Il Parlamento ha bocciato ancora Mancini ma Craxi non intende cambiare candidato di Alberto Rapisarda

Il Parlamento ha bocciato ancora Mancini ma Craxi non intende cambiare candidato Quinto «no» all'elezione del giurista psi a giudice costituzionale Il Parlamento ha bocciato ancora Mancini ma Craxi non intende cambiare candidato ROMA — Il Parlamento ha bocciato per la quinta volta il prof. Federico Mancini, candidato del psi alla carica di giudice costituzionale. La vicenda, che si trascina ormai da cinque mesi, comincia a questo punto ad assumere l'aspetto di una commedia degli equivoci. A parole tutti 1 gruppi (ad eccezione di msi e pdup) dicono di gradire la candidatura voluta da Crasi, ma nel segreto dell'urna poi votano contro. Che ci sia una sotterranea opposizione alla persona di Federico Mancini e evidente. Ma è altrettanto chiaro che nessuno vuole assumersi la responsabilità di spiegare ufficialmente a Craxi il perchè di queste ripetute bocciature. Cosi, ancora una volta, i dirigenti socialisti hanno annunciato che ripresenteranno il prof. Mancini per un sesto esame da parte del Parlamento. -// dato politico più rilevante della quinta votatone è che la risposta alla candidatura di Mancini si è fatta consistente — rileva il capogruppo del psi Labriola. Meno controllato, il vicepresidente del gruppo. Seppia, fa emergere i veri umori dei socialisti craxiani in queste ore: 'Queste sono rivalità di ordine accademico ed atteggiamenti di dispetto politico nei confronti del psi. La quinta bocciatura è un fatto molto grave». 'On. Bassanini — chiediamo all'ex deputato del psi — lei se la sente di spiegare il perché dei ripetuti fallimenti di Mancini?.. • Per diventare giudice della Corte Costituzionale — dice Bassanini. che è anche lui un docente di diritto ed è compagno di facoltà di Mancini — occorrono due requisiti: una alta preparazione giuridica, e una forte indipendenza dalle scelte contingenti anche della propria parte politica. A Mancini la prima qualità nessuno gliela può negare ». E allora cosa è che non va'* .Probabilmente molti miei colleghi, a torto o a ragione, ritengono che una serie di prese di posizione di Mancini un po' inopinate siano il segno di una scarsa indipendenza dalle scelte politiche contingenti di Craxi. Mi riferisco in particolare all'idea di sottoporre a controllo politico il pubblico ministero.. Questo motivo giustifica probabilmente la dissidenza di una parte della sinistra, ma ci debbono essere anche moti vazioni psicologiche che com plicano la vicenda. A buona parte della de. per esempio, non piace l'ostinazione di Craxi sul nome di Mancini. E non piace neanche ad una parte degli stessi socialisti. All'ultima votazione manca vano 10 deputati del psi. Man cinl. che non è stato eletto per soli set voti, ce l'avrebbe altrimenti fatta. .Quindici voti andati al socialista Ballardini, ? al socialista Giannini. 10 assenti del psi. 5 del psdi. dimostrano che non volere Mancini sono proprio i suoi compagni di partito — sostiene il comunista Pochetti —; ormai, il problema non è più di partito, ma personale di Mancini ». Come fa a ripresentarsi, si chiede- vano ieri molti deputati del pei? Craxi potrebbe facilmente ripiegare su candidati di ri serva del suo gruppo che. a quanto si dice, sarebbero eletti con sicurezza al primo scrii tinto. (Gallo. Amato. Vassalli. Giannini), ma il segretario socialista non vuole dare l'impressione di cedere nel braccio di ferro che ha ingaggiato col Parlamento. Alberto Rapisarda

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