Sperry: il cervello ultima frontiera

Sperry: il cervello ultima frontiera Sperry: il cervello ultima frontiera Chi è il Nobel per la Medicina NEW YORK — Il giorno che fu insignito del Nobel per la Medicina. Roger Sperry si trovava in una cava di ghiaia della Bassa California, in territorio messicano. «Mi ci ero dovuto rifugiare con mia moglie Norma — mi ha spiegato — per sfuggire ad un uragano*. Ascoltò per caso la notìzia del premio alla radio nel suo camper. Ora nella sua villa di Lombardy Road e nel suo ufficio di California Street a Pasadena, i telefoni squillano senza interruzione. In due settimane, gli sono pervenute da tutto il mondo circa 500 richieste di interviste. Il clamore del Nobel tuttavia ha quasi offeso la sua indipendenza: egli si considera una specie di Cincinnato della scienza, e lascerebbe volentieri ai colleghi i pubblici dibattiti. Roger Sperry è nato ad Hartford, nel Connecticut, nel 1913, si è laureato all'Oberlin College nel 1935 e specializzato in psicologia all'Università di Chicago nel 1937. E' giunto al Caltech il prestigioso istituto di Tecnologia della California, sullo slancio dei suoi studi sull'organizzazione del pensiero e il funzionamento dei neuroni o cellule nervose. Come scienziato, Lois McBird lo ha paragonato a Darwin e a Freud: »E' un genio», ha asserito, «che ha aperto alla medicina l'ultima frontiera: quella della psiche umana'. Sperry ha portato l'umanità alla scoperta dei segreti della coscienza. I suoi studi promettono di rivoluzionare non solo la neurobiologìa e la psicologia, ma anche l'istruzione e il costume. Ne potrebbe scaturire una definizione diversa della colpevolezza per taluni reati; delle differenze tra l'uomo e la donna; della condizione dei mancini. «Le vere meraviglie del Duemila — mi dice ora — verranno non dalla conquista dello spazio ma da quella della nostra psiche. Le scienze ad essa connesse cominciano solo ora a imporsi: ma ci apriranno orizzonti mai sognati'. Già prima di Sperry si sapeva che il cervello è formato da due emisferi, ciascuno dei quali controlla la parte opposta del corpo. Ma il neurobiologo ha scoperto le correlazioni tra le due parti. L'Accademia svedese delle scienze ha motivato il premio Nobel con la tesi che Sperry «ho fornito uno strumento di penetrazione in sfere di attività del cervello rimaste sinora quasi completamente sconosciute'. -Egli ha svelato in maniera brillante — prosegue la motivazione — i segreti dei suoi due emisferi, dimostrandone l'alta specializzazione, e individuando in quello di destra alcuni degli attributi superiori'. I primi esperimenti del neurobiologo del Caltech risalgono a una ventina di anni fa. Sperry aveva constatato che si potevano separare i due emisferi, tagliando il fascio nervoso che li unisce (la grande commensura) senza influire né sull'intelligenza né sul comportamento dei pazienti. Suggerì di farlo sugli epilettici incurabili, per bloccare il passaggio delle convulsioni da un emisfero all'altro. Gli interventi chirurgici gli dettero ragione. Ma lo scienziato dovette constatare che gli epilettici cosi curati venivano di fatto a disporre di due cervelli autonomi che si ignoravano a vicenda. Egli dimostrò quanto prima si intuiva solamente: che quello di sinistra possiede la chiave del linguaggio e del calcolo, e quindi del ragionamento, mentre quello di destra è «muto» ma percepisce meglio lo spazio e 11 suono, e quindi la musica e la geometria. Il premio Nobel ci ha ricordato che l'occhio umano è condizionato in prevalenza dall'emisfero cerebrale sotto cui si trova. Sperry mostrava al paziente l'immagine di una chimera per un periodo brevissimo di tempo, mezzo uomo a un occhio, mezza donna all'altro. Una persona normale avrebbe descritto l'immagine composita nei particolari; il paziente dal cervello tagliato in due descriveva o un uomo o una donna, a seconda dell'emisfero che l'aveva percepita. •Da questo e altri esperimenti', mi ha ripetuto lo scienziato, «dedussi che nell'uomo convivono, per cosi dire, due correnti di coscienza, ciascuna delle quali è priva di contatto con le esperienze dell'altra. Inoltre, accertai che quello di sinistra non era il più dotato, ma che veniva privilegiato dall ìstruzione e dal costume». Roger Sperry ha dato alla neurobiologia un altro fondamentale contributo, confermando che i neuroni sono determinati dai geni e si sviluppano sulla base di una programmazione chimica. Il cervello, egli ha spesso dichiarato, è il più complesso dei computèrs. e quelli elettronici al suo paragone sono un gioco da bambini. I due emisferi contengono un centinaio di miliardi di cellule nervose, che nascono al ritmo di migliaia nel feto, dentro il grembo materno, nei primi mesi della gravidanza. Al parto, il patrimonio di neuroni del neonato è ormai definito e non si può rinno¬ vare. Non sono ancora formati invece tutti i circuiti , nervosi, forse 300 mila, che collegano le cellule tra di loro e con gli organi e i tessuti periferici. L'evoluzione psichica dell'uomo è possibile perché tutti i neuroni vengono inseriti subito nei relativi circuiti: sarà l'esercizio imposto dall'ambiente — il tessuto culturale — a connetterne alcuni. Le conseguenze di tutto ciò sono impressionanti. Se il patrimonio di neuroni di un paziente è incompleto, si riuscirà ad integrarlo inserendogli gli elementi chimici mancanti? Quanto ai circuiti nervosi, perché certuni non sarebbero plasmabili con speciali pratiche e insegnamenti? Da molti considerato un pioniere, con modestia egli rileva che, più delle sue scoperte, sono importanti i problemi da esse posti. In realtà Sperry è uno dei grandi capiscuola della storia della medicina. Quasi tutte le principali esplorazioni del «pianeta mente» assumono le sue conclusioni come punto di partenza. Il debito con lui contratto dalla società è senza limiti: il premio Nobel ha posto in condizione di sconfiggere turbe mentali ritenute sinora incurabili e in un futuro non lontano di affrontare preparati l'ingegneria genetica. Al Caltech la magnifica eredità di Roger Sperry viene sottolineata con ipotesi che turbano profondamente il laico. Come si configura la consapevolezza dell'uomo — e quindi il diritto — quando un'azione viene ordinata da un emisfero e compiuta all'insaputa dell'altro (dottor Jackyll e mister Hyde)? Tale dicotomia non può essere annullata, fino a prevenire i comportamenti aberranti? Non sbaglia la società occidentale, premiando la razionalità dellèmisfero sinistro e penalizzando l'estrosità di quello destro, impedendo cioè al bambino di sviluppare le sue facoltà intuitive, forse telepatiche? Questo emisfero silezioso non potrebbe essere la sede del cosiddetto inconscio freudiano; non potrebbespiegare le forze nervose di certe persone, le credenze mistiche orientali? Ennio Caretta cervello ntiera la Medicina Il premio Nobel 1981 per la Medicina Roger Sperry

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