Palermo, chiede l'esonero il questore «citato» nelle liste di Licio Gelli

Palermo, chiede l'esonero il questore «citato» nelle liste di Licio Gelli Palermo, chiede l'esonero il questore «citato» nelle liste di Licio Gelli DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PALERMO — Il questore di Palermo. Giuseppe Nicolicchia. si è dimesso. Il suo nome era stalo collegato alla -P2-: era fra quelli trovati nelle carte di Licio Gelli. In una lettera al capo della polizia, prefetto Coronas. il dottor Nicolicchia ha chiesto di essere sollevato dall'Incarico. Per II momento egli conta di rimanere a disposizione quale ispettore generale del ministero dell'Interno. Nella lettera, il questore accenna fra l'altro -alla insistenza con cui da qualche parte mi si è pervicacemente accusato-. Lo scandalo che ha investito i vertici della principale questura siciliana si trascina dall'estate scorsa. Oltre al nome di Nicolicchia era stato fatto quello del dirigente della squadra mobile. Giuseppe Impallomeni. assurto all'importante incarico senza essere molto conosciuto tra gli investigatori impegnati nella lotta alla mafia. Il dottor Impallomeni era stato chiamato a Palermo proprio di Nicolicchia per rimpiazzare Boris Giuliano, il capo della -Mobile- palermitana assassinato in un agguato mafioso l'estate di due anni fa. Solo in seguito, comunque, si parlò della loggia P2 in relazione sia al questore sia al dirigente della squadra mobile. Nicolicchia. ad ogni modo, ha assunto una linea difensiva che egli continua a definire -netta e limpida-. Eccola in sintesi: anni fa. gli proposero di aderire alla loggia di Gelli e vi fu uno scambio epistolare. Ma. prima ancora di sottoscrivere l'adesione. egli fece sapere di non essere disponibile temendo l'Incompatibilità con la sua carriera. Dopo tale giustificazione, (inora presa per buona dal ministero dell'Interno, sono stali i comunisti di Palermo a premere perché il questore Nicolicchia fosse allontanalo. Nella lettera inviala ieri al capo della polizia, riallacciandosi alla - piena soddisfazione- ottenuta dalle massime autorità regionali. Nicolicchia afferma che -l'insistenza con cui da qualche parte è stato chiesto pervicacemente in sede politica regionale e nazionale il mio allontanamento dalla questura di Palermo ha costituito e costituisce un grosso ostacolo alla consueta serenità con cui ho svotto sempre il mio ufficio-. Antonio iUvidà

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