Ira, una trappola per due comunità

Ira, una trappola per due comunità OSSERVATORIO Ira, una trappola per due comunità ppIl lungo calvario dell'Ulster £ divenuto d'improvviso più doloroso e pericoloso. L'Ira ha cambiato tattica, azzanna in nuove direzioni, tenta di riaccendere le fiamme dei primi Anni 70. Sabato, i provo assassinavano Robert Bradford, uno dei deputati nordirlandesi al Parlamento di Westminster: e da allora una luce sinistra e calata sulla scena. I protestanti minacciano vaste rappresaglie — un giovane cattolico e già stato ucciso, un altro è in fin di vita — e chiedono al governo di schiacciare con tutti i mezzi i fanatici dell'irredentismo panirlandese. I pessimisti avevano ragione. Il fallimento dello «sciopero della fame» aveva appannato l'aureola dell'Irisii Republican Army, aveva imposto ai suoi leaders scelte strategiche. E' l'eterno assillo dei movimenti terrorìstici. Come restare credibili? Più terrore o meno terrore? Attaccare o attendere? I dubbi non duravano mollo. Il successo, nei giorni passati, dei colloqui Londra-Dublino, con la prospettiva di un dialogo politico a lungo termine, destava nei provo il timore di uno sterile isolamento. Occorreva una nuova offensiva. E questa volta è un'offensiva «vecchio stile». E' la tattica del «bagno di sangue». Prima le bombe a Londra con le sue vittime innocenti; l'uccisione lungo la frontiera tra Ulster ed Éire di tre militari nordirlandesi; poi il fallito attentato di venerdì notte, in Inghilterra, contro Sir Michael Havers, l'Attorney General, il procuratore generale dello Stato; e, infine, sabato l'assassinio di Robert Bradford. E' il primo deputato dell'Ulster a cadere sotto i proiettili dei terroristi. Apparteneva all'Officiai Unioiiist Party, uno dei quattro partiti unionisti, ovvero protestanti. A cosa mirano gli estremisti cattolici con questa guerra su ampio fronte? Anzitutto, vogliono condurre all'esasperazione i protestanti e costringerli a scendere in campo. Allo stesso tempo, vogliono spezzare ogni rapporto di fiducia tra i protestanti e il governo di Londra. Ammettiamo che queste due operazioni abbiano successo: i provo potrebbero allora riassumere il ruolo di «difensori» dei ghetti cattolici, investiti e assediati dalla collera dei royalist. Giustamente, il ministro per l'Irlanda del Nord. James Prìor, ha avvertito ieri le due comunità: « L'Ira vi ha leso una trappola. Siete in pericolo entrambe». La situazione è incandescente. I protestanti hanno paura, sono furibondi e, ieri sera, il leader unionista più autorevole, James Molyneux, ha dichiarato che, se entro 48 ore il governo britannico non interverrà con misure eccezionali contro l'Ira, i protestanti creeranno una «terza forza» di vigilanti, in aggiunta all'esercito e alla polizia. Minacce ancora più fosche erano pronunciale a Londra dal reverendo Paisley, che veniva indi allontanato per cinque giorni dal Parlamento con due colleghi unionisti. Avevano accusato Prìor di avere «/e mani insanguinate» e Mar garet Thatcher di aver «mentito e tradito». Non sarà la guerra civile, perché c'è l'Inghilterra ad impedirla. Ma si aprirà for se un'ennesima pagina di violenze tanto efferate quanto sterili. Mario tinello Belfast: dopo lo sciopero della fame, nuovo bagno di sangue

Persone citate: James Molyneux, James Prìor, Michael Havers, Paisley, Robert Bradford, Thatcher