniziata a Torino. E appena il secondo Otello: il primo lo diresse trentanni fa al Teatro Donltetti di Bergamo, dove bambino oivru assistito al melodramma del moro. Un idea di Otello? • Anche io tei lo partecipa del decadentismo, di quel momento di crisi dell'opera, dei linguaggi musicali, della poesia, della cultura in genere. Verdi sente questa crisi, la vive. Siamo al punto più significativo nella carriera verdiana. Il grande vecchio aveva le orecchie bene aperte su tutto quello che succedeva in Europa. Il grande vecchio stava subendo il vento del Nord che calava col wagnerismo. Ed ecco qui altre prove del suo incessante rinnovamento: nello straordinario quarto atto, die ritengo il momento più allo di tutta l'opera, si possono persino presentire annunci impressionistici. La canzone del Salice. l'Ave Maria, la determinazione di quell'atmosfera sono veramente aperture sul futuro,. / prossimi appuntamenti teatrali? • Due soli nella stagione invernale. La favola del figlio cambiato di Maliptero su testo di Pirandello al Teatro dell'Opera di Roma, ira gennaio e febbraio, con la regia di Puecher e lo stesso allestimento usato l'anno scorso al Massimo di Palermo. E proprio a Palermo, tra marzo e aprile. La donna serpente di Casella, da una fiaba di Gozzi, mal più ripresa in teatro dopo un'esecuzione alla Scala nel 1942.. Le nuove occasioni sinfoniche? • Altre esche per lo studio di partiture mai dirette. Non amo impigrirmi sempre sugli stessi testi. Non faccio come illustri colleglli che battono per anni su una decina di partiture consacrale. Ap¬ profondire, certo. Ma sono un po' inquieto, mi interessa muovermi da un autore all'altro, da un clima culturale all'altro. Cosi negli ultimi due anni mi sono dedicato a Max Reger-. Le pare che i musicisti affrontino in modo adeguato il crescente pubblico di concerti e di opere liriche e la sua attesa? • Penso che la voglia di rispondere ci sia. ma che ie strutture restino troppo inadeguale. E' come un ristorante deve si mangi molto bene, che attiri molta gente ma che più di dieci tavoli non può disporre*. Che cosa lascerà questo al flusso di giovani alla mu sica? • Lascerà frulli certamente importanti a chi elaborerà la propria educazione musicale, si informerà, rifletterà. Ma attenzione: non bastano i dibattiti su quello che succede o quello che succederà. Occorre ritornare sui falli di un passato non remoto, ricostruire le fasi dell'Interpretazione, della rappresentazione teatrale. Affrontando i problemi d'oggi e utile raccontare quello che è successo prima-. a. s. U'Ila C liberti

Persone citate: Gianandrea Gavazzeni, Gozzi, Max Reger, Pirandello, Puecher, Tregua, Verdi

Luoghi citati: Bergamo, Casella, Europa, Maliptero, Palermo, Roma, Torino