I «peones» della scuola

I «peones» della scuola I «peones» della scuola FIRENZE — In alcune citta d'Italia annunciano che per protesta non presenteranno le liste del candidati. E' possibile che ci ripensino, ma per ora rifiutano il voto. A Firenze no. «L'Aventino non paga—dicono — ; ci considerano 1 "peones" della scuola, ci dimenticano, ma proprio per questo dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti disponibili per far sentire la nostra presenza e far valere le nostre ragioni». Sono i non docenti, segretari e bidelli delle scuole, componenti anch'essi degli organi collegiali. La voce meno ascoltata. •Prima dei decreti delegati—affermano I segretari — il personale era appena sufficiente a far fronte al lavoro richiesto. Con gli organi collegiali l'attività s'è moltiplicata, ma il numero dei non docenti è rimasto quello di una volta». Precisano: «Le ore di lavoro straordinario (massimo di 30 al mese) sono pagate in modo Inadeguato: 3157 lire nette per il segretario capo all'apice delia carriera, noo per il bidello. Se ci fermiamo a scuola per proseguire il lavoro dopo pranzo sono appena sufficienti per pagarci un palo di panini e una birra. Conseguenza. Non facciamo lo straordinario e siccome ti lavoro deve essere comunque svolto, lo sbrighiamo senza la cura che sarebbe necessaria. Ma se a Roma sono contenti cosi—». c. g.

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