Più produttività e meno assenteismo gli obiettivi dei delegati ad Arese di Marzio Fabbri

Più produttività e meno assenteismo gli obiettivi dei delegati ad Arese Più produttività e meno assenteismo gli obiettivi dei delegati ad Arese ARESE — Il clima non è quello teso dei momenti storici, eppure 11 consiglio di fabbrica tenuto ieri all'Alfa Romeo di Arese potrebbe avere conseguenze di grande portata. Ad una minaccia — vera o presunta ancora non si sa — di cassa integrazione generalizzata 1 lavoratori decidono di rispondere con l'aumento della produttività, con la lotta serrata all'assenteismo e al parassitismo nei reparti. D tutto passa attraverso l'applicazione dell'accordo della scorsa primavera sul gruppi di produzione. • Una afida e un'alternativa reale al modo di vivere in questo Paese* lo ha definito Ricotti della Fiom. Tra le varie componenti, é ovvio, rimangono pieghe polemiche, Interpretazioni difformi su questioni che in questo momento possono essere definite di contorno. La sostanza é che i gruppi di produzione devono andare avanti perché già danno buoni risultati anche se la loro applicazione non è totale: l'aumento di produttività è del 9 per cento (6 per cento secondo l'Alfa). Dice Osanna, delegato della catena: •Starno In IH e solo 4 sono contrari al gruppi, forse perché adesso non possono starsene a far nulla com'erano abituati. Siamo passati da 58 a 82 auto il giorno, ma c'è l'attenda che ci vuole sabotare, attraverso i capi che capiscono come, andando avanti così, contano sempre meno e sono improduttivi.. Più articolato l'Intervento di Chiappi¬ ni della Uìlm. 'Sapevamo tutti che cosa erano i gruppi e che l'alternativa a essi era la ristrutturazione. La nostra strategia deve essere quella del riequilibrio delle risorse umane interne (e cioè mobilità), aumento dei carichi di lavoro e riapertura del turnover*. In pochi mesi. Infatti, dall'Alfa se ne sono andati in 500 che potrebbero diventare un miglialo entro 1 dodici mesi. «Dobbiamo—ha aggiunto — costringere l'azienda ad applicare i gruppi per intero, altrimenti l'Alfa verrà ingoiata dall'accordo che ha fatto con la Fiat*. Per Rigo della Firn il tempo concesso per l'applicatone del gruppi era insufficiente. Ora è necessario sviluppare 11 potere di controllo sulle politiche aziendali, ma per questo sono necessarie conoscenza e competenza. Non si sa bene ancora, ha proseguito, quali saranno le richieste di cassa integrazione ma per Rigo è necessario sin d'ora pensare di autogestire l'Alfa a livelli produttivi che non consentano interventi della dire' zlone: anche raggiungendo la cadenza di 620 auto 11 giorno. Ricotti, della Fiom, ha rilevato che manca ancora la coscienza del possibile dramma che sarebbe una cassa Integrazione generalizzata: tassi ancora troppo alti di assenteismo ne sono il sintomo. Realisticamente ha osservato come «nessuno poteva pretendere che l'accordo sui gruppi cancellasse per sempre la cassa integrazione. Sfa un conto è una cassa complementare all'accordo, un altro quella di cui si parla*. Tutti o quasi gli oratori hanno anche duramente attaccato l'inerzia aziendale sul mercato per quanto riguarda il lancio di nuovi modelli. •/ gruppi — ha detto Ferrari, delegato della progettazione — dovevano servire ad accelerare quei processi, invece i tempi sono ancor più lunghi di quelli di una volta*. Per quanto riguarda la richiesta di cassa integrazione per duemila lavoratori dovuta a stoccaggio eccessivo di cambi e motori, il consiglio di fabbrica è orientato a dire di no alla direzione In quanto l'accumulo sarebbe dovuto a errata programmazione. Comunque della questione si parlerà oggi in Intersind. Si è parlato anche di terrorismo, un tema scottante dopo l'arresto di Vittorio Alfieri, delegato di reparto prima di darsi alla latitanza *Non ci siamo mai nascosti he tra di noi ci sono terroristi* è stata la posizione comune *ma attraverso questa constatazione non può e non deve passare un attacco al sindacato*. Al termine dei lavori é stato votato un documento che critica il sistema delle indiscrezioni giornalistiche (sulla cassa integrazione), sostiene la validità dell'accordo di primavera e di una strategia di sviluppo, contesta le logiche recessive, chiede chiarimenti sulla portata dell'accordo con la Fiat. Marzio Fabbri

Persone citate: Osanna, Ricotti, Vittorio Alfieri

Luoghi citati: Arese