Il professor Fegiz è stato scagionato In carcere iI dirigente di una Usl

Il professor Fegiz è stato scagionato In carcere iI dirigente di una Usl Colpi di scena nell'inchiesta sullo scandalo degli ospedali a Roma Il professor Fegiz è stato scagionato In carcere iI dirigente di una Usl ROMA — Dopo gli arresti dei medici, scattano le manette ai polsi anche per i dirigenti delle Usi: per ordine del sostituto procuratore Giancarlo Armati, il magistrato che si occupa dell'inchiesta sugli ospedali, è stato arrestato Ieri Francesco Dalla, trent'anni. componente del comitato di gestione dell'Unità sanitaria • Roma fi*. L'accusa è di tentativo di concussione e truffa. Per uno che entra, pero, ce n'è un altro che esce: è 11 caso del professor Gianfranco Fegiz. direttore della quarta eli nlea chirurgica dell'Universi là di Roma, il quale è stato completamente scagionato dal magistrato. Colpito da una comunicazione giudiziaria per truffa ai danni dell'Università 11 suo caso è stato archivialo per assoluta mancanza di indizi. Due nuovi ordini di cattura sono stati Invece emessi dal giudice Armati nei confronti del professor Ouido Morlcca e del suo assistente dottor Francesco Saullo. Contro di loro 11 magistrato ha avanzato l'accusa di concussione continuata aggravata (il reato commesso da un pubblico ufficiale che. abusando della sua qualità o delle sue funzioni, costringe qualcuno a dare denaro a lui o a un terzo). I due nuovi provvedimenti sono stati notificati ieri: al prof. Morlcca presso l'ospedale San Camillo dove si trova ricoverato e a Sanilo nel carcere di Regina Coeli. I due nuovi ordini di cattura riguarderebbero un altro episodio di corruzione scoperto nel corso delle indagini In seguito anche alla presentazione di denunce da parte di medici, personale sanitario e pazienti. Per lo stesso reato il giudice Armati ha emesso ordine di comparizione nel confronti di suor Agnesita e dell'Infermiera capo-saia del Regina Elena Michelina Morello. Anche queste nuove accuse verranno dibattute e giudicate nel processo per direttissima fissato per 11 23 novembre prossimo. Non é stato ancora fissato. Invece, il dibattimento che vedrà come imputato il professor Fernando Frezza, vice di' rettore del Regina Elena, ar restato il 29 ottobre e scarcerato il 3 novembre scorso. Deve rispondere di truffa, falso e concussione per aver preteso soldi in cambio di posti-letto e per aver •contemporaneamente* prestato la sua opera di chirurgo in cllniche private e nell'ospedale pubblico: gli atti sono stati inviati al presi dente del tribunale. Carlo Sammarco. che dovrà stabilire la data della • direttissima • Il -non luogo a procedere' i stato Invece decretato dal giudice nel confronti del prof Gianfranco Fegiz. Dopo aver ricevuto una denuncia contro di lui il giudice Armati. 113 novembre scorso gli Inviò una comunicazione giudiziaria. Il chirurgo era sospettato di aver prestato la sua opera in alcune cllniche private durante le ore di servizio all'Università. Fegiz. prima di essere convocato, si presento spontaneamente al magistrato per dimostrare l'infondatezza dei sospetti. Spiegò ad Armati che come docente universitario è tenuto a lavorare presso l'Università trenta ore setti¬ manali, senza vincoli di orario ed il giudice prese atto, dopo i necessari controlli, delle sue spiegazioni. Ora. però, dal medici si è passati ad altre- categorie. L'inchiesta, inevitabilmente, anche sulla scorta delle denunce che senza soste continuano a giungere In procura, ha iniziato a battere altre piste. Il primo a farne le spese è stato un dipendente delle Usi. Francesco Dalla. Secondo la motivazione contenuta nell'ordine di cattura. Il funzionario dell'Unità sanitaria locale si sarebbe reso colpevole di un tentativo di concussione e truffa approfittando della sua posizione all'interno della struttura pubblica. In parti¬ colare, il suo tentativo sareobe stalo compiuto nei riguardi degli amministratori di un laboratorio d'analisi, il *Preneste.. che dal 1960 opera a Roma Secondo un calcolo approssimativo, se 1 titolari del centro avessero accettato la richiesta. 11 funzionarlo avrebbe tratto vantaggi personali per circa mezzo miliardo di lire. Dalla, infatti, aveva avanzato pretese in occasione del rinnovo della convenzione tra il centro clinico e l'unità sanitaria in cui prestava servizio. Egli, inoltre, secondo la denuncia, avrebbe preteso anche una parte delle azioni della società titolare del laboratorio, r. con.

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