Duglio: Ero costretto a fare il terrorista

Duglio: Ero costretto a fare il terrorista Genova, parla uno dei 48 imputati Duglio: Ero costretto a fare il terrorista Il giovane accusa Riccardo Dura: «Minacciava i brigatisti più giovani e li controllava» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE GENOVA — E' proseguito ieri in Corte d'Assise l'interrogatorio dei 48 giovani, imputati d'essere componenti e attivisti della colonna genovese delle Brigate rosse. Più che i fatti, un po' frammentari e smozzicati, che emergono dal complessi, e talvolta confusi Interrogatori (confusi, perché l fatti. 1 progetti son mescolati, nelle risposte dei giovani a contorte valutazioni politiche e ideologiche, espresse con linguaggio fumoso), interessa ricostruire la fisionomia di queste .colonne*. Invano si cercherebbe una vera «mente*, magari distorta, ma rivoluzionariamente lucida: si fa strada Invece, esempre di più. la logica piagnucolosa e ottusa di emerginatl e di giovani non in grado di compiere analisi lucide e dagli obbiettivi contraddittori. Tutti erano dominati — non si sa se però adesso c'é una interpretazione esagerato, a posteriori, dei fatti — dalla aggressività brutale di Riccardo Dura, uno dei quattro uccisi In via Fracchla. che era il .duro* e il killer del gruppo. Dura si incericava spesso delle azioni più rischiose e sanguinose, e al tempo stesso, controllava l'operato dei brigatisti più giovani, spaventandoli e minacciandoli. Questo, quanto é emerso dall'interrogatorio più importante di ieri mattina, quello di Adriano Duglio. il quale ha ammesso d'aver fatto parte del .commando • che organizzo l'assassinio del commissario di p.s. Antonio Esposito: vi fu costretto in pratica da Dura, dopo che lo stesso Duglio aveva cercato di uscire dall'organizzazione. Duglio ha confessato d'aver preso parte ai due attentati incendiari contro l'automobile dell'architetto Angelo Sibilla, ex segretario regionale della de, poi «gambizzato* dai Br Dura. Lo Bianco e Baisi rocchi. Duglio. infine, ha illustrato alcuni progetti d'azione delle Br. che non furono attuati: un attentato, forse una • gambizzazione* ai danni del vicequestore Arrigo Molinari e l'assassinio della vedova del commissario Esposito, che è ispettrice della polizia femminile. In apertura di seduta c'era stato, prima dell'interrogatorio di Duglio. un ritorno di otto dei quattordici imputati che ieri avevano lasciato l'aula per protestare .contro la giustizia borghese.. Due donne, la Ferrari e la Calarese. hanno ribadilo dalle gabbie che gli imputati al processo «non sono pentiti, (il che ha confermato il clima di minacce che pesa sui 48 rinviati a giudizio). Quindi gii otto sono nuovamente usciti, sotto scorta, dal palazzo di giustizia e sono tornali nel carcere di Marassi. Più rapidi gli ult.iin interrogatori della mattinata. Non sono emerse contraddizioni rispetto alle deposizioni già rese in istruttoria. Claudio Dotti Ita ammesso di aver conosciuto alcuni brigatisti, ma ha negato di aver preso parte al movimento clandestino. Mauro Bruzzone. tecnico dell'Itolsider. ha detto di non essere un br p.l.

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