Disgelo economico Parigi-Washington Però si parla di titoli che «rimpatriano»

Disgelo economico Parigi-Washington Però si parla di titoli che «rimpatriano» L'indiscrezione riguarda le banche francesi nazionalizzabili Disgelo economico Parigi-Washington Però si parla di titoli che «rimpatriano» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — // con/ider^ia/f «oliario -Lettre de l'erpansloii- ha rivelato che il ministro dell'economia. Delors. avrebbe chiesto alle principali banche e alle filiali delle - nazionalizzabili- negli Stati Uniti di rimpatriare i titoli di queste società. Lo scopo dell'operazione sarebbe di evitare un eventuale sequestro di questi titoli negli Stati Uniti: quando la legge sulle nazionalizzazioni entrerà in vigore potrebbe innescare una zione legale se i ))ossessori americani ritenessero insufficienti gli indennizzi offerti dalla Francia. La notizia, naturalmente, non è stata né confermata ne1 smentita dalle tonti ufficiali a Pungi, perdi? in questo genere di operazioni il riserbo è d'obbligo, come ha insegnato il recente e clamoroso caso rea- ella filiale svizzera della Paribas- sfuggita alla nazioalizzazione grazie a una imprevista manovra del capitale vizzero e internazionale. Ma uesta -voce- di rimpatrio embra contraddire una serie di -segnali- che indicherebbeo piuttosto una tendenza inersa. cioè una migliorata fiducia degli imprenditori e dela finanza americana verso il overno socialista francese A sostegno di questa tesi, gli mbienti governativi di Paril at'ansn"° un dato preciso: li americani sembrano di nuovo disposti a investire in Francia, non intendono cioè abotare l'esperienza socialista inaridendo tutte le fonti del credito A Parigi si citano numerosi casi avvenuti nelle ultime settimane Prima la Ford ha investilo un miliardo di franchi per potenziare il suo stabilimento di Bordeaux, poi è stato annunciato che Hewlett-Packard tinformaticai installerà un impianto a Lione per mini-ordinatori Ma a lista è lunga: la Mitel reaizzerà due fabbriche di centrali telefoniche nella regione dei Vosgi. l'Union Carbide si e associata alla Elf-Aquitaine per costruire uno stabilimento di fibre nel Sud-Ovest della Francia, altri contratti riguardano la Pittsburg Mills, a Quaker Oasi a Saint-Etienne e diverse società minori Il governo stx-ialista è soddisfatto naturalmente di questo -disgelo- che consente di mantenere il ritmo degli inrestimenti stranieri ai livelli precedenti, cioè come prima dell'ingresso di Mitterrand all'Eliseo. Inoltre, l'afflusso di capitali esteri (agli americani si sono aggiunti specialmente canadesi e olandesil dovrebbe incitare, secondo le speranze socialiste, gli imprenditori francesi a investire a loro volta e ad aver fiducia nella politica del governo In realtà il sorprendente -idillio- fra il capitale americano e il governo socialista non é disinteressato. Alcuni qualificati commentatori vi scorgono una sorta di tacito accordo politico fra Washington e Parigi che sommariamente si può cosi sintetizzare: la Casa Bianca non ostacolerà t progetti economicosociali della Francia mitterrandiana e favorirà l'afflusso di capitali Usa a condizione che l'Eliseo continui a professare un reale attaccamento filo-atlantico. Ma. al di là di questa ipote- si. ci sono precisi motivi economici che spiegano il fenomeno Il primo è logicamente l'interesse e il vantaggio degli americani a im<estire in Francia tche è il secondo - mercatoeuropeo) perché ha costi salariali ancora inferiori a diversi partners continentali e offre vantaggiose opportunità di investimento specialmente nei settori della tecnologia avanzata. Anche se il pcf storce il naso davanti a questa -offensivadel capitale americano, il governo adotta una politica del -guanto di velluto- i<erso gli Stati Uniti, perché stanno entrando nella fase decisiva le trattative con gli azionisti stranieri di tre gruppi -nazionalizzabili-: la Ut France la partecipazione americana), la Koussel-Uclaf /detenuta per il 58 per cento dal -gigante- farmaceutico tedesco Ilare listi e infine la Cii-Honei/tvell-Bull (informatica, per il 47 per cento a capitale Usai. Dopo gli spiacevoli -scivoloni- nel settore del credito. Parigi vuole evitare un pericoloso - braccio di ferro- con i grossi azionisti americani e tedeschi. Insomma il governo socialista deve rassicurare, almeno all'esterno, perché entro i confini il confronto con gli industriali si sta acuendo. Ieri lasciando la presidenza della Confindustria francese il presidente Ceyrac non ha esitato a dichiarare addirittura che • la situazione attuale e piti grave del '36-, Paolo Palruno

Persone citate: Delors, Hewlett-packard, Mills, Mitterrand, Paolo Palruno