Altra imhiesta sui petrolieri per una truffa di IO miliardi

Altra imhiesta sui petrolieri per una truffa di IO miliardi Mentre le indagini procedono, emergono le origini lontane dello scandalo Altra inchiesta sui petrolieri per una truffa di 1O miliardi Il pm chiede il rinvio a giudizio di padre e figlio Magnata di Leinì e di 35 complici fra cui due funzionari dell'I?tif, un maresciallo della Guardia di Finanza, industriali piemontesi e lombardi Altri guai in vista per Luigi e Sergio Masnata (padre e figlio) titolari della •Oeneral OH Company- di Leinl e i loro complici, in una truffa di petroli che è costata 10 miliardi di evasione fiscale allo Stato. Il pubblico ministero Pepino ha chiesto ieri il rinvio a giudizio di 37 persone. Ora. gli atti dell'inchiesta su questo vecchio episodio di contrabbando (i fatti sono del °74-76) passano al giudice istruttore Onf- fey per la conclusione dell'istruttoria. Nella vicenda dello scandalo dei petroli la giustizia va avanti come un gambero, cioè a ritroso nel tempo. A mano a mano che 1 magistrati procedono nelle indagini vengono alla luce episodi criminosi commessi anni addietro. E' esattamente quanto sta succedendo per i due Masnata. già condannati dal tribunale di Torino il 19 marzo scorso, a due anni di reclusione Luigi Masnata (che si é costituito proprio durante il processo dopo una lunga latitanza), a tre anni il figlio Sergio, latitante, entrambi a due miliardi di multa per una evasione fiscale del °76. Le richieste di rinvio a giudizio del pubblico ministero Pepino riguardano una truffa commessa sempre alla -Oeneral Oil Companydi Lelnl. per episodi accaduti, prima di quelli per cui sono e r , o o stati giudicati in tribunale. Il meccanismo della frode è ormai noto. L'azienda di Leinl. oltre che a lavorare prodotti petroliferi, commerciava in -pezzi di carta-, cosi erano infatti considerati dai petrolieri gli .H Ter-, i documenti di certificazione dei prodotti in uscita o in entrata dalla fabbrica. La frode allo Stato si articolava in diverse fasi. Il prodotto petrolifero, giunto alla ■Oeneral Oil Company- di1 Leinl. veniva travasato in depositi clandestini, sempre all'Interno dell'azienda, dove era tranquillamente prelevato dai complici della banda e smerciato sul mercato nero del contrabbando. Il traffico ■cartaceo- invece consentiva ai due Masnata di avere da altri Industriali petroliferi gli ; -H Ter- per gasolio da riscaldamento in uscita dalla fabbrica. La differenza di prezzo tra i due prodotti (con una sensibile e diversa imposizione fiscale) costituiva 11 primo -utiledei contrabbandieri, al quali occorre aggiungere l'altro provento, è cioè il ricavato dalla vendita di contrabbando del prodotto. Soltanto una minima parte del -lavoratousciva dalla fabbrica con le ■carte - In regola. Tra i complici dei Masnata. per i quali il p.m. Pepino chiede il rinvio a giudizio, vi sono pubblici ufficiali dello Stato che hanno reso possibile la truffa con la loro complicità: 1 due funzionari dell'Ut.' (Ufficio tributario imposta di lab- ; I brlcazione). Antonio La Rosa e Fiorano Semprini (sono già i I stali in carcere e oggi sono in liberta provvisoria): il maresciallo della guardia di Finan! za Aldo Setti, in servizio alla ! ■Oeneral Oil Company», gli i I industriali lombardi Giuseppe Mancini e Andrea Cazza- ; irriga: il novarese Giampiero i I Terzi, il torinese Ezio Zunlno. altri petrolieri piemontesi, tra : quali Aurelio Alecci. titolare della «Caltor- di Collegno, una delle tante aziende finite1 ; nel mirino dei magistrati L'inchiesta che sta per concludersi è la prima di una franche che dovrà tar luce sui traffici dei Masnata con la ■Stedi - di Plossasco.

Luoghi citati: Collegno, Torino