«Lavorare di più e meglio o l'Italia va in serie C» di Mario Salvatorelli

«Lavorare di più e meglio o l'Italia va in serie C» Come sarà F82 secondo il Forum Saint-Vincent «Lavorare di più e meglio o l'Italia va in serie C» ROMA — L'Italia ha perso la sfida degli Anni Settanta, ma può vincere quella degli Anni Ottanta se esce dalla 'Ubriacatura, del passato, prende atto di essere un Paese di serie >B> e imbocca la strada maestra della produttività, per non cadere in serie »C». Questa, non certo consolante conclusione i emersa dal pareri degli economisti riuniti per due giorni a Roma, nella sede del Cnel. dal terzo Forum Saint-Vincent, per rispondere alla domanda: «Come sarà il 1982?.. // presidente. Siro Bombardini, riassumendola ieri sera, ha fatto una precisazione, che esce da queste classificazioni generiche, ma non tanto, per entrare nel vivo dei problemi da risolvere. Si è chiarito, cioè, che stiamo vivendo da quasi un decennio, e per parecchio tempo ancora dovremo contifere, con un In nazione che non è determinata dalla domanda, ma dall'offerta. Ed ecco che il discorso tocca, per prima fra tutti i Paesi occidentali. l'Italia, ne spiega il più elevato tasso d'inflazione e le indica i rimedi. Si deve. però, prendere, atto che la crisi dei settori fonda¬ mentali non può essere trattata nel nostro come negli altri Paesi, che hanno eliminato centinaia di migliaia di posti di lavoro: oltre ZOO mila solo nella Comunità europea nella siderurgia, mentre in Italia, dal 1974 a oggi, sono aumentati di 7 mila unità Non è neppure pensabile battere la via. illusoria e senza sbocco, delle variazioni di cambio della lira. Occorre, invece, imboccare la strada maestra dell'aumento della produttività, cioè del rapporto tra costo del lavoro e unità di prodotto, come ha detto al convegno Giovanni Scanagatta. Forse, ha aggiunto Bombardini, parafrasando il vecchio detto che la guerra è cosa troppo seria per affidarla ai generali, sì potrebbe after- mare che la lotta all'inflazione è troppo importante per lasciarne la soluzione alle parti sociali. Il governo Spadolini, in realtà, ne ha fatto il suo obiettivo primario, fissando quel tetto del 16 per cento nel 1982. Ma. a parte il pericolo, come qualcuno ha osservato, che il massimo diventi un obicttivo, per alcuni settori tendenzialmente portati a un minore aumento, e che per altri settori il tetto diventi un pavimento, si sono fatte concessioni fiscali agli imprenditori e ai sindacati, senza subordinarle alla loro adesione al patto contro l'inflazione. Inoltre, e su questo punto si i in particolare soffermato Mario Monti, la politica monetaria attuata quest'anno lascia prevedere nuovi inasprimenti nel prossimo, quindi un'ulteriore crescita dei tassi d'interesse, anche se non verrà sfondato il .tetto, dei 50 mila miliardi di disavanzo pubblico. E questo perché la disponibilità di credito per il settore produttivo, continuerà ad assottigliarsi. Anche il .divorzio, tra Tesoro e Banca d'Italia, in teoria lasciata libera di misurare il proprio concorso a soddisfare la .fame, di denaro del settore pubblico, minaccia di rimanere sulla carta, e di trasformare in pratica il matrimonio in concubinaggio. In conclusione, se la via da battere, per evitare la retrocessione definitiva del nostro Paese dall'Europa al Terzo Mondo, è quella della produttività, nel 1982 dovremo affrontare.con più responsabilità dalle parti sociali, con spirito più aperto dalle autorità politiche e monetarie, i nostri nodi strutturali, nel campo del lavoro, in quello del credito e in quello del movimento dei capitali. Non è vero che il 1982 è già condizionato dai nostri comportamenti degli ultimi anni. Sembra vero, però, che il 1982 potrà condizionare il nostro futuro, nel breve e nel più lungo termine. Mario Salvatorelli

Persone citate: Bombardini, Giovanni Scanagatta, Mario Monti, Siro Bombardini, Spadolini

Luoghi citati: Europa, Italia, Roma, Saint-vincent