Capria: gli Usa più disponibili a mettere un freno al dollaro
Capria: gli Usa più disponibili a mettere un freno al dollaro Gli incontri con le autorità monetarie a Washington Capria: gli Usa più disponibili a mettere un freno al dollaro DAL NOSTRO CORRISPONDENTE NEW YORK — Oli Siati Uniti riconoscono la necessità di una stabilizzazione dei cambi monetari, e la legittimità delle esigenze economiche e commerciali in particolare dell'Italia. Sono disposti a una più stretta collaborazione, non solo nei rapporti bilaterali, ma anche con iniziative congiunte sui mercati terzi. Confidano nel risanamento sia della propria economia, che di quella italiana, per la quale danno atto al nostro governo di aver avviato programmi coraggiosi. Lo ha dichiarato, olla fine della sua visita di 5 giorni in America, il ministro del Commercio estero. Nicola Capria. in una conferenza stampa a New York. Capria. che a Washington ha incontrato il collega statunitense Baldrlge. il governatore della Federai Reserve Volcker. l'assistente segretario di suuo. Hormats, ha detto di aver riscontrato negli Stati Uniti una modifica di atteggiamento su alcuni problemi di fondo. Problemi monetari. Capria. che prima della partenza si era incontrato con Andreatta, ha sottolineato che per la prima volta le autorità americane prendono atto della correlazione tra gli sbalzi dei loro tassi d'interesse e quelli dei cambi. Il governatore Volcker gli ha presentato due possibili sviluppi: Il primo e che la lotta degli Usa contro l'inflazione si concluda vittoriosamente (e ne sarebbe un segno il calo dei tassi d'interesse dal 17 al 16.5 per cento attuato ieri da alcune grandi banche); il secondo è che. in un quadro più favorevole, gli Usa esaminino «con buona volontà' eventuali proposte per allineamenti elastici dei cambi. Commerci internazionali. Con un gesto di insolito apprezzamento per l'ospite. Baldrlge ha firmato un comunicato congiunto da cui sono emersi tre punti: 1) America e Italia si impegnano a espandere i reciproci scambi, orientandoli verso una diversificazione, che per il nostro Paese significa esportare più prodotti a media tecnologia: 2) sì impegnano altresì a esplorare nuovi sistemi di integrazione, o al proprio interno (per esempio con investimenti nel Mezzogiorno) o In Paesi terzi, dando la precedenza al settore energetico; 3) si propongono di combattere le tendenze protezionistiche affacciatesi di recente, sostenendo tra l'altro l'organizzazione di un incontro a tre Usa-CeeOiappone. Export tecnologico ai Paesi comunisti. Capria ha inquadrato il problema in un contesto politico globale. Ha fatto presente che la lealtà Italiana alla Nato, dimostrata con gli euromissili e la forza di pace per 11 Sinai, comporta il riconoscimento, da parte statunitense, anche della sua Autonomia commerciale. Egli ha fatto l'esempio della Fiat Allis. che ha In discussione un grosso contratto con l'Urss. dell'Eni per 11 gasdotto siberiano che. ha insistito, non esporrà assolutamente l'Italia alla dipendenza energetica del Cremlino. Ripresa economica. Il ministro del Commercio estero italiano ha trovato negli interlocutori cauto ottimismo. e. c.
Persone citate: Andreatta, Capria, Hormats, Nicola Capria, Volcker, Washington Capria
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