Torna il nazionalismo della Grecia timori in più per i generali turchi

Torna il nazionalismo della Grecia timori in più per i generali turchi In crisi il fianco Sud della Nato dopo la vittoria di Papandreu Torna il nazionalismo della Grecia timori in più per i generali turchi DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE ANKARA — Allungata sul Mediterraneo, ma già con Mar Nero e Caucaso alle spalle, la Turchia si tormenta dentro questa sua natura ambigua, che la fa confusamente Europa e Asia. I gran tuoni che Papandreu lancia dalle rive dell'Egeo hanno riaperto una lite che sembrava rassegnala, e all'improvviso il fianco Sud della Nato é ridiventato la trappola d'una crisi: vengono rimessi in discussione alleanze e accordi, lutto torna materia di negoziato, e la frontiera che si stende alle pendici del grande impero sovietico riscopre preoccupazioni e incertezze, come nell'anno di Cipro. Un'ipotesi probabile è che Papandreu non sia poi quel mastino feroce che lasciava credere sulle piazze greche, durante i comizi del Posole: i greci posseggono buona natura di mercanti, e secoli di traffici su ogni mare li hanno dotati duna diabolica abilità a trarre guadagni anche dalle pietre: alla fine, perciò, anche Papandreu potrebbe scoprirsi buon navigatore e mettere in offerta il suo nuovo potere sull'Egeo, ma senza alcuna voglia reale di rottura. Nessu- l no. tuttavia, può esserne anI ioni certo, e gli occhi si punI tano allora sulla Turchia. Con le preoccupazioni che arrivano da Ovest per il dibattito assai aspro sull'inj gresso della Spagna nella Na{to. e con le tensioni che anco| ra si accumulano a Nord, nelI lo scontro convulso delle fabbriche polacche, queste grandi pianure dell'Anatolia che I s'allargano ai piedi dell'Ara- 1 rat dovrebbero essere almeno ! un solido bacino di tranquillità, al quale ancorare buona parte dei problemi che investono gli equilibri militari dell'Europa. Ma non è cosi. Ad Ankara c'è il coprifuoco dall'1.30 alle 5 del mattino, e durante 11 giorno le pattuglie dei soldati vanno lentamente per i marciapiedi del centro col mitra imbracciato e l'elmetto bianco calato sugli oc-chi. Da un anno la Turchia è governata dai militari, su tut- to il territorio c'è la legge marziale, i tribunali speciali chiedono ogni giorno decine di condanne a morte. Si sente soffiare nuovamente qui il orientale., e la frontiera incerta che Mustafà Kemal vecchio vento del .dispotismo aveva segnato settantanni fa tendendo la mano verso l'Eu- ropa rischia d'esser cancella- la via da questo vento di dittatura. Quando i generali hanno preso il potere, il 13 settembre dello scorso anno, non ci fu un solo morto, né un ferito: l'operazione fu facile e perfetta, come un'esercitazione di quelle che si fan fare ai soldati una volta l'anno per fargli giocare la guerra: ma questa volta in poche ore venivano cancellate tutte le leggi e tutti i diritti. Il Parlamento fu chiuso, i due ex premier Ecevit e Demirel vennero messi sotto custodia, te galere si aprirono per 43 mila •terroristi.. | media di 10 morti al giorno ! nella guerra tra bande di de stra e di sinistra, e una cieca Il Paese di cui 1 generali s'impadronivano era uno Stato allo sfascio: la violenza politica terrorizzava in modo indiscriminato, facendo una lotta di potere tra i due partiti più forti inchiodava il Parlamento alla immobilità, consumando in una serie infinita di ostruzionismi (ci vollero sei mesi e più di 150 scrutini per eleggere l'ultimo presidente della Repubblica) ogni forma j possibile di governabilità. La i maggior parte dei turchi ac colse i militari con un sospiro di sollievo. Ma è passato più d'un anno e i segni della restaurazione democratica non si vedono ancora. In galera restano oggi 29 mila .terroristi», che è comunque una cifra impressionante, dentro la quale finisce inevitabilmente per essere rastrellata anche larga parte dell'opposizione soltanto Ideologica (e non anche armata) al regime militare: e ora sono slati sciolti i partiti, tutti i partiti, compreso quello ReMimmo Candito (Continua a pagina 2 In quarta colonna)

Persone citate: Demirel, Ecevit, Mustafà Kemal, Papandreu