Notizie in musica dall'aldilà

Notizie in musica dall'aldilà IL «TRIO» DI SCHOENBERG, PAESAGGIO TRASCENDENTALE Notizie in musica dall'aldilà Composto sul letto d'ospedale a Los Angeles dopo un terrìbile attacco di cuore, il brano è «un viaggio nella terra di nessuno tra la vita e la morte» - L'esecuzione del Trio Viotti TORINO — Nell'estete del 1946 Schoenberg, a sessantotto anni, subì un terribile attacco di cuore. All'ospedale di /.os Angeles fu salvato in cinque ore di cure affannose con ossigeno, adrenalina e borse d'acqua calda. A un certo punto era clinicamente morto e un dottore tentò il tutto per tutto: con un'iniezione di adrenalina direttamente nel cuore letteralmente lo resuscitò. All'alba rinvenne, e non sapeva niente della crisi subita. -Sono risorto da una morte reale», scrisse poi all'amico Stuckenschmidt in Europa. •e ora sto proprio bene». Ancora sul letto d'ospedale, il 20 agosto cominciò il Trio per archi op. 45 che fu terminato il 23 settembre: «Un viaggio nella terra di nessuno tra la vita e la morte», come ebbe a definirlo a Stuckenschmidt. Ricorda Thomas Mann, nel Romanzo di un romanzo: «Mi parlò del suo nuovo Trio appena compiuto e delle esperienze misteriosamente insinuate nella composizione che sarebbe in certo qua! modo un loro prodotto. Disse di avervi rappresentato la sua malattia e la cura medica compreso il male nurse (l'infermiere) e tutto II resto. L'esecuzione sarebbe estremamente difficile, anzi quasi Impossibile o possibile soltanto per tre suonatori d'eccezione, ma d'altro canto molto grata In virtù di straordinari effetti sonori». E alle congratulazioni di Hanns Elster, antico discepolo che fannia ripudiato, ma col quale si riconciliò nel comune esilio americano, rispose: -Sa, ero cosi debole, non so nemmeno che cosa ho scritto. Ho buttato giù qualche cosa». E gli illusilo come certi accordi rappresentassero le iniezioni. Questo eccezionale reportage d'oltre tomba ha eseguito in Conservatorio, per la Camerata Casella, il Trio d'archi che s'intitola al som mo violinista piemontese Gioì ari Battista Viotti, composto dal violinista Renato Biffoli. dalla viola Carlo Poeti e dal celtista Dante Barrano. Giustifica, l'ascolto, questo romanzo biografico di Tod und Auferstehung. morte e resurrezione? Per quanto riguarda gli «straordinari effetti sonori» cui ri riferisce Thomas Mann, senz'altro: coi suol brindi e sussurri il Trio è tutto un'antologia di modi anomali di produzione del suono, tremoli, pizzicati, flautati, glissandi, non esclusi persino l colpetti sul legno degli strumenti. (Non si dimentichi che pure in America era morto l'anno prima Bartók e cominciavano a diffondersi i suoi Quartetti, sommo e insuperato repertorio d'effetti speciali sugli strumenti ad arco). Perciò, anche se non si arriva proprio ad individuare le iniezioni, l'oltremondanità di questo trascendentale paesaggio sonoro è fuori discussione Meno facile seguire il corso della composizione, soprattutto se l'ascoltatore non venga fornito d'un minimo di guida, se non sa. per esempio. che pur essendo un pezzo unico, ininterrotto, il Trio consta di tre più due sezioni, cioè un primo -complesso principale» seguito da un lungo .episodio., un secondo •complesso pttncipale». seguito da un «episodio» più breve, e infine un terzo «complesso principale», senza appendice. Il lavoro è rigorosamente dodecafonico, anzi, »lperdodecafonlco» fu definito da Roman Vlad, perché alla serie completa fondamentale fa seguire un tronco seriale supplementare di sei suoni. Si discute fra i teorici se ciò costituisca un'intensificazione o un rilassamento del rigore dodecafonico. Secondo (Implacabile LeibouAt* il Trio e un passo decisivo verso «l'ale matismo totale», afa pare che questa definizione non garbasse al compositore, e gli estrasse alcune affermazioni che i suoi seguaci non dovrebbero mai dimenticare: •Ogni nesso musicale non può essere fondato se non su motivi e sui loro cangiamenti e sviluppi. La cosa principale resta la bontà della musica. I principi secondo I quali essa è costruita rappresentano una questione di secondo o terz'ordlne». E spiegò che la manipolazione della serie originaria con l'aggiunta d'una semiserie l'aveva fatta per «paura della monotonia» tche Geova lo benedica!). Insomma, a giudicare dal Trio op. 45, come si sta dall'altra parte? Su per più. ri direbbe, come qui. Una tremenda tensione continua, come quella che qui ci logora i nervi. Uno stato prevalente di ansia febbrile, di angoscia e depressione. Ma anche, ogni tanto, miracolose schiarite di estatica quiete, oasi di staticità e di pace (che siano le iniezioni di adrenalina?!, dove ogni tanto s'arresta miracolosamente la bufera infernale imperversante, per esempio, nel canone stretto, seguito da un feroce «fortissimo» ostinato, del secondo •episodio». Laddove il moto sbiadito di valzer lento, alla viennese, con cui si apre il secondo «complesso principale», (ascia infendere che anche laggiit esista qualche /orma di pallido divertimento. Lo stile cromatico di romanticismo quasi tristanlano con cui il lavoro comincia si rinnova nel terzo «complesso pncipale.. in un caso pero e proprio di «ripresa abbreviata» che è rarissimo nella tecnica dodecafonica e che esclude l'idea stessa di atematismo. ma dice molto, per contro, sulla schoenberghiana dialettica di arcaismo e innovazione, di classicità e rivoluzione. Nello stesso concerto l bravi esecutori hanno fatto sentire il brevissimo Satz fUr 8trelchtrio di Webern, un frammento postumo, purissimo ma embrionale, e (con minore aderenza e perfezione) il meraviglioso Divertimento K 563 di Mozart: anche questo, in certo senso, un resoconto dell'ai di là. ma si vede che Mozart aveva visitato il Paradiso e Schoenberg il PurBaton0 Massimo Mila Arnold Schoenberg in una caricatura di David Levine lOopyrisht N.Y. Rrvmr al Hook.-. Opera Mundi e prr nulla .La Slampa.)

Luoghi citati: America, Europa, Torino