Il piano Genscher-Colombo all'esame dei ministri Cee di Renato Proni

Il piano Genscher-Colombo all'esame dei ministri Cee Oggi a Bruxelles «atto europeo» e forza del Sinai Il piano Genscher-Colombo all'esame dei ministri Cee Il documento italo-tedesco auspica un solenne impegno per la cooperazione in politica estera - Entro cinque anni seguirà un trattato DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Il Consiglio europeo di Londra del 26 e 27 novembre fallirà o riuscirà in base ai progressi che saranno compiuti oggi dai dieci ministri degli Esteri sulla diffusione di un .Atto europeo, formulato dal ministri Qenscher e Colombo e su una dichiarazione sulla progettata • forza di pace, europea da inviare nel Sinai. Con la prima operazione, l'Italia e la Germania vogliono rilanciare, se non l'Europa, almeno l'europeismo bloccato nella tagliola dei problemi quotidiani: mentre con la seconda si dà sostanza all'aspirazione di partecipare attivamente all'elaborazione della politica internazionale. Sulla forza militare da inviare nel Sinai (con la partecipazione dell'Italia. della Francia, del Regno Unito e dell'Olanda) l'Europa del Dieci si trova in difficoltà con l'America e con Israele, oltre che con la maggior parte dei Paesi arabi. E' possibile, dunque, che la dichiarazione sia più prudente del previsto, ma non si progetta di specificare che la .forza di pace, sarà inviata nel quadro degli accordi di Camp David, come esige Israele, salvo ammorbidire lo stesso pronunciamento nelle sedi nazionali. La Cee potrebbe poi ribadire la sua posizione favorevole all'Olp e all'autonomia palestinese espressa nella Dichiarazione di Venezia. Nell'. Atto europeo, di Emilio Colombo e di Hans Dietrich Oenscher si prefigura lo sviluppo di un solenne impegno (con relativo trattato entro 5 anni) della Cee di procedere nella cooperazione in politica estera, con l'Istituzionalizzazione del ruolo del Consiglio europeo come massimo organo decisionale comunitario, con la possibilità di arrivare ad un metodo decisionale in seno al Consiglio dei ministri senza diritto di veto, oltre a conferire qualche potere in più al Parlamento Europeo. Anche su questo progetto di «Unione europea*, voluto da Roma e da Bonn, ma aperto ai suggerimenti di altri stali, decideranno t capi di governo, a Londra. Colombo, comunque, sollecita anche una «dichiarazione di principi, sullo sviluppo dell'integrazione economica, come processo parallelo a quello della cooperazione politica. Ieri, i ministri non hanno compiuto molti progressi nella ristrutturazione della politica agricola comune e del bilancio e nell'elaborazione di nuove politiche comunitarie, tutti argomenti che saranno pure discussi a Londra. L'Inghilterra, infatti, vuole essere certa di limitare i suoi contributi al bilancio comunitario, mentre la Oermania non intende perlomeno pagare di più: la Francia non desidera che sia toccata la politica agricola comune, l'unico settore in cui si possano effettuare i risparmi, mentre l'Ita¬ lia chiede nuove politiche, come il finanziamento del programmi energetici. Intanto, il ministro dell'Agricoltura. Bartolomei, ha annunciato che Intende chiedere la svalutazione della «lira verde* nella misura del 2.5 per cento per 11 vino, la carne bovina e suina e il latte, appena Roma (entro oggi) l'avrà autorizzato. Renato Proni

Persone citate: Bartolomei, Emilio Colombo, Hans Dietrich