Roma: il pg difende i giudici dell'indagine sugli ospedali

Roma: il pg difende i giudici dell'indagine sugli ospedali Mentre si scatenano le polemiche sull'operato della magistratura Roma: il pg difende i giudici dell'indagine sugli ospedali «L'inchiesta è stata svolta con scrupolo e serietà senza alcuna idea preconcetta» DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — «Le iniziative prese dal sostituto procuratore deità Repubblica Giancarlo Armali, seguendo le direttive del procuratore della Repubblica e mie, sono state improntate, oltre che a valide ragioni di giustizia e opportune encomiabili celerità, a scrupolo, ponderazione, obbiettività ed equilibrio, senza alcuna idea preconcetta»: con queste parole, che fanno parte di un lungo e articolato comunicato, il procuratore generale della corte d'appello Franz Sesti ha preso pubblicamente posizione nei confronti della clamorosa Inchiesta condotta dalla magistratura romana e che ha portato ad arresti, incriminazioni, pesanti accuse nei confronti di personalità tiel mondo sanitario della capitale. L'autorevole presa di posizione (a esplicito riferimento a commenti apparsi sul giornali per criticare l'operato della magistratura, e cita anche la sortita di «un parlamentare con enunciazioni, pubblicate dai giornali, arbitrarie e pesanti non idonee di certo alla edificazione della giustizia e dello Stato*. Il parlamentare che ha criticato i metodi di intervento del giudici remani e l'ex ministro socialdemocratico Luigi Preti. Dietro a questi commenti divenuti pubblici si intravede una grossa agitazione fra I baroni della chirurgia e un'accesa mobilitazione per tenerli fuori da indiscrete indagini che potrebbero intaccarne la credibilità e il prestigio: la difesa dell'operato dei giudici, da parte del procuratore generale Sosti, sembra tesa anche a tacitare i tentativi di interferire nell'Iter della giustizia. L'alto magistrato, sempre nel comunicato di ieri, sottolinea pure il rispetto delle situazioni processuali osservato dal giudici nel loro delicato compito. Prosegue il dott. Franz Sesti: .Nei riguardi di uno dei sanitari (il prof. Feglz, n.d.r), nei cui confronti era stata emessa comunicazione giudiziaria, atto questo afflitto da effetti perversi presso la pubblica opinione ma processualmente dovuto, a pena di nullità degli altri atti istruttori successivamente compiuti, non si è frapposto indugio a richiedere l'emissione del decreto di archiviazione, mentre in altri due procedimenti si è già chiesto il decreto di citazione al giudizio del tribunale, essendo stata rapidamente ed esemplarmente conclusa la sommaria istruzione». Fra quante difficoltà proceda un'inchiesta che intacca interessi tanto cospicui e un settore tanto delicato della vita, come la salute, si rileva dalle testimonianze che via via si conoscono relative agl'arresto del consigliere de della Usi Roma 6. Francesco Dalia. Egli aveva chiesto ai titolari di un laboratorio di analisi della zona Prenestlno-Casilino denaro liquido e azioni por mezzo miliardo circa, in cambio del rinnovo della convenzione. I litolari non 10 denunciarono. Tentarono di avere le prove documentate del ricatto, ma la registrazione di un colloquio fu scoperta dal Dalia. Soltanto quando riuscirono ad ottenere 11 rinnovo della convenzione — d'altro canto questo sarebbe accaduto automaticamente, la richiesta era solo un atto formale — essi si misero in contatto con gli altri consiglieri della Usi. Il informarono di quanto era accaduto e permisero quindi che i consiglieri tutti si rivolgessero alla magistratura. Il danno che ricevevano dal ritardato rinnovo della convenzione — questo e tutto quanto 11 Dalla riuscì a fare — era cospicuo, perché 11 laboratorio, con i suoi 32 dipendenti, continuò a funzionare per un anno circa senza rimborsi dalla pubblica amministrazione. Ma 1 titolari continuavano a tacere. • Ammettiamo che non facciamo una bella figura. Avremmo voluto essere noi a mandare in galera il Dalia — dicono Alfredo Scoccia e Alberto Impaccio titolari del laboratorio —. Ma siamo stati condizionati da un profondo stato di soggezione. Avevamo il terrore di non essere creduti, di non poter fornire le prove necessarie, di essere sottoposti a una serie di ritorsioni da parte degli amici di Checca Dalia». Manifestazioni a Trento contro confino QihiHa TRENTO — Malgrado l'arrivo a Trento In soggiorno obbligato del costruttore edile Irplno Antonio Sibilla, presidente della squadra di calcio dell'Avellino, sia stata rinviata per malattia (I medici hanno concesso a Sibilla sei giorni di riposo assolato), in città si stanno intensificando le prese di posizione sulla decisione della magistratura napoletana di «confinare» nel capoluogo del Trentino per la durata di tre anni un personaggio sospetto di rapporti con la nuova camorra napoletana. Ieri a Trento si è svolta una manifestazione di protesta organizzati» dal partito popolare trentino tirolese, una formazione politica locale di notevole peso (ha quattro consiglieri In Comune 1 che da sempre si batte per l'autonomia del Trentino e per la salvaguardia delle traduzioni popolari, storiche e culturali della provincia. Presunti illeciti Provincia Foggia secondo arresto FOGGIA — Per concorso negli stessi reati per I quali è stato arrestato due giorni fa il presidente uscente dell'amministrazioni; provinciale di Foggia, Francesco Kuntxe (pel) —interesse privato In atti d'ufficio e peculato continuato e aggravato — è stato ieri arrestato su ordine di cattura del sostituto procuratore della Repubblica di Foggia, Massimo Luclanettl, Il capo gabinetto deU'Amministraslone provinciale, Annamaria Zampino, di 16 Secondo quanto si è appreso, Annamaria Zampino sarebbe accusata di aver materialmente steso la delibera con la quale sono state stipulate, da parte dell'Amministrazione provinciale, polizze di assicurazione con la compagnia «Unipot», di cui è legale di fiducia lo stesso Kuntxe. Intanto, U direttivo della federazione di Foggia e la segreteria provinciale del partito comunista hanno diffuso un comunicato nel quale si esprime la solidarietà a Kuntxe e si afferma che è necessario fare subito «chiarezza» sulla vicenda giudiziaria. Arrestato Vulcano sposò direttrice di Rebibbia TRIESTE — L'ex pittore Marino Vulcano, 48 anni, protagonista In passato di clamorose vicende giudiziarie e sentimentali, è stato arrestato per circonvenzione di Incapaci. Secondo l'accusa. Vulcano avrebbe sottratto al coniugi Anna Maria e Roberto Gabrielli, fotografi, con una serie di espedienti in diversi periodi, circa cento milioni. L'uomo è slato raggiunto dove viveva da alcuni mesi con la moglie, due figli e la suocera. Le cronache ricordano, tra le molte imprese di Marino Vulcano, non solo l'uccisione nel 1967, dell'amante Caria Tosti, ma soprattutto il clamore che desto, quando era In carcere, la sua relazione sentimentale con la direttrice di Reblbbla, Giulia Meograssi, che poi sposo. Scambio di salme all'ospedale di Trieste TRIESTE — Uno scambio tra le salme di due anziane donne triestine, che vivevano sole, è avvenuto nell'obitorio dell'Ospedale Maggiore di Trieste. La soperta è slata fatta dai congiunti di una delle due estinte. Una era già stata sepolta al posto dell'altra. Ines Marconi, di U anni, e Laura Cindotti di 82, erano morte lo stesso giorno nell'ospedale.