Scuse sovietiche per il sommergibile Stoccolma: il capitano deve parlare

Scuse sovietiche per il sommergibile Stoccolma: il capitano deve parlare Il clamoroso gesto di Mosca non è servito a sbloccare la situazione Scuse sovietiche per il sommergibile Stoccolma: il capitano deve parlare DAL NOSTRO CORRISPONDENTE STOCCOLMA — Per la prima volta nella sua storia. 11 governo sovietico ha presentato le sue scuse a un altro governo, quello di Stoccolma. E' stato costretto a farlo dall'atteggiamento decisamente intransigente della Svezia nel caso del sottomarino • 137 • incagliatosi la notte tra martedì e mercoledì nell'arcipelago di Karlskrona sul Baltico, dove evidentemente si trovava in missione di spionaggio. Ma Stoccolma non si ritiene ancora soddisfatta: prima di mandare i rimorchiatori a disincagliare l'unità in difficoltà, infatti, pretende che il comandante del .137. sbarchi, presenti i libri di bordo e accetti di subire un interrogatorio .in territorio svedese-. -Ci dovrà anche fornire una spiegazione logica sul perché si trovava nelle nostre acque., 1 ha dichiaralo un portavoce I della Marina, precisando che •di guasti alle apparecchiature di bordo non vogliamo sentir neppure parlare-. Stoccolma ha acconsentito che all'interrogatorio te stato precisato che non si tratterà I di un colloquio) siano presenti due rappresentanti dell'ambasciata sovietica, i quali, però -non avranno diritto di aprir bocca, solo di ascoltare-. Appena saputolo, due diplomatici sono partiti per Karl- j skrona con un aereo noleggiato e si sono sistemati in un albergo dopo avere inutilmente chiesto di andare a bordo del sottomarino I politici sembrano ormai intenzionati a chiudere lì più presto possibile la vicenda, ma non 1 militari. Il comandante del «137- infatti non ha ancora ricevuto dal comando1 di Kallntngrad. da cui dipende, l'ordine di scendere a ter- ; ra (gli svedesi ascoltano tutte ' le comunicazioni radio tra il so' tomanno e la costa della ; Lituania, da dove è partito). Secondo le autorità di Stoccolma, vi sono infatti contrasti tra il ministero degli Esteri e 1 comandi militari sovietici. | per i quali è impensabile permettere che un ufficiale possa venire interrogato sugli scopi della sua missione dai rappresentanti di un'altra nazione. E sino a quando a Mosca 1 politici non avranno il sopravvento, non accadrà nulla di nuovo, e 11 «137» rimarrà incagliato nell'arcipelago e strettamente sorvegliato. Ieri i reparti di fanteria di marina sono stati rinforzati con contingenti di paracadutisti con la faccia coperta di nerofumo: un ufficiale ha detto che mancano gli spari, ali rimenti parrebbe di essere realmente in guerra. Intanto circola una specie di dossier sul comandante PJotr Ouzjin. 30 anni: nato a Baltljsk. in Lettonia, ha tatto il corso di ufficiale presso la scuola di Leningrado e parla benissimo l'inglese, oltre allo svedese. Secondo il capitano svedese che agisce come ufficiale di collegamento e che e già stato sei volte a bordo del «137». anche diversi membri dell'equipaggio sovietico capiscono o addirittura parlano lo svedese È a Stoccolma ci si chiede quali fossero i veri scopi della missione in Svezia da parte di uomini che una volta a terra avrebbero potuto comportarsi come gente del posto. Si dice anche che con ogni probaDilità l'incidente nell'arcipelago di Karlskrona costerà al capitano Ouzjin la carriera: i suol superiori infatti non gli perdoneranno di certo di avere fatto incagliare il sottomarino in un modo che ha screditato l'intera flotta sovietica del Baltico, definito • mare della pace •. Walter Rosboch

Persone citate: Walter Rosboch