Rivera: «Dopo gli insulti volevo lasciare il Milan»

Rivera: «Dopo gli insulti volevo lasciare il Milan» La contestazione al termine della partita col Como Rivera: «Dopo gli insulti volevo lasciare il Milan» MILANO — Gianni Rivera -.i/era fasciare il Milan. La contestazione di una minoranza di tifosi, condotta con toni aspri, violenti durante e al termine della gara col Como, hanno lasciato il segno nel dirigente rossoneri .Acaldo — ha confessato Gianni — dopo quella gazzarra ero intenzionato a rassegnare le dimissioni. Poi ci ho ripensato, non credo che quel tipo di protesta meriti tanta attenzione. Ho riflettuto a lungo, bisognerebbe sempre prendere almeno una giornata di tempo prima di par¬ lare, e sono giunto alla conclusione che il mio posto é qui al Milan. Non credo che il problema della classifica della squadra possa essere risolto dalla società, è una questione di spogliatoio». Un attacco a Gigi Radice? No. assolutamente, e Rivera spiega il suo concetto con queste parole: -Il Milan ha lavorato nel miglior modo possibile, in senso finanziario e organizzativo, per mettere tecnici e gioca lori nelle condizioni ideali per svolgere il loro compito. Più di dare alla squadra la migliore protezione possibile, obiettivamente non si può fare. Radice ha sempre dimostrato di possedere una forte personalità e sono convinto che saprà raddrizzare la situazione. Ho portato di spogliatoio perché è 11 che si vede la forza di una squadra. Non abbiamo sbagliato la campagna acquisti, come insinuano alcuni. Avevamo bisogno di un centrocampista e di un attaccante e li abbiamo presi il Milan è ancora in tempo per recuperare e piazzarsi abbastanza In alto.. Ali improvvisata conferenza stampa di Rtvera era presente anche Felice Colombo che ho confermato le sue intensioni di cedere il pacchetto di maggioranza delle azioni Sembra che la settimana scorsa abbia ricevuto una grossa offerto, ma il •patron, del Milan avrebbe chiesto tempo: anche Castelfranchi è tornato alla carica ma. si dice, con una cifra assai lontana da quella indicata dal clan di Colombo. Il •patron» di via Turati ha avuto uno sfogo coi giornalisti. •I tifosi — ha detto — dimenticano che in galera ci sono andato per 11 Milan. E* vero che ho sbagliato, ma ho pagato quell'errore a caro prezzo. Più di coti per la squadra non potevamo fare; negli ultimi quattro anni abbiamo speso più quattrini che non nelle precedenti gestioni messe assieme. Pochi giorni fa si é reso necessario un rinforzo, per l'assenza di Baresi, e abbiamo rimediato sborsando un altro miliardo. Orca vogliono questi tifosi? Temo che la colpa sia di Rivera poiché fa rima., con galera. Col mio cognome non riescono a trovare alcuno slogan». In effetti se esistono due .innocenti, inquesta situazione sono proprio Rivera e Colombo. Una volta tanto, si dirà, eppure é cosi. Il Milan ha un parco giocatori di tutto rispetto, non può essersi imbolsito in poche settimane. La squadra di Giacomini era agile, serena, andava in gol con diversi uomini; oggi c'è il rischio del crollo. Giorgio Gandolfl

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