Nel mistero Rinascente

Nel mistero Rinascente Nel mistero Rinascente Da tre anni deve trasferirsi a Venaria, ma tutto è fermo - Passaggi di proprietà, scorpori, affitti - Due consiglieri de si improvvisano detective per far luce su tutta la vicenda - Hanno raccolto un dossier ricco di notizie e di punti interrogativi Politica ed equilibrismi finanziari dietro al palazzo dela Rinascente di via Lagrange? Parrebbe di si a vedere come sono andate le cose dal 1978 ad oggi: appena tre anni fa questo grande mercato sembrava destinato a trasferirsi a Venaria, Il trasferimento era voluto da tutti: dagli amministratori della Rinascente e dallo stesso Consiglio comunale, dove, nonostante le obiezioni della minoranza, la coalizione pcl-psi diede parere positivo al trasloco con il placet della, giunta di Venaria, guidata dall'altera comunista Caramassi, oggi fuori dal partito a causa di un'Inchiesta giudiziaria a suo carico non ancora concluda. A 36 mesi da quella decisione perO il •supermercato* è ancora al suo posto. Vi sono stati numerosi passaggi di proprietà, il colosso tutto vetri è stato scorporato ed è finito nelle mani di finanzieri lombardi. Tutto regolare? Da un punto di vista notarile sì — affermano I consiglieri comunali de Oaiotti ed Alberton, Improvvisatisi detective» per far chiarezza sulla vicenda —. Meno chiari Invece tono alcuni trasferimenti, alcune variagiani di presso, di valutazione.- Sta di fatto, e ne farebbe fede 11 voluminoso •dossier» raccolto dai due •investigatori-, che 11 palazzo sul quale si specchia un angolo della vecchia Torino, fra le vie Lagrange. Ololitti e Carlo Alberto, avrebbe già fruttato un utile di due miliardi alle nuove proprietà e si appresta a renderne almeno altri 30. Vediamo come, anche con l'aiuto dei documenti raccolti e dei dubbi sollevati da Alberton e Oaiotti. Il fabbricato (14 mila mq di superficie) fu venduto nel giugno '79 dalla Rinascente Spa alla società 'Lagrange* per circa 15 miliardi con uno scorporo dell'Immobile In due parti: lotto A (su via Lagrange) per 10 miliardi 350 milioni: lotto B (vie Giolitii e Carlo Alberto) per 4.4 miliardi. Il giorno dopo la società •Lagrange» passo la mano per il lotto A alla • Ital 29 Spa. al prezzo di 13 miliardi con un utile, In 34 ore. di oltre 3.6 mi liardi. Ma la girandola di compravendita non si ferma qui: dopo aver ceduto il palazzo, la stessa, «Lagrange» l'ha affittato con contratto decennale per un miliardo e 300 milioni senza sborsare una lira, poi che quasi contemporanea mente ha affittato 11 lotto B (quello prospiciente sulle vie Qiollttl e Carlo Alberto, di cui era rimasta proprietaria) alla • Poretti Spa», sempre per 1,3 miliardi. .Eravamo — affermano Alberton e Oaiotti — al 20 giugno IMO, e tre giorni dopo tutta la parte B passava alla società -Atta 1- per una cifra irrisoria: 4.5 milioni. Vn errore? Forse, visto che in precedenza questa parte meno nobile del fabbricato era stata valutata 4.4 miliardi: Fin qui semplici operazioni finanziarie, fra personaggi società con sedi a Brescia. Probabilmente nulla da eccepire, se non la grande confa sione — per 11 profano — di trasferimenti fra società dalle sigle diverse, d'affitti e di quattrini. •£' di qui in poi — dicono 1 due consiglieri comunali — che nascono dubbi. giustificando il sospetto di un intreccio fra politica ed equilibrismi finanziari. Se e vero che il Comune sta per varare un progetto che rischia di favorire soprattutto la speculazione-. Il plano municipale in ipotesi esiste, e già stato esaminato. Prima de) giugno 1980 tuterievezomallabees"cnedasczaqumzi tutto l'Isolato della Rinascente fu inserito nel plano pluriennale d'attuazione per rivedere i criteri del suo utilizzo, anche perché il trasferimento a Venaria non era più all'ordine del giorno. Da quella decisione — a giudizio di Alberton e Oaiotti — «potrebbe essere partito il valzer delle "compra-vendite "•. Ma c'è di più: la commissione commercio del Comune ha dato parere favorevole allo scorporo dell'immobile, utilizzandone circa seimila metri quadri per un centro commerciale Integrato. La soluzione è stata accettata dalla giunta municipale, dal comprensorio e dalla commissione regionale competente. Duemila metri quadrati del palazzo di vetro passeranno direttamente al Comune per servizi rivolti alla città. Rimangono gli ultimi seimila me "|uadrati. -Qualcosa dovremo pur farne-, dicono In municipio Ecco allora il rischio della speculazione: Se diverranno, come pare. — concludono Alberton e Oaiotti — uffici per il terziario superiore, ad esempio per banche, si rivaluteranno in modo abnorme, sull'ordine dei 4-S.addirittura sei mi¬ lioni il metro quadro. Cosi gli attuali proprietari, con una spesa di 15 miliardi per 14 mila mq, si ritroveranno in tasca quasi il doppio: 30 miliardi non la rendita di soli seimila inetri quadrati-. Il vlcesindaco Biffi Gentili getta acqua sul fuoco: -Non c'è ancora nulla di deciso. L'attuale proprietà del palazzo di vetro ha chiesto si una diversa utilizzazione dei seimila metri quadrati che non serviranno né al centro commerciale, né al Comune. Ma per ora la questione, per questa parte, è tutta da verificare-. Giuseppe Sangiorgio Il valzer delle compravendite del palazzo di vetro di via Lagrange

Luoghi citati: Brescia, Torino, Venaria