Chiudono tutti a chiave nel bagno salutano e portano via 50 milioni

Chiudono tutti a chiave nel bagno salutano e portano via 50 milioni Due giovani armati ieri mattina in un deposito di prodotti caseari Chiudono tutti a chiave nel bagno salutano e portano via 50 milioni I banditi hanno preso in ostaggio il custode, si sono fatti aprire e, con calma, hanno ripulito i cassetti - Prima di fuggire hanno sequestrato titolare e impiegate, isolando il telefono Cinquanta milioni di lire, provento delle vendite di latte, burro e formaggi, sono stati rapinati ieri mattina In via Bordighera 12 negli uffici della ditta che cura la distribuzione del latte Soreslna. Sono da poco passate le 8.30 e due impiegate stanno controllando le rimesse di una ventina di piazzisti: l'Incasso di sabato é staio particolarmente elevato perché a fine settimana sono stati chiusi molti conti. Su un tavolo e nei cassetti ci sono alcune buste: contengono 35 milioni In contanti e circa 15 milioni in assegni. Il contitolare dell'azienda. Ouido Riccomagno. 59 anni, è nell'ufficio a fianco, intento a un controllo contabile. Al portone principale si é intanto presentato un giovane sui 25 anni, piuttosto elegante. Si rivolge al magazziniere. Ermanno Boldi. 49 anni, lo saluta ed aggiunge: - Vado un attimo in ufficio-. Il Boldi é sorpreso, sta per fermarlo quando un altro giovane gli si avvicina pistola spianata e lo minaccia: «Ci preceda, ma si comporti con naturalezza-. I tre raggiungono la porta degli uffici che é chiusa dall'interno. I rapinatori costringono il Boldi a suonare, si affaccia il Riccomagno che vede il magazziniere ed apre: i due giovani sbucano alle spalle dell'ostaggio, entrano e minacciano con la pistola le impiegate. Loro- dana Oranchelli. 19 anni, e Oiuseppina Manguerra, 24 anni, che consegnano i plichi con il denaro. I banditi si avvicinano poi alle scrivanie ed arraffano anche le buste ancora nei cassetti. Attratti dalla cassaforte costringono il Riccomagno ad aprirla e si impadroniscono di altri tre milioni in contanti. Sembrano molto tranquilli e ostentano gran freddezza: uno cerca di coprirsi parzialmente il viso con una sciarpa, l'altro si infila sul volto una calza solo a metà rapina. Non sembrano, comunque, preoccuparsi eccessivamente di essere riconosciuti. Terminata la razzia costringono le due ragazze, il titolare ed il magazziniere ad entrare in bagno e li rinchiudono a chiave, poi escono con molta calma dalla porta principale e scompaiono. Solo dopo qualche minuto un dipendente scopre l'accaduto e libera 1 quattro. Ma non è possibile avvertir; la polizia: fuggendo, i rapinatori hanno strappato i fili del telefono. 81 perde quindi altro tempo e quando viene dato l'allarme i due malviventi sono troppo lontani. E' il quarto duro «colpo» che la ditta subisce negli ultimi anni: qualche mese fa venne rubato addirittura un autotreno carico di 90 quintali di burro che non furono più ritrovati. Si sospetta che 1 malviventi si appoggino ad un basista, buon conoscitore del le abitudini dell'azienda. Il titolare Guido Riccomagno e le impiegate, txtredana Granchi-ili e Giuseppina Manu-guerra

Persone citate: Boldi, Ermanno Boldi, Giuseppina Manu-guerra, Riccomagno