Le banche decideranno domani il destino del «grappo Pianelli»

Le banche decideranno domani il destino del «grappo Pianelli» Breve rinvio di 48 ore in Regione, forse uno spiraglio nella crisi Le banche decideranno domani il destino del «grappo Pianelli» TORINO — Per la -Pianelli e Traversa». Il piccolo impero di 28 aziende che (a capo al presidente del «Torino Calcio», si va verso una (orma di amministrazione concordata? Lo si sapra domani, al termine di un nuovo incontro (dopo quello di ieri) che i rappresentanti delle tredici banche avranno in Regione con il presidente Enrietti e l'assessore regionale al Lavoro Sanlorenzo. Che cosa uscirà però dal nuovo summit è difficile dirlo. Ieri, in Regione, ci sono state due riunioni piuttosto calde (una con 1 banchieri: l'altra, parallela, con Pianelli) In cui si è parlato di lutto: della -relazione Piceni-, positiva per Pianelli e l'occupazione, con qualche rischio per I banchieri: della necessità di • ricapitalizzare- il gruppo (Pianelli. oltre al denaro portato da nuovi partner che sta cercando Mediobanca, è disposto ad allenare beni e immobili pur di far partire un aumento di capitale): della volontà espressa dallo stesso Pianelli di chiudere tutto se le banche avessero risposto negativamente alla richiesta di intervento (tre miliardi subito per pagare gli stipendi: una riduzione degli oneri passivi (ino al dicembre '82 e un finanziamento di 29 miliardi — secondo il quadro tracciato dalla relazione Picalti — per rimettere definitivamente in sesto i conti del gruppo di Cascine Vica). La riunione e servila a non I.-.r chiudere tutte le porte, da Itane delle banche, ma ad aprire uno spiraglio nella crisi. Dal vertice, infatti, dice una nota della Regione, e •emersa la disponibilità del sistema bancario piemontese e nazionale, stante l'importanza e la consistema del complesso delle aziende, a compiere ogni sforzo per il loro risanamento finanziario e gestionale-. In questo quadro, aggiunge la nota, è -stata posto l'accento sulla necessiti prioritaria della ricapitalizzazione del gruppo-, mentre -dal canto suo la proprietà ha dato la propria disponibilità ad accettare un sistema di control¬ lo finanziario e gestionale tale da consentire il mantenimen todell'attività produttiva-. In altre parole questo vuol dire che Pianelli accetterebbe una forma di -amministrazione concordata- con il sistema bancario, mentre è decisamente contrario all'-amministrazione controllata- come vorrebbero al uni banchieri (perche — dice Pianelli — nessun cliente affiderebbe più commesse, che richiedono magari un anno o due di lavoro a un gruppo la cui sorte e appesa a un filo) o al -commissario-, previsto dalla -legge Prodi-, come vorrebbero invece altri. Il braccio di forza tra Pianelli e I banchieri si gioca anche su questo terreno. Oltre che. naturalmente, sulle cifre indicate dalla -relazione Picatti- che. come detto, danno un giudizio piuttosto positivo sul gruppo e dimostrano che la Pianelli e un'azienda industrialmente valida, con (idi per 50 miliardi (un terzo in conto corrente e due terzi commerciali) tutti però -autoliquidabili- e crediti aperti (con enti pubblici e ditte private) che superano gli 80 miliardi. Alla Regione sperano di poter trovare una soluzione. Nella riunione fissata per do mani, conclude la nota diffusa ieri, -saranno assunte le necessarie decisioni che dovranno consentire la risoluzione in tempi brevi, della cor responsione del salario ai la voratori (che non lo ricevono da oltre un mese, n.d.r.). non che di tutte quelle misure indispensabili per avviar,■ il risanamento e garantire la continuità produttiva del gruppo Pianelli-. Cesare Rottati e del Torino calcio

Persone citate: Enrietti, Pianelli, Picatti, Piceni

Luoghi citati: Torino